mercoledì, Novembre 13, 2019

Il maltempo sferza l’Italia, due morti. Acqua alta da record a Venezia: “E’ un disastro”

TiscaliNews.it

Venti fino a 100 chilometri orari, pioggia e marea che si alza. Oltre un metro d’acqua dentro San Marco. Danni a Matera e disagi diffusi nel Paese

“Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro”. Così il procuratore della Basilica di San Marco, Pierpaolo Campostrini, raccontando quello che la mareggiata di ieri sera ha portato alla chiesa. “Superato il metro e 65 cm – ha aggiunto – l‘acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa Non tanto per le cose in essa contenute, ma perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica”. “Per fortuna il personale ha agito con velocità – ha proseguito Campostrini – e ha evitato danni fisici peggiori, con le nostre paratoie mobili che comunque sono state superate. All’interno della basilica non ci sono danni visibili, gli oggetti preziosi e i paramenti sono stati sollevati e messi al sicuro. Resta il danno invisibile che è in via di valutazione, quello delle infiltrazioni e della risalita dell’acqua lungo le pareti. Siamo stanchi e arrabbiati”, ha concluso.

L’allarme nella città da sogno
Venezia questa volta ha rischiato di affondare, sotto la spinta di un’acqua che con vento di scirocco a 100 chilometri orari ha sfiorato la paurosa soglia dei 190 centimetri sul medio mare. Il picco, alle 22.50, è stato di un metro e 87. Tutto il centro storico è stato allagato. Con simili livelli non ci sono passerelle o paratoie davanti negozi che tengano. E’ la seconda misura nella storia della Serenissima, dopo il record di 194 centimetri del 1966. L’acqua, con il buio fitto e la pioggia sferzante, è entrata dappertutto. I veneziani hanno assistito attoniti, dalle finestre di casa, o collegati al web, alla laguna che mano a mano entrava nelle calli, nelle piazze, si prendeva i masegni e sommergeva ogni cosa. Il rialzo improvviso della marea è iniziato in serata, quando le previsioni – inizialmente di un metro e 45 – sono state riviste in modo peggiorativo dal Centro maree del Comune: 160 centimetri, poi 170, quindi 180, in una rincorsa che ha lasciato sbigottiti i tecnici e sembrava non finire mai. Fino a 187 centimetri sul medio mare. Una misura da far sfiorare il collasso a Venezia, il secondo livello di sempre.

L’acqua alta al Teatro della Fenice

Oltre ai gravi danni alla Basilica di San Marco, dove tutta la cripta è stata sommersa, l’acqua alta non ha risparmiato neppure il Teatro La Fenice, invadendo le aree di servizio e rendendo inutilizzabile il sistema elettrico e quello anti incendio. Tutto il centro storico, dove – secondo quanto riferito dalla protezione Civile – si sono registrati numerosissimi danni, ha un aspetto spettrale.

“Devastazione apocalittica”
Proseguono i disagi e si aggravano i danni causati dalla marea record a Venezia, con la nuova ondata di piena che ha toccato i 160 centimetri ma che – riferisce il Centro maree del Comune di Venezia – sta rapidamente calando. “Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale, ma non esagero con le parole, l’80% delle città è sott’acqua, danni inimmaginabili, paurosi”, spiega il governatore del Veneto, Luca Zaia.

Due vittime
In queste ore ci sono state anche delle vittime. Due persone sono morte nell’isola di Pellestrina, dove la situazione è particolarmente critica: all’anziano di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata, si è aggiunto un secondo abitante dell’isola, trovato deceduto anche lui in casa probabilmente per cause naturali.

Danni a linee telefoniche e imbarcazioni
Anche il Centro Maree è stato vittima della mareggiata, che ha danneggiato le linee telefoniche. La circolazione dei vaporetti è stata limitata agli imbarcaderi principali, mentre sono pochi i passanti, tra cui anche i turisti, che si avventurano tra le calli e i campi tutti ricoperti di acqua. Una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti.

Incendio a Ca’ di Pesaro
A Ca’ Pesaro si è verificato un incendio a causa di una cabina elettrica danneggiata. Molti gli allagamenti sui quali stanno ancora operando numerose squadre dei vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile. Criticità si sono registrate lungo la costa da Venezia, fino al confine con Lignano (Udine).

Situazione più grave dal 1966
L’amministrazione comunale presenterà richiesta di stato di crisi alla Regione Veneto, ai fini della successiva dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “La situazione di emergenza che si è creata a Venezia in queste ore, la più grave dal 1966, è seguita direttamente dal Governo, che la affronterà nel prossimo Cdm, per valutare gli interventi necessari e urgenti che tutelino la città, la sua laguna e le Comunità che vi vivono”, hanno spiegato i sottosegretari veneziani, Pier Paolo Baretta e Andrea Martella. Forti le polemiche sul mancato avvio del Mose.

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