martedì, Ottobre 4, 2022

I mezzi Atac pericolosi e malandati. Il pm: «Dieci funzionari a processo»

ROMA

L’ipotesi è quella di incendio colposo. Tragedia evitata per un soffio. Si è risparmiato, secondo la Procura, sulla manutenzione. Il cambio di rotta della municipalizzata che ha acquistato 800 nuovi bus

di Ilaria Sacchettoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bus vecchi, malandati e pericolosi sono stati rimessi in circolo senza manutenzione fino a produrre il fenomeno dell’autocombustione. Lo sfruttamento intensivo e irrazionale di vetture immatricolate ai primi del Duemila e degenerato in una serie di episodi di bus flambé spinge la Procura a chiedere il processo per dieci funzionari dell’Atac, responsabili vuoi della manutenzione, vuoi delle officine aziendali o della struttura ingegneristica della municipalizzata. L’ipotesi alla quale hanno lavorato il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il suo sostituto Mario Dovinola è quella di incendio colposo.

I casi, messi in fila l’uno dietro l’altro, mostrano come la tragedia sia stata fin qui evitata per un soffio. Era al capolinea, senza passeggeri, ad esempio, lIrisbus Cursor (immatricolato nel 2006 con 598 mila chilometri sulle spalle) quando il 3 gennaio 2019 andò perduto in un falò annunciato. Il perito della Procura, Rodolfo Fugger, ha verificato che lo stato di servizio della vettura era perlomeno tormentato. E infatti, oltre alla perdita d’olio della idro ventola e un innesco dell’estintore automatico nel vano motore, scontava ben due principi di incendio nel 2018. Ciò nonostante i responsabili aziendali Giovanni Macchiaverna, Federico Mannini, Giuseppe Licata, Saverio Franco, Angelo Flammini, Maurizio Aloisi, Renato Chietini e Laura Simeone lo avrebbero avviato a un incendio sicuro «per colpa consistita in negligenza, imperizia e imprudenza».

Falò senza persone a bordo anche per lIveco Cyticlass del 2003 (con 466mila chilometri macinati su strada) bruciato a causa del «cedimento dei cu scinetti interni delle giranti del turbo compressore con fuoriuscita di olio lubrificante». Dov’è qui la responsabilità dei funzionari fra i quali Gian Marco Procaccianti, addetto alla manutenzione dello stabilimento Grottarossa? Secondo i pm il problema è «nell’aver reiteratamente utilizzato per interventi manutentivi pezzi di ricambio usati e usurati ricavati da veicoli in attesa di rottamazione, da ultimo montando proprio il pezzo la cui rottura dava il via all’incendio».

In altre parole Atac avrebbe risparmiato sulla manutenzione sostituendo pezzi logori con altri, altrettanto usurati. Così, per concludere, Giuseppe Legittimo, responsabile della manutenzione dello stabilimento Magliana, avrebbe trascurato «la perfetta funzionalità» di un bus del 2013, bruciato in via Portuense il 13 maggio 2019.

Va detto che oggi, grazie alle prescrizioni dei magistrati, la municipalizzata dei trasporti sta provvedendo a svecchiare la propria flotta. La garanzia fornita da Atac ai pm è la promessa di acquistare 1.800 nuovi autobusL’annuncio è in una nota inviata a luglio di quest’anno al pm Dovinola, titolare di varie inchieste sullo stesso tema. Tra il 2019 e il 2022 l’azienda ha già acquistato 800 nuove vetture, dando prova di una buona volontà indispensabile per evitare misure giudiziarie.

4 ottobre 2022 (modifica il 4 ottobre 2022 | 08:04)

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