ROMA / CRONACA
L’immobile di Parnasi causò un danno di 239 milioni. Chiuse le indagini su Ilardo, Rendina e Martinoli. Tra gli indagati anche il capo dell’avvocatura della Città Metropolitana
di Ilaria Sacchettoni
Ancora una volta la vendita di un immobile da parte del costruttore Luca Parnasi si risolve in una perdita significativa per le casse pubbliche. Dopo la sede Atac di Eur Castellaccio ,che si è tradotta in uno spreco milionario, ora è la volta del palazzo di via Ribotti, una delle due torri dell’Eur, nel quale la Provincia di Roma, all’epoca amministrata da Nicola Zingaretti e in seguito divenuta Città metropolitana, avrebbe perso 239 milioni di euro.
Secondo i magistrati Laura Condemi, Rosalia Affinito e Paolo Ielo l’affare fu una grossa truffa realizzatasi attraverso gli anni. La Procura ha appena notificato l’avviso di conclusione delle indagini all’amministratore delegato di Bnp Paribas Reim Ivano Ilardo e ai suoi manager Andrea Rendina e Tommaso Martinoli, come pure al funzionario dell’allora Provincia Stefano Carta e al capo dell’Avvocatura della Città metropolitana Massimiliano Sieni. Secondo i pm gli indagati avrebbero gestito il fondo (Upside)costituito a garanzia dell’affare tenendo all’oscuro la Provincia delle carenze progettuali e principalmente del fatto che l’immobile era incompiuto e dunque non disponibile. Inoltre avrebbero taciuto alla Provincia «la contestuale stipula dei contratti di finanziamento connessi al contratto definitivo d’acquisto a condizioni diverse e più onerose rispetto a quelle stabilite nel disciplinare di gara e nel regolamento di gestione».
Dagli approfondimenti effettuati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria è emerso che i manager bancari e i funzionari provinciali avrebbero indotto in errore gli organi di controllo interni al fondo immobiliare e rappresentativi della Provincia adottando clausole vantaggiose per la gestione del fondo bancario e onerose per la controparte istituzionale. Indagati anche altri funzionari bancari fra i quali Luca Panizzi, Alessandro Conte, Alberto Segneghi, Elisa Daniela Bacchetta, Serena La Torre, Francesco Bixio, Umberto Di Giorgio e Giorgio Censi. L’inchiesta ha avuto un suo capitolo anche alla Corte dei Conti, dove il pm contabile Massimo Lasalvia ha inviato l’invito a dedurre a 37 persone fra funzionari provinciali e politici, inclusi Nicola Zingaretti e Virginia Raggi per un presunto danno erariale di 89 milioni di euro. Dice Alessandro, Diddi difensore di Rendina: «Accusa inconsistente perché la Provincia era al corrente di tutto. Pretestuoso pensare che Parnasi non fosse coinvolto. La vera vicenda del palazzo della Provincia fu ricostruita da Buzzi durante il processo al “Mondo di mezzo”».
9 febbraio 2021 | 08:14