sabato, Settembre 18, 2021

Generali, si allarga il patto anti Donnet. Le autorità monitorano ora per ora

Dopo l’ingresso di Crt, il fronte Del Vecchio-Caltagirone, che chiede un ricambio netto della governance, è ormai vicino alla quota del 12,9% in mano a Mediobanca che riconferma la sua fiducia all’attuale Ceo. Dossier seguito passo passo da Consob e Ivass, con Bankitalia che coordina | Il caso Generali a Palazzo Chigi

da del 18/09/2021 10:47

di Anna Messia

Si fa incandescente il clima attorno a Mediobanca e Generali, con le Autorità di Vigilanza e Controllo che seguono ormai ora per ora gli spostamenti azionari. E così, per il secondo weekend consecutivo, arrivano notizie da Trieste e dagli azionisti del Leone. Anche Fondazione Crt ha infatti aderito col suo 1,232% di Generali al Patto di Consultazione fra Francesco Gaetano Caltagirone  e Leonardo Del Vecchio.

Una mossa che era nell’aria da giorni con la Consob che, come anticipato da MF-Milano Finanza, ha acceso un faro e monitora attentamente i movimenti sulla prima compagnia italiana. Con l’arrivo dellEnte Torinese, nonché con gli ultimi acquisti dei due grandi soci privati della compagnia assicurativa, l’accordo parasociale che punta a rivedere la strategia di Generali, accelerando su Profittabilità e M&A e sostituendo il Ceo Philippe Donnet, sale al 12,334% del Capitale.

Quota ormai decisamente vicina al 12,9% in mano a Mediobanca, da sempre socio di riferimento del Leone che, in vista del rinnovo della governance della compagnia previsto per la prossima primavera, spinge invece per la riconferma di Donnet. A monitorare la situazione, come anticipato da MF-Milano Finanza, ci sono le Autorità di controllo, a partire appunto da Consob, che sugli schieramenti degli azionisti ha acceso un faro, Ivass, l‘Istituto di controllo del settore assicurativo, e Bankitalia, che svolge un ruolo di regista di tutti i controlli, come può rivelare milanofinanza.it, e che può riferire delle evoluzioni alla Banca Centrale Europea, l’Istituto che ha autorizzato inizialmente Mr Luxottica a salire in Piazzetta Cuccia.

Ma le novità non finiscono qui. Ad aderire al patto di Del Vecchio- Caltagirone potrebbe essere anche Benetton, che in mano ha un’ulteriore quota del 3,9%. Mentre a Mediobanca dovrebbero restare fedeli i Boroli-Drago, che oggi hanno l’1,7% del capitale e un rappresentante nel board nella persona di Lorenzo Pellicioli, intenzionato però a lasciare la compagnia a fine mandato.

Se è vero che i patti di consultazioni sono legittimi, e la mossa di Del Vecchio- Caltagirone va proprio nella direzione di una maggiore trasparenza verso il mercato, anche al fine di evitare ogni possibile rischio di concerto, vanno comunicati al pubblico correttamente. Alla luce del fatto che Del Vecchio, anche se  investitori finanziario, ha una quota di Mediobanca del 19%, con Caltagirone che ha opzionato il 5%. Da qui la mossa di Consob, che venerdì 17 ha chiesto ulteriori integrazioni ai pattisti, che hanno specificato che “per effetto del patto nessun soggetto acquisirà il controllo, di fatto o di diritto di Generali e poi la decisione di Crt di aggiungersi. Mentre in Mediobanca continuano a ribadire la volontà di proporre una lista del consiglio, cosi come previsto dallo statuto, ma la situazione è in fase di stallo.

La prossima settimana si terrà una nuova riunione del Comitato Nomine di Generali, prima del CdA del prossimo 27 settembre, chiamato appunto a decidere sulla eventuale messa a punto di una lista del cda.

Una prima riunione informale dei consiglieri non esecutivi (in pratica tutti tranne Donnet), si è già tenuta a inizio settimana e ha delineato la netta spaccatura dei consiglieri (con tre voti contrari e un astenuto su 12 votanti). Anche il successivo Comitato Nomine di giovedì 16 si è chiuso con un nulla di fatto. Si trattava solo di questioni procedurali, per preparare il parere per il consiglio che a sua volta dovrà imbastire il lavoro per l’eventuale lista del CdA. Ma tra i temi che hanno comportato il rinvio è anche emerso il ruolo che dovrà assumere l’attuale Presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola, con un focus aperto sul fronte dell’indipendenza. Questioni che le Autorità monitorano con molta attenzione, non solo Consob. Anche Ivass ha competenze primarie sulla materia e le due autorità sono pronte a coordinarsi. Con Palazzo Koch silenzioso coordinatore.

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