martedì, Novembre 9, 2021

Influenza aviaria a Roma: focolaio in un allevamento di Ostia Antica

Un caso di influenza aviaria è stato accertato a Roma. A darne notizia stamattina la Regione Lazio, che ha comunicato come sia emerso nella Asl Roma 3. Il focolaio è divampato in un allevamento avicolo non commerciale ad Ostia Antica. Sono state adottate le misure straordinarie che resteranno in vigore per 21 giorni.

da del 9 NOVEMBRE 2021 12:23

A cura di Alessia Rabbai

Influenza aviaria a Roma. A comunicarlo la Regione Lazio, si tratta di un caso accertato nella Asl Roma 3. Secondo quanto si apprende si tratta di un focolaio che è divampato all’interno di un allevamento avicolo non commerciale, che si trova nel territorio dell’Area metropolitana di Roma, precisamente ad Ostia Antica. A destare i sospetti sulla presenza dell’infezione è stata una “mortalità anomala” e a seguito dei controlli “è stato rilevato un caso di virus in campioni di volatili”. Il centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico ha confermato la presenza del focolaio. Si tratta di influenza aviaria di sottotipo H5 HPAI, ad alta patogenicità. Un precedente focolaio di influenza aviaria  che ha interessato la provincia di Roma è stato registrato nel novembre del 2017 a Tivoli.

L’ordinanza della Regione Lazio per l’influenza aviaria

Confermata la presenza dell’influenza aviaria, la Regione Lazio ha reso noto di aver disposto unordinanza a firma del governatore Nicola Zingaretti, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, per mettere in atto misure straordinare, che resteranno in vigore fino ad almeno ventuno giorni successivi all’estinzione del focolaio. Chi non si attiene alle regole imposte sarà denunciato alla Autorità Giudiziaria. A svolgere i controlli per verificare il rispetto delle disposizioni sarà la Asl Roma 3, con il supporto dell’Istituto Zooprofilattico.

Vietato il trasporto di carne di pollameZPer contenere linfezione d’influenza aviaria è stata dunque disposta una zona di protezione di tre chilometri dall’allevamento e una zona di sorveglianza di 10 chilometri. Tra le regole imposte chi entra ed esce dalla struttura deve rispettare le misure di biosicurezza. Tutti gli allevamenti dovranno inoltre essere sottoposti a verifica, per scongiurare l’eventuale presenza del virus e non è permesso l’ingresso e l’uscita da un’azienda di pollame, altri volatili in cattività o altri mammiferi domestici, senza il permesso del veterinario. Vietato il trasporto di carne di pollame e le fiere. Nell’allevamento in cui è stato accertato le carcasse dei volatili morti sono state distrutte immediatamente, mentre le strumentazioni e i mezzi utilizzati per il trasporto sono stati disinfettati.

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