Gli Ordini Professionali giocheranno un ruolo da “protagonisti” in quanto forniranno, in accordo con il Dipartimento della Funzione pubblica, le basi informative su curricula e percorsi di specializzazione degli iscritti.
da del 29/04/2021
Ordini protagonisti del reclutamento di personale funzionale al Recovery plan.
Nel «Portale del reclutamento» dei dipendenti pubblici che vedrà presto la luce e sarà uno dei capisaldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli Ordini PProfessionali giocheranno un ruolo da «protagonisti» in quanto forniranno, in accordo con il Dipartimento della Funzione Pubblica, le basi informative su curricula e percorsi di specializzazione degli iscritti, necessarie agli Enti che sono alla ricerca dei migliori profili professionali per realizzare gli investimenti previsti dal Pnrr. Questo consentirà una preselezione dei candidati più idonei a essere coinvolti nei progetti.
Lo ha annunciato il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, intervenendo alla prima giornata del Festival del lavoro 2021. «Se un’amministrazione cerca un ingegnere esperto nella progettazione di ponti sospesi», ha spiegato il Ministro con un esempio concreto, «saranno gli Ordini attraverso la loro conoscenza degli iscritti a dirci chi eccelle in quella specializzazione e può quindi essere immediatamente assunto, attraverso un’operazione di cherry picking, di scelta delle carriere migliori, che rappresenta una innovazione fondamentale per la p.a.».
Si tratterà, giocoforza, di contratti a termine, perché l’orizzonte temporale del Recovery plan (che sarà approvato oggi in Consiglio dei Ministri) si esaurisce nel 2026, ma nulla esclude che alla scadenza dei contratti, si possa individuare un percorso per far rimanere stabilmente nei ruoli della p.a., attraverso Concorsi Specifici, i tecnici (ingegneri, informatici, specialisti in organizzazione aziendale) che sono stati assunti a tempo determinato grazie al Recovery.
Il coinvolgimento dei professionisti nel reclutamento pone gli ordini di fronte a una sfida. «I professionisti dovranno essere all’altezza del ruolo e gli Ordini dovranno portare avanti attività che vadano oltre l’esame di stato e l’iscrizione all’albo, garantendo alla p.a. risposte concrete in termini di efficienza», ha osservato Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro che ha speso parole di elogio per la strategia di cambiamento delineata da Brunetta. «Stiamo parlando per i nostri giovani della opportunità di essere coinvolti in un progetto importante per il paese», ha proseguito.
Il Piano per sbloccare, semplificare e velocizzare i Concorsi Pubblici inizierà il 3 maggio quando le selezioni ripartiranno (non solo per il periodo di emergenza, ma anche a regime) con nuove regole: prove scritte di non più di un’ora da svolgersi esclusivamente in modalità digitale, orale (là dove previsto) in videoconferenza, valutazione dei titoli legalmente riconosciuti e delle esperienze professionali, per arrivare ad avere procedure concorsuali che dal bando alla graduatoria finale non dovranno durare più di tre mesi, consentendo così di realizzare 2-3 cicli di concorsi all’anno.
Oggi, invece, la durata di un concorso pubblico è di 4-5 anni. «In questo modo entro l’anno potremo esaurire tutti gli stock di concorsi pubblici bloccati dalla pandemia, portando a regime le nuove modalità di svolgimento delle prove», ha assicurato Brunetta che si pone un obiettivo ambizioso: dopo anni di blocco del turnover che ha falcidiato e invecchiato gli organici pubblici, il capitale umano della p.a. dovrà risalire dall‘attuale stock di 3,2 milioni di dipendenti a quota 4 milioni.
Per Brunetta si tratta di una soglia (da raggiungere «nell’arco dei prossimi anni») idonea a «ripristinare le funzioni specifiche e le qualità necessarie per continuare a gestire il grande investimento in tecnologie che dovremo fare in questo periodo grazie al Pnrr». «C’è da realizzare non solo una transizione ecologica e ambientale ma anche una transizione amministrativa, la semplificazione è il punto di partenza per farlo», ha concluso.
Parole quelle del numero uno di palazzo Vidoni sui cui anche Calderone ha concordato. «I 248 mld messi a disposizione dell’Italia per la ricostruzione post Covid si gestiscono partendo dalla necessità di sfrondare adempimenti inutili, legati a logiche arcaiche per realizzare procedimenti semplici che diano risposte immediate». Una semplificazione necessaria anche per la gestione degli ordini, come ha evidenziato, Francesca Maione, Direttore Generale del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, secondo cui gli adempimenti andrebbero graduati in base alla grandezza reale delle Pubbliche Amministrazioni. «Figure come il Responsabile Anticorruzione o il Responsabile della Trasparenza costituiscono figure dirigenziali che spesso negli Ordini a livello territoriale non ci sono. E si tratta di attività che non possono essere esternalizzate», ha rimarcato. «Per questo ci uniamo alle richieste di sburocratizzazione e semplificazione avanzate dal mondo imprenditoriale».