Ecco i settori che, con un pricing power più debole, tendono a registrare tassi di default più elevati, secondo un’analisi di Legal & General Investment Management. Poca la correlazione con il trend degli spread di credito | Besseghini: per le utility il rischio default è reale
da del 15/08/2022 12:55
di Francesca Gerosa
Lushan Sun, Credit Research Manager di Legal & General Investment Management (LGIM), è convinta che i settori con un potere di determinazione dei prezzi più debole tendono a registrare tassi di default più alti, in particolare nell’ambito dei consumi discrezionali o ciclici. Dopo quattro decenni di forte crescita e inflazione contenuta, si è entrati in un contesto simile a quello dell‘era della stagflazione degli anni Settanta, secondo l’esperta. Ma poiché si prevede che l‘inflazione avrà un impatto anche sui ricavi e sui margini aziendali, è probabile che le Società con una domanda anelastica e una buona capacità di trasferire i costi (ossia quelle con un buon potere di determinazione dei prezzi) siano meglio posizionate per resistere all’attuale contesto economico.
Il rischio di insolvenza è aumentato
Il rischio di insolvenza è aumentato per gli investitori nel credito privato, a causa dell’impatto sui profitti societari dell’aumento dei costi e della capacità di onorare il debito. Utilizzando i dati relativi alle obbligazioni pubbliche, Lgim ha cercato di comprendere meglio la relazione tra pricing power e rischio di default. Nell’ultimo outlook aziendale di metà anno sul credito privato, l’asset manager ha mantenuto una preferenza verso gli emittenti difensivi, data la recente volatilità del mercato. In particolare, circa due terzi degli emittenti nell’ambito del credito privato appartenevano a settori con un pricing power medio oppure elevato.
Ecco i settori con un potere di determinazione dei prezzi più debole
Questo fenomeno è particolarmente accentuato nei settori legati alla spesa discrezionale, come il tempo libero, i media, i beni di consumo non durevoli e la vendita al dettaglio. Anche i settori delle costruzioni e dell’edilizia, dei metalli e dell’estrazione mineraria hanno registrato performance negative nonostante il loro potere di determinazione dei prezzi relativamente più elevato, probabilmente a causa della ciclicità dei settori stessi.
La performance dei default nel lungo termine non è sempre coerente
Si è anche notato che la performance dei default su un orizzonte temporale lungo non è sempre coerente. Alcuni settori hanno registrato performance migliori negli anni ’70, ’80 e ’90 (ad esempio il settore retail), mentre il settore tecnologico ha registrato negli ultimi 20 anni insolvenze molto più basse rispetto ai decenni precedenti. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che il potere di determinazione dei prezzi di un settore cambia nel tempo, man mano che il mercato si evolve con la regolamentazione, la demografia e la tecnologia.
Poca la correlazione con il trend degli spread di credito
Ripetendo la stessa analisi con gli spread creditizi, utilizzando indici di credito investment grade statunitensi specifici per il settore, con dati che risalgono al 1997, Sun fa notare che il potere di determinazione dei prezzi a lungo termine non sembra avere una chiara correlazione con il movimento degli spread di credito; ma nei momenti di stress del mercato, il pricing power sembra fornire una difesa aggiuntiva. Infatti, gli spread si sono allargati in modo significativo durante la volatilità dei mercati nel 2000, 2007, 2008 e 2015 e i settori che hanno registrato le migliori performance in quegli anni sono stati l’aerospaziale e la difesa, gli alimentari e le bevande e i farmaceutici, che possiedono un forte potere di determinazione dei prezzi. Per gli investitori preoccupati delle oscillazioni di prezzo delle loro attività a reddito fisso durante i periodi di turbolenza, guardare il pricing power delle aziende che se li hanno in portafoglio sono uno strumento utile per smorzare la volatilità.