venerdì, Ottobre 28, 2022

La campagna del «Corriere», Laurentina: «pista» mortale tra velocità e asfalto rotto………..

         ROMA

Anche qui, auto, bus e taxi oltre i limiti. Sui lati, lapidi e ricordi. Ma scarseggia la segnaletica. I cittadini: «Vogliamo sicurezza»

di Camilla Palladino

  Un altarino in via Laurentina (Giuliano Benvegnù)

Mancano i cartelli con il limite di velocità e i veicoli corrono, compresi taxi e autobus. Come se non bastasse, si aggiungono l’asfalto ammalorato e la mancanza di illuminazione a peggiorare la situazione. Un insieme di fattori che rende via Laurentina – nel tratto compreso tra lEur e La Selvotta – una strada-killeper conducenti e pedoni. Percorrendola dallinterno di Roma verso l’esterno infatti la sicurezza viene meno  chilometro dopo chilometro. Lo dimostra la sequela di angoli commemorativi per le vittime della strada, un drammatico dettaglio che la Laurentina ha in comune con via Cristoforo Colombo, l’Olimpica e via Nomentana.

video Corriere

Nella prima partedallEur al Grande Raccordo Anulare è assente la segnaletica verticale per regolare l’andatura di macchine e motorini che, quindi, procedono spediti. «In questo punto vengono fatte molte infrazioni e le macchine sfrecciano. Ci sono incidenti in continuazione. Per questo, sull’altro lato della strada, si piazzano spesso i vigili», racconta Milena Fagotto dal chiosco che gestisce con suo figlio, all’altezza della grotta delle Tre Fontane. Poco dopo, tra via del Serafico e via di Vigna Murata, un peluche e due rose ormai secche sono legati con un nastro rosso all’albero contro il quale ha perso la vita in auto Alessio Ciuffreda, 26 anni, alla fine dello scorso luglio.

Più avanti, tra il Raccordo e il cimitero Laurentino, qualche cartello compare. Così come tra il cimitero e zona La Selvotta. Nel primo caso il limite è 30 chilometri orari, nel secondo 50, ma cambia poco: nessuno li rispetta. L’alta velocità tuttavia non è l’unico problema: il manto stradale è disseminato di crepe, avvallamenti e tombini sporgenti. I lampioni sono pochi, e alcuni fuori uso. In generale, la segnaletica scarseggia: quella orizzontale è quasi invisibile in alcuni punti e i cartelli stradali che crollano per l’incuria o divelti dalle vetture, restano abbandonati a terra. Andando verso fuori, si incontra langolo in ricordo di Leon: il bambino di 7 anni deceduto in un incidente stradale a ottobre 2020. Sul muretto che costeggia la strada è disegnato un arcobaleno, con la frase: «L’amore arriva dappertutto». Sopra ci sono pupazzi, lumini e giocattoli. A poche decine di metri di distanza, c’è la lapide con inciso il nome di Antonio Gismondi, che a 32 anni non è sopravvissuto all’impatto con un’auto mentre era in sella alla sua moto.

Per tutte le persone che nel corso degli anni hanno perso la vita sulla Laurentina il Comitato Cinque Colline, composto dai residenti della zona e impegnato per migliorare la sicurezza stradale, ha appeso alcuni striscioni: «Vogliamo una Laurentina sicura», è scritto su un lenzuolo. «Le periferie sono trascurate», denuncia la vicepresidente, Lorella Seri, che racconta: «L’anno scorso è stato veramente una tragedia per le voragini che si aprivano. Oltre alla segnaletica cancellata che, tra la mancanza di illuminazione e le piogge, rende molto pericolosa la circolazione. Finalmente a metà novembre dovrebbero partire gli interventi di riqualificazione della Città Metropolitana di Roma (l’ente che gestisce la strada, ndr)».

27 ottobre 2022 (modifica il 27 ottobre 2022 | 10:36)

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