Conte annuncia il provvedimento dopo gli ultimi dati: quasi 8mila malati e 463 morti. Sono Vietati gli assembramenti, si ferma tutto lo sport.
TiscaliNews
“Abbiamo adottato una nuova decisione come governo, siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno esser modificate, ma tempo non c’è n’è. C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa” e che entra in vigore martedì 10. Ci sarà l’Italia come zona protetta“.
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi presentando le nuove misure per arginare il coronavirus (la bozza del testo in Pdf).
Spostamenti vietati in tutta Italia e divieto di assembramenti
Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute, come già oggi avviene in Lombardia e nelle 14 province del nord. Ci sarà un divieto di assembramenti in tutta la Penisola. Bar e ristoranti chiuderanno alle 18. “Sono pienamente consapevole della gravità e della responsabilità”, spiega Conte. “Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. E’ il momento della responsabilità e tutti l’abbiamo. Voi cittadini tutti con me. La decisione giusta oggi è di restare a casa. Il futuro nostro è nelle nostre mani”, aggiunge
Autocertificazione per chi si sposta
“L’autocertificazione è una modalità accolta ormai in generale nel nostro ordinamento giuridico: è possibile se richiesti di giustificare lo spostamento, motivare la ragione. Le dichiarazioni devono essere veritiere. Se ci fosse una dichiarazione non veridica ci si espone a un altro reato che si aggiunge allo spostamento non giustificato. In più c’è la falsa certiicazione”.
Scuole chiuse fino al 3 aprile
Scuole di ogni ordine e grado e università chiusi fino al 3 aprile. Già una circolare diffusa ieri sera tardi dal ministero dell’Istruzione ai presidi e agli Uffici scolastici, spostava la ripresa degli organi collegiali al 3 aprile e limitava al massimo nel frattempo la presenza di docenti e collaboratori scolastici negli istituti. “La presenza del personale docente nelle istituzioni scolastiche – si legge nella circolare – è strettamente correlata alle eventuali esigenze connesse alla attività didattica a distanza”. Inoltre viene consigliato, soprattutto per la scuola primaria, di evitare la semplice assegnazione di compiti ma di accompagnarla a qualche forma di ‘contatto a distanza’. Sulla valutazione, si lascia ai docenti la decisione sul da farsi.
Ne usciremo se collaboreremo tutti
“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.
Trasporti pubblici
“Non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare”.
Stop a tutte le manifestazioni sportive
“Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, inclusa anche la serie A. Abbiamo adottato un intervento anche su questo fino al 3 aprile. Tutti, anche i tifosi, devono prenderne atto e non consentiremo neppure che possano essere utilizzate le palestre per lo svolgimento di attività sportive“.
Coinvolgimento delle opposizioni
“Vista la gravità del momento, visto che stiamo introducendo misure non ordinarie domani avremo un confronto per discutere le misure economiche con le forze di opposizione. Abbiamo già avuto due incontri sulle misure sanitarie. Mi sono premurato di informarli prima della conferenza, stamattina ho sentito Salvini. E’ giusto che le opposizioni siano coinvolte, la responsabilità di governo è nostra ma siamo tutti sulla stessa barca”.
I numeri allarmanti del coronavirus
Il bilancio dell’epidemia inesorabilmente si aggrava: a fronte di un numero complessivo di contagiati pari a 9.172, le persone attualmente positive sono 7.985, con un nuovo balzo di 1.598 rispetto al giorno precedente, pari ad un +25%. Sono 733 quelli ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 83 in più rispetto a ieri (+12,7%). La Lombardia, la regione nettamente più colpita, registra in un giorno 66 morti e 41 ricoverati in più in terapia intensiva. Reparti questi ultimi già da giorni ai limiti nella regione, il che ha richiesto il trasferimento finora di 17 pazienti – quasi tutti affetti da altre patologie – nelle regioni vicine. Il bilancio conta poi 724 guariti, ben 102 in più di ieri (+16,4%).
Il paziente uno respira da solo
Un segnale di incoraggiamento viene dal paziente uno, il manager di 38 anni di Codogno ricoverato a Pavia, trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. Non è più intubato e respira autonomamente, ha riferito l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera. La moglie del giovane, incinta di 8 mesi, è tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata all’ospedale Sacco di Milano.
Un piccolo, grande punto segnato dalla sanità di una regione sferzata dal coronavirus, i cui sanitari affrontano l’impatto più duro dell’emergenza. I positivi in Lombardia sono in tutto 5.469, ben 1.280 più di ieri. Le vittime in tutta la regione sono già 333. Cifre che raccontano di un sistema che rischia il collasso e al quale la Protezione civile sta cercando di far affluire buona parte delle attrezzature sanitarie acquisite: respiratori per le terapie intensive e mascherine in primis.
Mentre le regioni del nord lottano contro il dilagare del virus, c’è chi cerca di sfruttare il momento per fare affari. Il ministro Boccia denuncia “inaccettabili operazioni di marketing” per attirare nelle località sciistiche i ragazzi che non possono andare a scuola per la chiusura degli istituti. Il caso registrato sull’Abetone in Toscana ha spinto il governo a chiudere tutti gli impianti sciistici del Paese con un’ordinanza di Protezione civile. “L’assunzione di responsabilità delle famiglie e dei singoli è il primo impegno che deve essere mantenuto – dice Boccia -. Quando non c’è interviene lo Stato con tutta la sua forza”.
I controlli al Nord
I controlli degli spostamenti e le autocertificazioni stanno entrando a regime, mentre l’esodo precipitoso dal Nord al Sud ha spinto i governatori meridionali a prendere provvedimenti autonomi per arginare le occasioni di contagio. Per tentare di andare tutti nella stessa direzione ogni giorno si terrà una videoconferenza alla Protezione civile con il commissario Borrelli, ministri e i governatori.
Il coronavirus nel mondo
E’ salito a 105.586 il bilancio dei casi confermati di coronavirus nel mondo: lo ha annunciato oggi l’Organizzazione mondiale della Sanità, dopo avere confermato i 3.565 casi di contagio delle ultime 24 ore. Sono otto, invece, i nuovi Paesi interessati dall’infezione: Bulgaria, Costa Rica, Isole Faroe, Guiana Francese, Maldive, Malta, Martinica e Repubblica di Moldavia. In totale i Paesi interessati dal contagio sono oltre 100. La maggior parte dei casi registrati riguarda la Cina (80.859). Il bilancio delle vittime, secondo l’Oms, è salito a 3.100 in Cina, a 484 nel resto del mondo.
9 marzo 2020