da archivio del 7 agosto 2017. ANSA
Indagati vertici ed ex vertici della concessionaria della A24 con le accuse, a vario titolo, di abuso d’ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Insieme a Toto Holding e alla Toto Costruzioni sono destinatari di un decreto di sequestro preventivo di 26,7 milioni di euro eseguito dai finanzieri. Le accuse degli investigatori: “Totale inadempienza, criticità su pile e impalcati. Alcuni lavori svolti con contributi statali”
di F. Q. | 23 NOVEMBRE 2020
Per gli investigatori e i tecnici nominati dalla procura di Teramo non avevano mai fatto manutnzione su 9 viadotti della A24. “Totale inadempienza”, sostiene la Guardia di Finanza. Tutt’altro che sporadica, visto che la situazione – che riguardava sia gli interventi ordinari che straordinari – andava avanti dal 2009. E alcuni lavori erano stati eseguiti solo dal 2018, dopo il crollo del Ponte Morandi, senza spese a carico della società perché erano stati “utilizzati contributi statali”. Sono accuse gravissime quelle mosse dai magistrati teramani nei confronti dei vertici di Strada dei Parchi, società della Toto Holding e concessionaria che gestisce le Autostrade A24 e A25, già al centro di numerose contestazioni da parte del Ministero dei Trasporti. Lelio Scopa, Cesare Ramadori, Mauro Fabris, Iginio Lai, Marco Rocchi e Gabriele Nati – tutti ai vertici della concessionaria negli ultimi 11 anni – sono indagati dai PM Laura Colica e Silvia Scamurra con le accuse, a vario titolo, di abuso d’ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Insieme alla stessa Toto Holding e alla Toto Costruzioni sono tutti destinatari di un Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, di 26,7 milioni di euro eseguito dai finanzieri. Molti dei manager sotto inchiesta sono coinvolti anche negli accertamenti riguardanti la A25 da parte della Procura di Pescara.