Il problema degli esuberi può essere risolto con misure sociali come i prepensionamenti. La Ue mise lo stop del 31/12 dopo il fondo di 5,3 miliardi.
da del 04/08/2021
di Domenico Cacopardo
Superato ieri lo scoglio giustizia, il Governo supererà rapidamente lo scoglio Monte Paschi. La linea Draghi continua ad affermarsi, settimana dopo settimana, forte della sua permanente aderenza ai fatti, ai dati e, quindi, alle vie d’uscita obbligate imposte prima di tutto dal buon senso e subito dopo dalle accertate esigenze dell’economia, della società, del bilancio dello Stato, dei vincoli europei, insomma, da tutto ciò che condiziona le soluzioni dei problemi di un Paese che li (i problemi) ha lasciati marcire per decenni, trasformandoli in cancrena socio-economica e politica.
Del resto, l’unico Premier riformista post-Amato (il primo, quello del governo del 1992) e pre-Draghi è stato Matteo Renzi impallinato proprio perché riformista ed estraneo agli storici giochi di potere e di denaro interni al Pd. E, a proposito di Renzi, ne abbiamo viste tante, troppe sul piano politico e giudiziario, per poter concordare con una delle critiche mossegli dall’interno del Pd, ancora oggi anchilosato dalla necessità di tutelare il proprio passato (compresa la storia Monte Paschi), i propri quadri le proprie compromissioni. Non voglio ritenere, quindi, Renzi un reperto inutilizzabile, ma di certo il complesso di ragioni dei suoi nemici, in genere pelose e concrete, non può essere superato dalla sola sua capacità di manovra e dalla sua intelligenza politica se non accade qualcosa (e accadrà) che determini l’agglutinazione di tutti coloro che si riconoscono nel metodo politico di Mario Draghi e nella sua azione, realmente unificante gli interessi della Nazione italiana con gli interessi della Nazione europea.
Intanto, tra di noi, dobbiamo occuparci anche delle miserie. Per esempio i 5Stelle che non hanno affatto risolto i loro problemi, tenuto conto che la nuova leadership di Giuseppe Conte è più apparente che reale. Basti considerare un solo non piccolo particolare: il formale ridimensionamento di Luigi Di Maio che costituisce di per sé il vulnus, la trappola che inghiottirà irreparabilmente il parvenu di Volturara Appula, che si considera, sull’onda delle parole di Rocco Casalino, una specie di De Gasperi de noantri, intendendo con noantri i suoi compagni di merende, anche importanti, tuttavia logorati dall’età e consumati dal passato.
La storia Monte Paschi può seppellire la candidatura di Enrico Letta nel seggio disponibile a Siena per la Camera dei deputati, anche perché egli ha dichiarato che considererebbe una mancata elezione come un atto di sfiducia così grave da spingerlo alle dimissioni dalla segreteria del Pd e all’auspicato (da molti) “ritiro” nel dorato esilio parigino. Considerazione, questa, che spingerà tutti gli antipatizzanti di qualsiasi colore a correre alle urne per votare il candidato alternativo al povero Letta.
Il sindacato spara palle (anzi pallette) d’acqua contro gli esuberi e il prode Matteo Salvini, sempre più alle prese con se stesso, per le ondivaghe e contraddittorie prese di posizione che ormai non sfuggono nemmeno ai più distratti dei suoi elettori e simpatizzanti, ribadisce il suo no agli esuberi medesimi. Il che significa, in soldoni, voler mantenere in posti di lavoro fittizi, che non producono profitti, diverse migliaia di persone, a spese della comunità nazionale, sublimandosi il principio che le malversazioni arricchiscono i malversatori (non di certo i dipendenti) e impoveriscono i contribuenti. I meccanismi di welfare, già esistenti in Italia, sono tali e tanti da poter assicurare alle persone in esubero rassicuranti trattamenti di sostegno provvisorio e definitivo (prepensionamenti).
La circostanza che il Monte dei Paschi di Siena non può continuare all’infinito a perdere quattrini e che quindi deve essere accasato (in tutto o in parte) deve essere considerata una precondizione di ogni ipotesi, nella quale dovrà iscriversi a lettere cubitali la data del 31 dicembre 2021, dead line stabilita d’intesa con l’Europa sin dal momento della crisi e della prima erogazione di 5,3 miliardi di euro da parte del Tesoro italiano per evitare un default drammatico per l’Italia e per l’Europa.
Hanno la memoria corta e, molti la coscienza sporca, coloro che fingono di dimenticare i termini legali ed economici della situazione immaginando altri impossibili scenari. E mi spiace proprio per i Comuni della provincia di Siena e viciniori che da qualche anno non dispongono più del fiume di denaro proveniente dal Monte Paschi. E mi spiace per i senesi che non hanno più il calcio di Serie A né la pallacanestro con gli scudetti e per tutti coloro che ciucciavano dalle innumerevoli mammelle del Monte. Ma la vita per tutti gli altri era diversa (vero esimio sig. presidente della Regione Toscana?) e non c’è ragione che cui le erogazioni e l’andazzo clientelar-dissipatorio possa continuare.
Adelante, dottor Draghi. La via è quella giusta e non c’è ragione per rinunciarvi.
Buon lavoro.
www.cacopardo.it