L’ad del gruppo, intervenendo al convegno Ey Digital Capri 2020, indica la strategia per il 2021: focus su banda larga, accelerazione del 5G, cloud, internet of things e competenze digital a tutti i livelli. Il digitale è presente in tutti i settori. Per implementarlo serve dialogo con le parti sociali e partnership tra pubblico e privato
da del 09/10/2020 16:50
di Marco Capponi
“Basta parlare di reti: è una tecnologia ormai acquisita”. Il monito arriva da Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia– Tim, intervenuto in mattinata all’Ey Digital Capri summit 2020. Per il manager, è tempo di lasciare da parte i “dibattiti eterni di questo Paese” e iniziare a pensare a come “dei titoli possano diventare effettive applicazioni”.
Mentre la partita per la rete unica, come riportato negli ultimi giorni da MF-Milano Finanza,sembra essere arrivata un punto di stallo, l‘ad del principale gruppo di telecomunicazioni del Paese pensa ai prossimi passi da compiere nel 2021. Cinque, per la precisione: “banda larga, accelerazione del 5G, cloud, internet of things e competenze digitali a tutti i livelli”.
Priorità assoluta, “chiudere il digital divide”, regione dopo regione. Gubitosi ha promesso che entro fine anno Milano sarà coperta al 90% dal 5G, e poi si inizierà a lavorare sulle altre principali città del Paese. Inoltre, “sarà l’anno della grande diffusione del cloud, e per noi la novità sarà l’internet of things”. La tecnologia, riferita all’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, verrà implementata anche grazie al brand Olivetti.
“Il digitale”, ha proseguito l’ad, “è pervasivo, riguarda tutti i settori. E non si può pensare alla scuola o alla sanità senza considerare l’utilizzo di tecniche digital”. Una tecnologia pervasiva, a tal punto che Gubitosi, rovesciando la tradizionale accezione negativa della parola (molto attuale nell’anno della pandemia di Covid-19), definisce “virale, in senso positivo per tutti gli altri settori”.
Infine, una chiosa sul rapporto che deve esserci tra pubblico e privato: “Si sente spesso parlare di un rapporto congiunto”, ha detto il manager, “e questo è uno dei terreni principali in cui si dovrà sviluppare”. Spazio quindi al dialogo con le parti sociali, Confindustria e sindacati. “Ci sono interessi che possono sembrare contrapposti”, ha concluso Gubitosi, “ma se riusciamo a generare sviluppo nel Paese, le conseguenze saranno positive per tutti”. Nonostante l’ottimismo dell‘ad, la borsa non premia il titolo Telecom, che scambia al ribasso del -3,26% a 0,35 euro