da AGI.it-ore 17:00, 12 gennaio 2020
di F. Greco E B. Maarad
Seconda giornata consecutiva di manifestazioni studentesche contro le autorità iraniane dopo l’ammissione che l’aereo ucraino è stato abbattuto per errore da un missile. I giovani chiedono le dimissioni di Khamenei e invocano “morte per i bugiardi”
IRAN
Per il secondo giorno consecutivo gli studenti iraniani sono scesi in piazza per protestare contro quelle che definiscono le ‘bugie del regime’ dopo l’ammissione di Teheran di aver abbattuto per errore un Boeing ucraino uccidendo tutte le 176 persone a bordo.
Dopo quello di migliaia di giovani davanti alle due università di AmirKabir e di Sharif, a Teheran, un imponente raduno ha avuto per teatro l’Università Beheshit, sempre nella capitale, dove gli studenti hanno intonato slogan contro il regime come “Il nemico non è l’America, il nemico è qua”.
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Via from what appears to be @ManotoNews showing protesters arriving at Azadi Tower in #Tehran, #Iran protesting against the regime. 114 utenti ne stanno parlando
Altre manifestazioni sono state segnalate all’Università di Damghan, nel nord dell’Iran e all‘Università di Isfahan, nel centro del Paese, con slogan contro il leader supremo iraniano, Ali Khamenei: “Le Guardie della rivoluzione uccidono e la Guida suprema li appoggia”.
Le milizie Quds, unità d’elite delle Guardie della rivoluzione (Pasdaran), si dicono “pronte a usare la forza per placare le manifestazioni contro il regime” se non si dovessero fermare. Nel monito il rappresentante della Guida suprema all’interno delle Forze, Ali Shirazi, citato dall’emittente iraniana Iran International e ripresi da diversi media internazionali, tra cui Sky News Arab e Al Arabiya, definisce i manifestanti “seguaci degli Stati Uniti e di Israele”.
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Ma intanto quello che doveva essere uno “schiaffo” agli Usa in grado di mostrare l’orgoglio militare dei pasdaran dopo l’uccisione di Qasem Soleimani, si è trasformato in un boomerang: l’Iran ha ammesso di aver abbattuto la sera dell’8 gennaio scorso l’aereo ucraino appena decollato da Teheran con 176 persone a bordo e si trova oggi alle prese con il riaccendersi di una protesta che i Guardiani della Rivoluzione avevano represso nel sangue appena un mese fa.
“Khamenei dimettiti”, “Morte ai bugiardi”, hanno urlato migliaia di giovani radunati davanti alle due università di AmirKabir e di Sharif, a Teheran, per manifestare la rabbia e lo sdegno nei confronti della leadership politica, dopo l’ammissione di responsabilità – seppure involontaria – iraniana nell’abbattimento dell’aereo passeggeri ucraino. Secondo testimonianze su Twitter, sono rapidamente intervenute le forze di polizia che hanno lanciato gas lacrimogeni e fatto arresti.
Inizialmente i giovani, molti studenti, si erano radunati per una manifestazione di commemorazione delle vittime dell’aereo ucraino; ma l’evento si è trasformato rapidamente in una protesta contro il regime. “Le dimissioni (dei responsabili) non sono sufficienti, è necessario un processo“, “Muori, muori per quella vergogna”, alcuni degli slogan, che hanno messo nel mirino la Guida Suprema, i Pasdaran: “Guardiani della Rivoluzione, vergogna per il Paese” e lo stesso Soleimani, giudicato “assassino, come il suo capo”. Nei dintorni dell’università, così come in altre aree sensibili del centro di Teheran, si sono subito schierare le forze della polizia antisommossa.