L’arrivo dei due pescherecci con i marittimi rimasti in prigione in Libia per 108 giorni. Il Sindaco: «Ora la Ue affronti il tema dei confini»
da CRONACHE
di Redazione cronache
Il suono liberatorio della sirena di una motovedetta. È il suono che tutti aspettavano da tre mesi, l’ingresso nel Porto Nuovo di Mazara del Vallo dei pescherecci Medinea e Antartide, con a bordo i 18 pescatori sequestrati in Libia e rilasciati lo scorso giovedì dopo 108 giorni di prigionia. Erano partiti da Bengasi intorno all’una di notte di venerdì, le due imbarcazioni hanno navigato per poco meno di 60 ore. Sulla banchina la festa dei familiari e delle autorità. Dopo la visita, che sarà effettuata a bordo da un medico. I marinai si sottoporranno a un doppio tampone nei gazebo allestiti al porto. «Oggi è il nostro Natale, anticipato di qualche giorno» dice Marco Marrone, l’armatore del Medinea, dal porto di Mazara del Vallo dove domenica mattina è arrivato presto per accogliere i 18 pescatori in arrivo da Bengasi. La vicenda dei marinai siciliani che ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia per tre mesi si avvia verso l’ultimo tassello, quello atteso a lungo e cercato con estenuanti trattative diplomatiche.
Il rientro e la scorta
Sabato sera l’ultima cena a bordo per i pescatori liberati in Libia dopo 108 giorni— si stratta di 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi — offerta dalla Marina Militare e dall’equipaggio della nave «Carlo Margottini» che scorta da due giorni i due pescherecci. Insieme con la cena è arrivato anche un biglietto con su scritto «Bentornati a casa».
Il Sindaco
«Ci dicano se possiamo continuare a lavorare o se dobbiamo tirare i remi in barca» si chiede adesso il Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, anche lui in attesa al porto. Quinci chiede all’Unione Europea di risolvere la questione dei confini marittimi della Libia. A Mazara, spiega Quinci, «la pesca garantisce 600 posti di lavoro e altre migliaia nell’indotto. L’Ue si faccia protagonista di una svolta che ridisegni le politiche economiche del Mediterraneo».
20 dicembre 2020 (modifica il 20 dicembre 2020 | 10:45)