martedì, Luglio 12, 2022

Draghi: «Punti di convergenza col documento 5 Stelle, non ci sarà governo bis. Con gli ultimatum non si lavora»|Live

di Redazione Online

La Conferenza Stampa del Premier Draghi dopo l’incontro con i sindacati, in diretta: cosa sta succedendo e come può andare a finire.

Nella mattinata di oggi, Draghi ha incontrato i sindacati alle 11 per discutere le strategie su come affrontare la crisi economica: sul tavolo il taglio del cuneo fiscale, salari, riforma del fisco e caro bollette.
• Nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro, Draghi ha affrontato le minacce di crisi di Lega e M5S: «Il governo va avanti se riesce a lavorare, non può farlo tra gli ultimatum. E se è una sofferenza starci, meglio essere chiari, no?»
• Nella serata di ieri si è tenuto un incontro tra il presidente della Repubblica e Draghi, dopo che il Movimento 5 stelle ha deciso di non votare il Decreto Aiuti alla Camera, lo stesso sul quale aveva votato la fiducia la scorsa settimana. Per Giuseppe Conte è stata una scelta di «coerenza e linearità».
• La scintilla della tensioni è scattata il 29 giugno a causa di un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dal sociologo Domenico De Masi in cui racconta che Draghi avrebbe chiesto al garante Beppe Grillo di rimuovere Conte dai vertici del Movimento.

Ore 18:56 Domani alle 8.30 vertice del M5S con Conte

«Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha convocato per domani mattina alle ore 8.30 il Consiglio Nazionale. È qui che Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di questa mattina del Governo con le parti sociali. Vista la delicatezza del momento, la posizione del M5S non verrà anticipata prima di domani, per rispetto dei componenti dell’organo statutario chiamati a coadiuvare il presidente Conte nella definizione della linea politica. Pertanto qualsiasi dichiarazione o posizione espressa da singoli membri del Movimento è da intendersi come espressione di una opinione personale». E’ quanto puntualizza una nota ufficiale del M5S.

Ore 18:07 Salvini: Draghi dice no allo scostamento di bilancio? Penso il contrario-

La prima reazione politica alla conferenza del premier Draghi arriva da Matteo Salvini: «Draghi dice no allo scostamento di bilancio? Io penso il contrario. Noi siamo gente serena, leale, non mandiamo le letterine di Babbo Natale. Chiediamo l’azzeramento della Fornero e il taglio delle tasse: non sono richieste della Lega, ma del Paese».

Ore 17:29Che cosa ha detto Draghi, punto per punto

Nel corso della sua conferenza stampa, Draghi ha toccato diversi punti importanti. Eccoli.

• La tenuta del governo: di fronte alle domande sulle fibrillazioni nel governo (da parte di 5 Stelle e Lega), Draghi ha spiegato che il governo «ha affrontato questa situazione abbastanza bene, continua a lavorare»: ma «qualora si verificasse una situazione per cui il governo non riuscisse a lavorare lo dico anche per i tanti altri che dicono che a settembre faranno sfracelli e minacciano cose terribiliun governo con ultimatum non lavora. A quel punto il governo perde il suo senso di esistere. E se è così una sofferenza stare all’interno dell’esecutivo, meglio essere chiari, no?».

 I 5 Stelle e la fiducia: se i 5 Stelle non votassero la fiducia sul Dl aiuti al Senato, ma decidessero di astenersi, sarebbe il Capo dello Stato a decidere se rinviare il governo alle Camere per verificare la sussistenza della maggioranza. «Io ho già detto», ha chiarito Draghi, «che per me non esiste questo governo senza i 5 Stelle, e non esiste un altro governo Draghi altro da questo». Quanto al documento in 9 punti consegnato da Conte a Draghi, «vedo elementi di convergenza» con l’agenda di governo.

Le misure: Draghi ha annunciato, entro il mese di luglio, un corposo intervento di aiuti per famiglie e imprese. «Le aree sono simili a quelle già trattate nel passato, bollette, accise su benzina e gasolio, ma anche interventi proporzionati alla ricchezza e al reddito dell’individuo». Non occorrerebbe uno scostamento di bilancio per finanziare questo intervento.

• Il salario minimo: Draghi ha annunciato la volontà di muoversi in direzione del salario minimo; il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha spiegato che l’esecutivo lavora ad «un meccanismo che tenga insieme il valore positivo della contrattazione collettiva e l’esigenza di un salario minimo» per chi non beneficia della contrattazione o per chi ha contratti cosiddetti «pirata».

 I sindacati: l’incontro con i sindacati è stato «positivo», e l’azione del governo «è già stata decisa» per sostenere famiglie e imprese, con 33 miliardi di fondi. Con i sindacati «abbiamo concordato di rivederci tra due settimane, quando il Governo presenterà un provvedimento corposo».

Ore 17:24Domani l’assemblea congiunta dei gruppi del Pd

Domani, alle 14.30, tutti i deputati e senatori del Pd si vedranno con il Segretario Enrico Letta.

Ore 17:18 «Voto in autunno? Non commento scenari ipotetici»

L’Italia può permettersi un voto in autunno, prima della Finanziaria? Mario Draghi decide di non rispondere a questa domanda: «Non commento scenari ipotetici», ha detto, «anche perché sono parte in causa».

Ore 17:11 – L’intervento entro luglio, senza scostamento di bilancio

Draghi ha annunciato che ci sarà un intervento prima della fine di luglioche riguarderà mezzi e strumenti per mitigare gli effetti dell’aumento del prezzo dell’energia.

«Le aree sono simili a quelle già trattate nel passato, bollette, accise su benzina e gasolio, ma anche interventi proporzionati alla ricchezza e al reddito dell’individuo ».

«La determinazione del governo c’è, non si spendono 33 miliardi in questa direzione se non ci fosse la convinzione che il governo deve lavorare per aiutare le famiglie italiane a superare questo momento difficile».

«Per ora», ha detto Draghi, riferendosi alla possibilità di un intervento di scostamento di bilancio, «non lo vediamo necessario. Pensiamo di fare le cose che intendiamo fare senza uno scostamento di bilancio».

Ore 17:03 «Non c’è un altro governo Draghi, ma con gli ultimatum non si governa»

Se il Movimento non votasse la fiducia, lei è pronto a ripresentarsi in Aula per verificare la sussistenza della maggioranza?

Di fronte a questa domanda, Draghi ha risposto che a) la domanda va posta al presidente della Repubblica b) non c’è un governo senza M5S c) non c’è un governo altro Draghi diverso da quello attuale.

Draghi riferendosi a chi «ha promesso sfracelli a settembre»: parole che sembrano dirette a quanto detto da Matteo Salvini giorni fa al Corriere della Sera — ha poi spiegato che «un governo non lavora con gli ultimatum, non ha senso»: «Se si ha la sensazione che è una sofferenza stare in questo governo, se non se ne ricava alcun piacere, allora bisogna esser chiaro, no? Se il governo riesce a lavorare, continua, se no, non continua».

«Le fibrillazioni» politiche della maggioranza «il governo le ha affrontate abbastanza bene, continua a lavorare. Queste fibrillazioni sono importanti, ma diventano ancora piu’ importanti se il governo non riuscisse a lavorare». Per ora però, per Draghi, «il governo riesce a farlo».

Ore 16:56 – «Molti punti di convergenza con il documento dei 5 Stelle»

«Quando ho letto il documento in 9 punti del Movimento 5 Stelle», ha detto Draghi, «ho trovato molti punti di convergenza con l’agenda di governo».

Il Premier ha anche parlato dell’incontro con Letta, avvenuto pochi minuti prima della conferenza stampa: «Abbiamo affrontato la situazione politica», ha detto, senza che dal Pd arrivassero «buone o cattive notizie».

Ore 16:52 «Il governo intende muoversi per il salario minimo»

A conclusione del suo intervento di apertura in conferenza stampa, Draghi ha detto che il governo «intende muoversi per il salario minimo».

Ore 16:48 «Misure strutturali per aumentare gli stipendi netti»

Draghi ha spiegato anche che il governo ha già operato — con misure che «un tempo sarebbero state quelle di 1-2 finanziarie: 33 miliardi»per sostenere famiglie e imprese.

Ma questo è il momento per mettere in campo «misure strutturali per aumentare gli stipendi netti», a partire dalla riduzione del cuneo fiscale.

Ore 16:45 Draghi sul patto sociale e l’incontro con i sindacati

«Nei mesi scorsi avevo auspicato un nuovo patto sociale», dice Draghi aprendo la conferenza stampa.

«L’economia italiana continua a crescere, ma le previsioni sono piene di rischi, a partire dal costo della vita. Complessivamente, la nostra economia rispetto a quelle di altri grandi Paesi dell’Eurozona al momento sta andando meglio delle attese, ma sarei esitante ad estrapolare questo nei prossimi trimestri per i rischi che ci sono e sono davanti ai nostri occhi. L’inflazione erode il potere d’acquisto delle famiglie, specie le più deboli. Dobbiamo intervenire» su lavoro, disuguaglianze, difesa del potere d’acquisto di salari e pensioni.

L’incontro con i sindacati è stato «positivo», ha detto ancora il premier, ma «dobbiamo difendere pensioni e salari e per far questo serve un coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali».

Per questo Draghi ha spiegato di aver concordato con le forze sociali «un metodo di lavoro», con incontri su «energia, auto, acciaio».

Ore 16:41 – La fiducia, giovedì, e le mosse del Movimento 5 Stelle

Il governo ha ufficializzato la volontà di porre la questione di fiducia, giovedì al Senato, sul decreto legge Aiuti, che va convertito in legge entro venerdì prossimo.

I 5 Stelle dovrebbero astenersi.

Ore 16:26 – L’incontro tra Draghi ed Enrico Letta, a Palazzo Chigi

Intorno alle 16.15, il segretario del Pd Enrico Letta ha lasciato Palazzo Chigi dopo aver incontrato il Premier Mario Draghi.

Ore 15:47Di Maio: «M5s dica se è dentro o fuori»

«Il teatrino della politica non serve a nulla, sta solo allontanando i cittadini dalle istituzioni. Io sono contento che all’interno del M5S ci siano tanti parlamentari che non condividono la linea di far cadere il governo e mandare il Paese in esercizio provvisorio. Non si può assolutamente agire da irresponsabili in un momento come questo». Così il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel corso di un punto stampa precisando: «Ci dicano se sono dentro o fuori».

Ore 14:50 – Dl Aiuti: FdI, crisi non pretesto per non discutere emendamenti

«Sul dl Aiuti in Senato è partita una corsa contro il tempo. Noi come Fratelli d’Italia non ci stiamo ad assistere immobili all’ennesimo decreto che arriva già impacchettato dalla Camera, con mera richiesta di ratifica da parte del Senato. Sul provvedimento sono stati presentati 126 emendamenti (di cui 94 di FdI) e 16 ordini del giornonon è nulla che non si possa esaminare. Abbiamo il diritto di discutere gli emendamenti senza dare niente per letto o scontato. Capiamo che la maggioranza è in difficoltà, che spirano venti di crisi, ma ciò non può essere il pretesto per archiviare questo dl e per impedire alla Commissione Bilancio di intervenire». Lo dichiara il senatore Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Bilancio.

Ore 14:47 Franceschini: «Votare? Gli italiani ci dovrebbero correre dietro con i forconi»

«Pandemia, guerra e inflazione galoppante. Di fronte a questo andiamo verso una crisi e andiamo a votare anticipatamente? Ci dovrebbero correre dietro gli italiani con i bastoni o i forconi». È il monito lanciato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, a margine del quinto appuntamento del ciclo “Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa”, piattaforma di dialogo promossa da PwC Italia con il gruppo editoriale Gedi. Durante l’evento, intitolato “Arte e Cultura: una strategia di rilancio per il Paese”, l’esponente del Pd si è soffermato sulla crisi politica, bocciando la possibilità di ricorrere alle urne. Di fronte a uno scenario incerto, l’idea del ministro che nei giorni scorsi ha svolto la funzione di mediatore con Giuseppe Conte è chiara: «Prevarrà il senso di responsabilità».

Ore 14:17 Conte, «M5S aspetta risposte da Draghi il prima possibile»

«Contiamo come Movimento 5 Stelle di ricevere delle pronte risposte, quindi adesso ci aggiorneremo prima possibile» Lo ha detto il leader  del M5s Giuseppe Conte, riferendosi al documento di 9 punti presentato settimana scorsa al Premier Mario Draghi. Intercettato da Fanpage.it all’uscita del supermercato di fronte alla sua abitazione a Roma, alla domanda su come si comporterà il Movimento in Senato sulla questione di fiducia per il dl aiuti, l’ex premier ha preferito glissare: «Sono venuto a controllare il caro prezzi di persona», ha sorriso mostrando le buste della spesa, come si legge su Fanpage.it.

Ore 14:14 Sbarra: «Azzerare Iva sui beni di largo consumo»

«Bisogna fare un intervento forte deciso sulla riduzione del cuneo fiscale, per aumentare il netto in busta paga – afferma Sbarraassicurare la piena rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, detassare i frutti della contrattazione di secondo livello, sulla produttività, sul welfare, sul lavoro notturno, sulle maggiorazioni; bisogna valutare la possibilità dell’azzeramento dell’Iva su beni di largo consumo per famiglie in difficoltà. Il governo deve impegnarsi a mettere sotto controllo prezzi e tariffe toccate anche dalla speculazione».

Queste misure a sostegno dei salari e del potere di acquisto andranno contenute in un decreto che il governo deve fare, chiede Luigi Sbarra, segretario della Cisl, «prima della pausa estiva».

Per la copertura di queste misure «le risorse finanziarie è possibile rinvenire attraverso un ulteriore aumento della tassazione sugli extra profitti delle imprese energetiche», Inoltre, bisogna destinare alla riduzione delle tasse per famiglie e pensionati «tutto quello che che entra dalla lotta dall’evasione fiscale e abbiamo sollecitato anche di valutare entro dicembre la possibilità, necessità di uno scostamento di bilancio».

Ore 14:11 Landini: «Confermato nuovo provvedimento del governo entro luglio»

«Il governo ha confermato che varerà entro luglio un nuovo provvedimento contenente misure per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e sostenerle contro i rincari del costo dell’energia, ma non ne conosciamo i contenuti». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il Presidente del Consiglio, Mario Draghi a Palazzo Chigi. «L’unica novità è che si sarà un nuovo incontro con i sindacati», ha aggiunto.

Ore 13:55 Landini (Cgil): «Per ora dal Governo nessuna risposta»

Diversa la visione del leader della Cgil Maurizio Landini: «Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d’acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte, risultati non ce ne sono. Abbiamo ribadito che dobbiamo agire e non possiamo aspettare la legge di bilancio» ha detto al termine dell’incontro.

Ore 13:50 – Sbarra (Cisl): «Incontro positivo, Governo condivide nostra impostazione»

«Un incontro positivo, potenzialmente decisivo. Il Governo ha condiviso la nostra impostazione» ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro con Mario Draghi. Il Governo, ha aggiunto Sbarra, conta di deliberare prima della pausa estiva su «salari, pensioni e reddito delle famiglie».

Ore 13:46Draghi-sindacati: cuneo fiscale, precarietà e salario minimo

Il Governo ha proposto ai sindacati di aprire tavoli sul cuneo fiscale, la lotta alla precarietà del lavoro e sul salario minimo partendo dalla proposta del Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Sono stati questi i temi trattati durante l’incontro di un’ora e mezza fra il premier Draghi e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. I tavoli dovrebbero aprirsi a partire dal 23 luglio.

Ore 12:57 Matteo Renzi: Draghi-bis o voto, no ai ricatti grillini

«Insopportabile la pagliacciata dei Cinque Stelle. Draghi ha un punto di forza straordinario e unico: la sua reputazione. Non la perda per inseguire chi, come Conte, assomiglia sempre più a un clown che non fa ridere. Se i grillini vogliono restare, bene. Se se ne vogliono andare, è meglio un Draghi Bis politico o un Draghi Bis tecnico che per i prossimi dieci mesi sistemi Pnrr, legge di bilancio e politica estera, in attesa che si concluda la guerra. Se questa soluzione non è percorribile, meglio andare subito al voto: meglio le elezioni dei ricattucci grillini». Lo ribadisce Matteo Renzi nella sua e-news.

Ore 12:55 – Terminato incontro Draghi-sindacati

E’ terminato, dopo circa un’ora e mezzo, l’incontro a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i leader Cgil, Cisl e Uil sulle ulteriori misure anti-crisi da adottare a sostegno delle famiglie.

Ore 12:32 Lanzi: M5s responsabile verso Paese e cittadini, non verso Draghi

«Il Movimento 5 Stelle si è sempre mostrato responsabile verso il Paese e i cittadini. È a loro che rendiamo conto e non al premier Draghi e meno che mai agli altri partiti. Qualunque sarà la nostra decisione sarà presa tenendo in considerazione i bisogni della gente perché non si può pensare di risolvere una crisi senza precedenti con un bonus da 200 euro – ha detto in una nota Gabriele Lanzi, senatore del Movimento 5 Stellecomprendo la preoccupazione degli esponenti di Italia Viva che in caso di rimpasto temono di perdere alcune delle loro comode poltrone. I loro attacchi scomposti e sempre più frequenti lo confermano, ma sono del tutto infondati perché anche senza il Movimento il governo avrebbe i numeri per andare avanti».

Ore 11:51 – Manfredi: «Mi auguro ci sia ragionevolezza»

«Mi auguro che nel dibattito politico ci sia ragionevolezza e che possa nascere una stabilità così da poter affrontare questo periodo complesso con un Governo solido, stabile e continuo». Lo ha detto all’Ansa il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commentando lo strappo del M5s ieri alla Camera e la salita al Colle del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Manfredi, alla guida di una maggioranza che include anche i Cinquestelle, ha sottolineato che «siamo in una situazione molto complessa e delicata con un quadro economico internazionale legato alla crisi energetica e ai temi dell’inflazione. Sul tavolo ha aggiunto – sono stati posti alcuni temi che riguardano anche la necessità di un sostegno sociale soprattutto alle fasce più deboli della popolazione e noi a Napoli sappiamo che questo è un tema molto importante perché abbiamo tante aree della città in sofferenza».

Ore 11:21 Conte aspetta un segnale per ricucire. Ma tra i suoi senatori almeno 10 pronti al no

(Emanuele Buzzi) Ore frenetiche e d’attesa, ma tra i vertici Cinque Stelle la parola crisi non viene neppure evocata, così come il rimpasto. Giuseppe Conte attende un segnale da Mario Draghi, intanto un gruppo di senatori è sul piede di guerra e medita di non appoggiare il Decreto Aiuti «in ogni caso». Il presidente M5S auspica un passo avanti verso il salario minimo (o il taglio del cuneo fiscale), uno dei punti che gli stellati hanno posto sul tavolo del premier. L’incontro tra Draghi e i sindacati in programma nelle prossime ore potrebbe essere l’occasione per Conte di cogliere quel segnale di «ascolto» da parte dell’esecutivo a gran voce dal leader del Movimento.

Ore 11:18 – Cominciato incontro Draghi-sindacati

Al via a palazzo Chigi l’incontro tra il premier Mario Draghi e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Le organizzazioni sindacali chiedono nuove misure per contrastare l’impennata dell’inflazione e il crollo del potere d’acquisto di salari e pensioni. Sul tavolo il taglio del cuneo fiscale, il nodo dei contratti con la richiesta di procedere con i rinnovi e il lavoro povero. Presenti oltre al Presidente del Consiglio Draghi anche il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il Mnistro della Pa, Renato Brunetta e il Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli.

Ore 11:12 – L’incoraggiamento del Quirinale e lo spiraglio possibile

(Marzio Breda) Sergio Mattarella li coglie subito, dietro il sorriso stirato, i segni della tensione sul volto di Mario Draghi. È il tramonto di un lunedì molto faticoso, per lui, quando si presenta al Quirinale per «consultarsi» con il capo dello Stato. Tra loro due non servono sintesi particolareggiate su quel che sta accadendo intorno a Palazzo Chigi. Il quadro d’insieme lo conoscono entrambi ed è piuttosto fosco. I 5 Stelle, che prima della scissione del gruppo Di Maio erano il principale partito della maggioranza e ora sono comunque il secondo, sembrano sull’orlo di una crisi di nervi potenzialmente contagiosissima (basta vedere il nuovo movimentismo della Lega).

Ore 11:08 Draghi, lo strappo M5S e quella frase: «Ne ho piene le tasche»

(Francesco Verderami) La crisi si vede ma non c’è. È l’effetto ottico degli sfrenati tatticismi grillini, che la scorsa settimana alla Camera hanno votato la fiducia sul decreto Aiuti. E che ieri non hanno votato, sempre alla Camera, lo stesso decreto Aiuti. Non ci fosse da varare la Finanziaria per evitare di mandare lItalia in esercizio provvisorio, e non dovesse tener fede agli accordi con lEuropa completando per dicembre gli ultimi adempimenti sul Pnrr, il premier ne avrebbe già tratto le conseguenze. Perché ne ha «le tasche piene», come ha confidato a Tajani durante una conversazione in cui lo avvisava che sulla Riforma della Concorrenza non avrebbe accettato modifiche alle norme sui tassisti.

Ore 11:05 – Cisl: chiederemo misure straordinarie

«Al governo chiederemo misure straordinarie per salvaguardare il potere di acquisto di salari e pensioni». Così il segretario Cisl Luigi Sbarrparlando ad Agorà di RaiTre poco prima dell’incontro alle 11 a palazzo Chigi. «Le misure messe in campo dal governo in questi ultimi mesi sono importanti ma – sottolinealargamente insufficienti, ecco perché bisogna agire sulla leva fiscale, sul taglio strutturale del cuneo fiscale, prorogare il bonus 200 euro, assicurare un taglio strutturale sulle accise sui carburanti e agevolare e rinnovare i contratti pubblici e privati».

Ore 11:03 Toti: il governo deve andare avanti con o senza M5s

«Il governo deve andare avanti, con o senza M5s. Basta parlare di verifiche e riti del passato: se c’è bisogno, siamo tutti disponibili a dare una mano a questo governo, senza chiedere nulla in cambio». Lo ha detto il Presidente della Regione Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti, questa mattina a Genova a margine di un convegno. «Solo un movimento di irresponsabili – ha aggiunto Toti – può pensare che, per il proprio piccolo tornaconto di bottega, si possa far saltare uno sforzo generale del Paese, delle forze politiche e di tutte le forze sociali. Non è possibile immaginare la fine del governo Draghi – ha concluso il governatore ligure con la guerra alle porte, le aziende che chiudono per la crisi energetica, le bollette che stanno falcidiando il potere d’acquisto delle famiglie, un’inflazione all’8 per cento e le gigantesche opportunità del Pnrr da cogliere».

Ore 10:46 – Carelli aderisce a «Insieme per il futuro» di Di Maio

«Aderisco con convinzione a «Insieme per il futuro» perché lo ritengo un progetto politico serio ed uno spazio liberale in cui possono avere ancora senso tutte quelle battaglie civili che avevo condiviso ed abbracciato quattro anni fa, accettando l’invito di Luigi Di Maio ad assumere un impegno diretto nel Movimento 5Stelle di allora e candidandomi deputato» Con queste parole Emilio Carelli annuncia la sua adesione al nuovo gruppo politico nato dalla scissione nel M5Stelle. «Nel febbraio 2021 ho detto addio a quel Movimento che secondo me aveva perso la sua anima e la sua identità».

12 luglio 2022 (modifica il 12 luglio 2022 | 18:58)/

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