Nei festini organizzati nel cimitero di Sezze dal custode Fausto Castaldi sarebbero coinvolti anche baby squillo e politici. Nel secondo filone d’inchiesta è emerso come riceveva soldi in cambio di tombe al cimitero. I Carabinieri coordinati dalla Procura hanno dato esecuzione a 11 arresti e 15 denunce.
da CRONACA LATINA 19 MARZO 2021 8:58
di Alessia Rabbai
Festini nella casa del cimitero di Sezze, ai quali partecipavano anche baby squillo e politici, in un quadro di prostituzione minorile. Fausto Castaldi, il sessantacinquenne, indagato nell’estate del 2019 per induzione allo sfruttamento della prostituzione minorile, ora è in carcere, a seguito dell’inchiesta che ha portato ad undici arresti e quindici indagati.
Aveva trasformato l’abitazione in un punto di riferimento per un giro d’affari che ruotavano intorno ad essa. Oltre ai party a bordo piscina e allo sfruttamento di minorenni a carico del custode, tra le quali, come riporta Il Messaggero ci sarebbe una ragazzina di tredici anni, i destinatari delle misure di custodia cautelare sono ritenuti a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, peculato, concussione, tentativo di minaccia o violenza, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.
Baby squillo e politici ai festini nel cimitero di Sezze
Nei festini organizzati nel cimitero di Sezze sarebbero coinvolti anche baby squillo e politici pronti a pagare per le prestazioni sessuali. Un primo filone di inchiesta sul Cimitero del Comune dei Monti Lepini, nata nell’estate di due anni fa, ha portato alla luce uno scenario complesso. Le indagini sono partite da una giovane costretta a prostituirsi, a seguito dalla quale sono scattati gli accertamenti dei Carabinieri coordinati dalla Procura di Latina.
Soldi in cambio di tombe al cimitero
Per quanto riguarda il secondo filone d’inchiesta sul Cimitero di Sezze, dalle indagini è emerso come il custode riceveva soldi in cambio di tombe al cimitero e riciclava fiori sottratti alle sepolture. Per ottenere lo spazio da vendere spostava a suo piacimento le salme e univa i resti dei defunti, mentre i cittadini pagavano per essere sepolti dove volevano. Un giro d’affari che ha coinvolto anche imprenditori, i quali davano soldi al custode per ottenere lavori edilizi da realizzare all’interno dell’area cimiteriale. Tra gli arrestati Maurizio Panfilio e il figlio del custode, i titolari di onoranze funebri e di una ditta di marmi. Tra gli indagati compare il nome di ex Maresciallo dei Carabinieri, funzionario della Polizia locale, l’attuale vice Sindaco, un ex assessore e un ex consigliere.