Il nuovo Piano Casa prevede di rilevre le mura del palazzo occupato. “Subito un censimento, ne faremo alloggi”.
Roma Cronaca
Gualtieri vuole acquistare due edifici occupati. La destra sul piede di guerra
Nel piano casa approvato dalla maggioranza capitolina (ma dovrà passare in assemblea), c’è l’input ad investire in Spin Time e Metropoliz. Rocca (FdI): “Faremo le barricate”.
Il palazzo Spin Time (repertorio)
“Passare da una situazione di illegalità a una di legalità”. C’è scritto così nella bozza di piano casa discussa il primo marzo tra i consiglieri e le consigliere di centrosinistra, insieme al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore alla casa Tobia Zevi. Il riferimento è alle occupazioni a scopo abitativo di via Santa Croce in Gerusalemme e via Prenestina 913: Spin Time e Metropoliz. Per riuscire nello scopo, il Comune vuole investire acquisendo gli stabili.
Il Comune vuole acquistare due edifici occupati
Una possibilità già palesata a novembre, quando una mozione presentata in I municipio è stata condivisa anche dal Presidente della Commissione Patrimonio e Casa capitolina, Yuri Trombetti. In quel momento passò un po’ in sordina, il governo si era insediato da poco e il tema principale era il “decreto rave”. La proposta di acquisire in particolare Spin Time aveva lo scopo di “proteggerlo” da un possibile sgombero. Ma adesso che Gualtieri ha voluto mettere nero su bianco l’acquisto non solo del Palazzo all’Esquilino, ma anche dell’ex fabbrica Fiorucci a via Prenestina (e Repubblica lo ha svelato) è esploso il “bubbone”.
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“Sarà valutata la fattibilità di progetti di recupero”
Certo, non è detta l’ultima parola. Nella bozza l’Amministrazione scrive che “sarà valutata la fattibilità dei progetti di recupero”, nel corso di quest’anno. Intoppi ce ne potrebbero essere. E i fondi utilizzati potrebbero non essere esclusivamente di provenienza comunale. L’obiettivo, a quanto trapela, è quello di seguire la falsariga di Porto Fluviale, altra occupazione abitativa a Ostiense, quindi sfruttare fondi nazionali ed europei.
Rocca (FdI): “Faremo le barricate, pronti ad andare alla Corte dei Conti”
Mentre il M5S capitolino sta valutando quale posizione prendere sulla questione, la destra si agita e lo fa con il consigliere Federico Rocca, Presidente della Commissione Trasparenza: “Contro il progetto di acquisto dello Spin Time da parte dell‘amministrazione comunale siamo pronti a fare le barricate – annuncia – e a presentare quanto prima un esposto alla Corte dei Conti. Stiamo parlando, infatti, di un palazzo occupato regalato ai movimenti per la casa e usato dalla sinistra solo per fini elettorali. Il sindaco Gualtieri e l’assessore Zevi, quindi, la smettano di essere complici di quelli che da tempo hanno calpestato qualsiasi forma di legalità ed evitino fughe in avanti che suonerebbero solo come inutili e pericolose provocazioni. Gli immobili destinati all’Erp devono essere assegnati ai cittadini che regolarmente attendono in graduatoria da anni l’assegnazione di un alloggio, non tollereremo nessuna scorciatoia per gli occupanti abusivi che la questa giunta si ostina a voler legittimare in ogni modo, ora anche a danno delle casse comunali”.
Meloni nel 2019: “Ministro intervenga”
L’attuale Presidente del Consiglio, nel 2019 non usava certo parole al miele per gli occupanti di Spin Time, oltre 350 persone che hanno preso possesso dell‘ex sede Inpdap nel 2013. In quell’occasione l’obiettivo di Giorgia Meloni era la festa di Capodanno organizzata dagli occupanti, pubblicizzata sui social e diventata oggetto di dibattito “Il ministero dell’Interno intervenga immediatamente per fermare quesattito tra favorevoli e contrari: to scempio” scriveva su Facebook. Più recentemente, l’attuale Premier ha dettato la linea per quanto riguarda le occupazioni abusive: “Non ci fermeremo, devono essere sgomberate” ha fatto sapere la leader di Fratelli d’Italia.
Open Impact: “Per il Comune un ritorno quasi doppio sull’investimento”
Il 14 novembre Open Impact ha presentato lo studio sull’impatto sociale di Spin Time. Qualora venisse regolarizzato tramite l’immissione nel patrimonio pubblico, il Comune otterebbe un moltiplicatore di 1,95 sull’investimento, con un ritorno di “quasi 2 euro per ogni euro investito” spiegavano gli autori della ricerca Marco Biazzo, Aris Tufexis, Luigi Corvo. L’Amministrazione, sostiene Open Impact, spenderebbe circa 36,7 milioni di euro “ipotizzando la non più totale gratuità dei servizi sociali e culturali” e l’investimento, messo in rapporto con il valore sociale generato, porterebbe a un ritorno di 71,55 milioni.