ROMA / CRONACA
Dopo l’arrivo delle fialette di antidoto allo Spallanzani, verranno smistate nei venti hub regionali. E somministrate agli operatori Uscar che dal 28 inizieranno la somministrazione agli anziani nelle Rsa.
di Clarida Salvatori
Il V-day è fissato per il 27 dicembre. Le prime dosi di vaccino anti Covid verranno somministrate tra una settimana precisa in tutta Europa. E il Lazio, ieri, ha fissato i capisaldi dell’operazione in una riunione. Le fialette della prima tranche arriveranno tutte all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani e poi verranno smistate nei venti hub regionali, ovvero i venti ospedali che hanno i congelatori che conservano il vaccino Pfizer a meno 80 gradi.
Si tratta di San Filippo Neri, Pertini, Grassi, Civitavecchia, Colleferro e Castelli; e poi Policlinici Gemelli, Umberto I, Tor Vergata, San Camillo, Sant’Andrea, San Giovanni, Regina Elena, Bambino Gesù e Campus Biomedico. Inoltre nelle province: gli Ospedali Belcolle di Viterbo, Spaziani di Frosinone, San Camillo De Lellis a Rieti e Santa Maria Goretti a Latina.
Allo scoccare dell’ora X si inizierà e riceveranno l’antidoto un centinaio di persone: tutti vaccinatori delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionale impegnati nella cura dei malati colpiti dal virus a casa), ovvero coloro che a partire dal giorno successivo inizieranno a inoculare il vaccino ad altri. Nello specifico agli anziani ospiti delle Rsa, bersaglio preferito del Coronavirus. Tra i primi a ricevere la dose vaccino anti Covid ci sarà Pier Luigi Bartoletti, da marzo a Capo proprio delle Uscar, che per spiegare cosa pensa prende in prestito una frase da Winston Churchill: “Non è la fine. Non è neanche il principio della fine. Ma è, forse, la fine del principio”. Si intravede cioé la luce alla fine del tunnel. « finalmente una nuova era».
Ma non ha paura, dopo le segnalazioni di reazioni avverse che ci sono state in fase di sperimentazione? «Non c’è da aver paura, né timore. Il vaccino è sicuro – sostiene Bartoletti -. Bene che vada, il coronavirus sparirà. Male che vada, si prenderà la malattia in forma più lieve».
« Il vaccino iniettato aiuterà a creare anticorpi. Un po’ come già accade per la per la varicella».
Una volta vaccinati i trecento operatori sanitari delle Uscar potranno forse gettare via le mascherine.
«Quello no, anche perché bisogna continuare a dare il buon esempio – conclude il vice segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) – ma di certo lavoreremo più tranquilli e sicuri. In questi mesi siamo andati nel cuore del contagio: dove c’era un cluster nel Lazio, c’eravamo noi».
E dove tutto è iniziato, le Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) in cui sono continuamente emersi focolai, tutto si concluderà: «Dal 28 dicembre, con tutte le accortezze e tutte le misure di sicurezza necessarie, inizieremo a vaccinare gli anziani e gli operatori sanitari che avranno manifestato l’intenzione di farlo».
20 dicembre 2020 | 08:26