da Corriere.it del 11 novembre 2019 di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
La nuova tecnologia Dvb T2
Non sono passati molti anni da quando l’analogico lasciava spazio al digitale terrestre e ora la televisione italiana è pronta per un’altra rivoluzione che cambierà il panorama delle reti tv. Tra il 2020 e il 2022 le trasmissioni italiane daranno luogo a uno «switch» tecnologico verso nuove modalità di ricezione del segnale.
In sintesi, si passerà dallo standard di trasmissione televisivo DVB (digital video broadcasting) T1 al DVB T2. Come accadde allora, anche questa volta i vecchi televisori dovranno essere sostituiti. Niente paura, però, perché c’è ancora tempo: dal 2020 infatti entreremo in una sorta di fase transitoria che durerà circa due anni e darà tempo agli utenti di dotarsi degli apparecchi necessari per la nuova tecnologia, che sarà in vigore in maniera definitiva dal 1° luglio 2022.
Ma perché questo aggiornamento? Alla base del nuovo standard di trasmissione del segnale tv, c’è la liberazione delle frequenze mobili della banda 700 (compresa tra i 694 e i 790 MHz), indispensabili per la rete mobile 5G, quella che consentirà connessioni molto veloci con un notevole miglioramento della qualità visiva e dell’alta definizione.
Con il nuovo standard e il cambiamento delle frequenze, i televisori non adeguati saranno incapaci di trasmettere i segnali: ecco cosa si deve fare per adeguare o cambiare la televisione e come richiedere il Bonus tv 2019.
(Qui invece trovate una lista dei migliori tv 4K acquistabili con il bonus)
Il nuovo decoder Dvb T2
Innanzitutto va detto che non si è obbligati a cambiare televisore: se la tv non è idonea alla ricezione del segnale, basterà adeguarla acquistando un decoder. Chi ha comprato la televisione l’anno scorso o nel 2017, invece, probabilmente ha già un modello compatibile (dal 1° gennaio 2017 i negozianti hanno avuto l’obbligo di vendere solo tv adeguati alla nuova tecnologia); chi invece l’ha acquistata prima dell’estate 2016 quasi sicuramente si troverà nel 2022 con un apparecchio incapace di funzionare. Il 1° luglio 2016 è stato infatti il giorno in cui i produttori di televisori si sono dovuti adeguare inserendo un sintonizzatore capace di ricevere le frequenze del DVB-T2.
Chi ne ha diritto
Se siete nella condizione di dover cambiare il televisore (per essere sicuri, controllare se nel vostro apparecchio vi è la dicitura DVB-T2 o H265/HEVC), potrebbe essere conveniente già anticipare l’acquisto e usufruire del Bonus tv 2019.
Chi ne ha diritto? Tutti coloro che tra il 2019 e il 2021 acquisteranno una tv compatibile con la nuova tecnologia, o un decoder, avranno diritto a uno sconto sul prezzo, purché siano residenti in Italia e appartengano alla fascia ISEE I (10.632,94 euro) e II (21.265,87 euro).
In cosa consiste? Il Governo nella legge di Bilancio 2019 ha stanziato per l’acquisto dei nuovi televisori un fondo di 151 milioni di euro da erogarsi negli anni 2019-2022. I bonus, che saranno disponibili da dicembre 2019 (in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) e fino al 2022, consisteranno in uno sconto (si era parlato di 50 euro, ma la consistenza del contributo non è stata ancora confermata dal Mise) applicato direttamente dal venditore sul prezzo del televisore o del decoder.
In merito a ciò, il sottosegretario Mirella Liuzzi ha spiegato che l’obiettivo del ministero è «incrementare gli attuali 151 milioni di euro richiedendo un nuovo finanziamento della misura per allargare la platea dei cittadini ammessi ad usufruire del contributo».
L’autodichiarazione e i requisiti Isee
Nel momento dell’acquisto del televisore, bisognerà dimostrare al venditore con un’autodichiarazione di essere in possesso dei requisisti di reddito ISEE I o II e che i componenti del nucleo stesso non abbiano già fruito del beneficio.