In aumento i rendimenti dei titoli di stato con il Btp oltre il 4,5%. Da Fitch il nuovo avvertimento al Governo italiano: fondamentale ridurre il debito, poco spazio per cambiare il Pnrr. Sul listino milanese bene i petroliferi, in rosso Mps | IL VIDEO | Moody’s, agguato all’Italia. Minaccia un taglio del rating e il Btp sale al 4,4% | Per non fare la fine del governo Berlusconi nel 2011 Giorgia Meloni vigili sulle agenzie di rating | CASO DI BORSA: Interpump sale (+1,3%) dopo il piano Esg.
da del 06/10/2022 18:34
di Francesca Gerosa e Rossella Savojardo
Sulle borse europee sono proseguite le vendite nella penultima seduta di settimana. Il Ftse Mib ha registrato la performance peggiore di tutto il Vecchio continente, chiudendo in calo dell‘1,04%% a 21.139 punti. Perdite più contenute per Francoforte (-0,4%), Londra (-0,8%) e Parigi (-0,8%). In rosso anche Wall Street, dove però il Nasdaq resta sulla parità.
Crisi energetica, inflazione e la risposta delle Banche Centrali continuano a essere i principali driver che influenzano in negativo le borse, che adesso sperano che gli istituti di credito diano più importanza alla crescita dell’economia globale che ai loro piani di politica monetaria. A risentirne sono anche i rendimenti dei titoli di Stato.
In Italia, dopo le comunicazioni di Moody’s sono arrivate in giornata quelle di Fitch che ha sottolineato i vincoli fiscali che il prossimo governo italiano dovrà affrontare. Per il rilancio della crescita, hanno detto gli esperti, sarà fondamentale ridurre il debito e impiegare bene i fondi del NextGenerationEu, ci sarà poco spazio per la rinegoziazione. In questo quadro il rendimento del Btp decennale ha virato al rialzo toccando il 4,5%, il Bund a 10 anni è tornato oltre la soglia del 2%, portando lo spread a 241 punti.
Guardando ai titoli, a Piazza Affari hanno ceduto il passo i bancari: Banco Bpm -3,71%, Bper -3,06%, Mediobanca -3,82%, Unicredit -1,31% e Intesa Sanpaolo -1,67%. In rosso Banca Mps (-5,3%) su cui Deutsche Bank ha ridotto il target price a 33 euro da 58 euro, confermando a hold il rating.
In salita invece i petroliferi: Eni +0,05%, Saipem +0,08%, Tenaris +2,07%. Segno più anche per Pirelli (+1,49%) e Moncler (+0,48%) su cui Intesa Sanpaolo ha alzato da 49,3 a 53,5 euro il prezzo obiettivo, confermando la raccomandazione add. In ascesa anche Interpump (+1,34%). Sullo Star si mette in mostra Tesmec (+4,75%) dopo che la Società ha comunicato aggiudicazioni nel settore ferroviario sia nazionale sia internazionale per un valore totale di circa 60 milioni di euro. Bene infine Tiscali (+6,94%) e Piaggio (+3,54%).
15:30 Le borse europee proseguono in calo dopo l’apertura contrastata di Wall Street
Segno meno per le borse europee (-0,84% Ftse 100, -0,71% il Cac, -0,57% il Ftse Mib) anche dopo l’apertura fiacca di Wall Street (+0,06% il Dow Jones). Gli ultimi dati macro evidenziano che le richieste settimanali di disoccupazione negli Usa sono aumentate più del previsto la scorsa settimana di 29 mila unità a 219 mila. Dall’altra parte dell’oceano, gli investitori stanno soppesando le prossime mosse della Federal Reserve. I timori per un ennesimo rialzo dei tassi (75 punti base) aumentano i rischi di recessione. Su questa scia salgono anche i rendimenti dei titoli di Stato Usa, con il tasso di riferimento a 10 anni che è salito di 1 punto base al 3,771%, mentre il rendimento a 2 anni, più sensibile ai cambiamenti di politica monetaria, è aumentato di 2 punti base al 4,177%. Tutto ciò influenza anche i bond dell’Eurozona, dove il Btp decennale è in rialzo al 4,46%, mentre lo spread si attesta a 240 punti.
14:30 Europa in rosso dopo la pubblicazione dei verbali della Bce
Le borse europee proseguono in rosso, compresa Francoforte che si unisce ai segni meno del resto del Vecchio continente (-0,31% il Dax, -0,82% il Ftse 100, -0,36% il Cac, -0,95% il Ftse Mib). La volatilità si conferma sostenuta sull’azionario, che aveva iniziato in positivo la seduta, con gli operatori che guardano con cautela alle prossime mosse delle Banche Centrali.
Proprio in merito alla Banca Centrale Europea dagli ultime verbali della Bce è emerso che a alcuni membri del Consiglio Direttivo si sono espressi per un rialzo di 50 punti base anziché per i 75 sostenuti dalla maggioranza dei Governatori. Il timore era che una risposta troppo aggressiva avrebbe anche potuto “esacerbare una recessione, con scarsi benefici per l’inflazione nel breve termine. Alla fine della riunione tuttavia il consenso è stato uniname sul rialzo di 75 punti base”.
Stabili i titoli di Stato: il Btp resta al 4,4% con lo spread sotto i 240 punti. Euro in calo sul dollaro (-0,20%) a 0,98 dollari.
11:00 Francoforte unica in rialzo in Ue. In calo anche i future di Wall Street
I mercati azionari europei virano al ribasso (-0,03% il Cac40, -0,22% il Ftse100 e -0,48% a 21.257 punti il Ftse Mib alle 11:00) eccetto Francoforte (+0,20% il Dax). Anche i futures di Wall Street si appesantiscono (-0,43% quello sul Dow Jones e -0,49% quello sull‘S&P500) mentre scema la tensione sui titoli di Stato con il rendimento del Treasury Usa 10 anni in calo al 3,757% e quello del Btp 10 anni al 4,423% (spread btp/Bund in flessione a 240 punti base, ieri 5 ottobre è salito dopo che Moody’s ha minacciato un downgrade del rating dell’Italia).
Calano meno del previsto le vendite al dettaglio
In Eurozona le vendite al dettaglio ad agosto sono calate del 2% anno su anno e dello 0,3% mese su mese quando il consenso degli economisti si aspettava un calo più marcato a -0,5%. Nella Ue il dato ha mostrato un calo dello 0,2% rispetto a luglio e dell’1,3% su agosto 2021. Il calo delle vendite al dettaglio, considerate un indicatore della domanda dei consumatori, sottolinea le aspettative degli economisti di una probabile recessione della zona euro nei prossimi trimestri sulla scia dello shock dei prezzi dell’energia creato dall’invasione russa dell’Ucraina. Sul listino milanese sovraperformano il mercato Amplifon, DiaSorin, Interpump, Leonardo, Moncler, Pirelli. Sotto pressione Banco Bpm, Bper Banca, Banca Generali e Fineco.
Ore 09:05 Europa e Ftse Mib in ripresa, spread oltre 240 dopo la minaccia di Moody’s
Le borse europee rimbalzano ma poco convinte (+0,51% il Dax, +0,21% il Cac40, +0,14% il Ftse100 e +0,56% a 21.480 punti il Ftse Mib alle 9:05) in scia ai futures positivi di Wall Street (-0,17% quello sul Dow Jones e -0,16% quello sull‘S&P500) in attesa delle minute dell’ultima riunione della Bce. “La recessione è all’orizzonte e per questo la scelta della Bce di alzare i tassi seguendo la Fed potrebbe causare grossi problemi”, ha affermato Fabrizio Barini di Integrae sim. La produzione industriale in Spagna è cresciuta dello 0,4% a livello mensile e del 5,5% su base annuale ad agosto.
Anche Moody’s ha lanciato segnali di allarme, annunciando un probabile declassamento del rating dell‘Italia in caso di un significativo indebolimento delle prospettive di crescita di medio termine per la mancata attuazione delle riforme per rafforzare la crescita, comprese quelle delineate nel Pnrr. E lo spread Btp/Bund va a 245 punti base con il rendimento del Btp 10 anni in aumento al 4,476%.
Il peggio non è alle spalle
“È chiaro che il mercato obbligazionario italiano è piuttosto resiliente, soprattutto considerando che la Bce si sta lentamente ritirando”, ha commentato a Reuters Christopher Dembik, head of macro analysis di Saxo Bank, il quale non condivide il pessimismo di alcuni operatori di mercato sull’Italia. “Credo che non ci troviamo affatto nella situazione del 2012. I rendimenti continueranno a salire – è un aggiustamento necessario. Ma non siamo in un territorio propriamente a rischio”, ha aggiunto.
“La speranza dei mercati è che, quindi, la Fed diventi più colomba anche se l’inflazione in Usa è all’8,3%. Martedì scorso il 98% delle azioni dell‘indice S&P 500 hanno chiuso in rialzo ma se pensiamo che il peggio sia alle spalle probabilmente stiamo sbagliando”, ha avvertito Barini. “Jerome Powell non cambia le proprie scelte per fare un favore a Wall Street, ma attende dati macro che concretamente lo spingano verso una nuova direzione. In questa prospettiva non aiuta l’annuncio di un taglio di 2 milioni di produzione di barili di petrolio da parte dell’Opec+”.
A Milano bene Tim, vola Edison
Sul listino milanese Tim sale dell’1,33% visto che il primo azionista, Vivendi, sarebbe disponibile a dire sì alla vendita della società della rete solo in caso di un’offerta di almeno 25 miliardi di dollari. Il gruppo francese valuterebbe una cifra più bassa, in arrivo da Cdp, solo nel caso di un miglioramento del quadro della regolamentazione. E se Generali (+0,07%) è alla ricerca di opportunità di espansione nel risparmio gestito e punterebbe a BrightSphere, che gestisce 91 miliardi di dollari, l‘azione di risparmio di Edison si apprezza del 5,62% in vista dell’imminente nazionalizzazione di Edf, con la possibilità che possa essere ceduta da parte del colosso transalpino. Mentre il 5 ottobre il cda di Inwit (+0,20%) ha avviato la discussione sulla struttura organizzativa apicale convergendo su un assetto costituito da un Presidente e un Direttore Generale. Le nomine e i poteri saranno formalizzati nella prossima riunione del 7 ottobre.
Ore 08:15 Europa vista rimbalzare in attesa delle minute della Bce
Borse europee viste rimbalzare in avvio di seduta (+1,08% il future sull’Eurostoxx50 alle 8:15) grazie al cambio di rotta dei future di Wall Street (+0,21% il Dow Jones e +0,28% l’S&P500) che ha riportato su anche le borse asiatiche. Il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 3,743% e quello del Btp 10 anni al 4,42%. I riflettori, ha sottolineato Reuters, sono puntati sulla Bce, che a breve dovrebbe avviare la discussione sul quantitative tightening, la riduzione del bilancio temuta soprattutto dai periferici, Btp in testa.
Attenzione alle minute della Bce
Intanto, dai dati diffusi il 5 ottobre sui reinvestimenti nell’ambito del Pepp, è emerso che Francoforte ha effettuato vendite di titoli pubblici italiani per 1,24 miliardi di euro ad agosto–settembre, dopo acquisti per 9,76 miliardi nel periodo precedente. In giornata focus sulle minute (ore 13:30) dell’ultima riunione di politica monetaria della Bce, in cui il board ha decretato un rialzo record dei tassi di interesse da 75 punti base, segnalando ulteriori strette in futuro. Inoltre, stamani la Francia colloca in asta 9-10 miliardi di euro di tre Oat, mentre la Spagna offre fino a 5 miliardi di tre Bonos.
Deludono gli ordini al settore manifatturiero in Germania ad agosto
Dal fronte macro, gli ordini al settore manifatturiero in Germania, in termini destagionalizzati, sono calati del 2,4% a livello mensile e del 4,1% su base annuale ad agosto, facendo peggio del consenso (-0,9% mese su mese). Attenzione alle 9:00 alla produzione industriale ad agosto in Spagna (precedente: +5,3% anno su anno), alle 11:00 alle vendite al dettaglio ad agosto dell‘Eurozona (precedente: +0,3% mese su mese; consenso: -0,5% mese su mese) e alle 14:30 alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (precedente: -16.000 a 193.000).
Petrolio in calo post taglio produzione Opec+, l’Arabia Saudita ignora le pressioni degli Stati Uniti
Da monitorare anche il vertice informale dei leader Ue e rappresentanti dei Paesi vicini, compresi i Balcani e l‘Ucraina a Praga (termina il 7 ottobre), a cui partecipa anche il Presidente turco, Tayyip Erdogan. In attesa, il cambio euro/dollaro viaggia a 0,9915 (+0,64%) e il cross sterlina/dollaro a 1,13 (+0,28%) nonostante il taglio dell‘outlook da parte di Fitch a negativo. In calo i prezzi del petrolio: Wti a 87,56 dollari il barile (-0,23%) e Brent a 93,20 dollari al barile (-0,18%). Gli analisti segnalano che il taglio di 2 milioni di barili deciso ieri, 5 ottobre, dall’Opec+ è poco più di un allineamento all‘ingiù del target alla capacità effettiva del Cartello. Di fatto, la riduzione vera è di circa 1 milione.
Quel che conta di più, è l’indicazione politica: l‘Arabia Saudita, uno dei paesi leader, ha deciso di ignorare le pressioni arrivate dagli Stati Uniti. Infatti, la Casa Bianca ha parlato di una “decisione miope” e di azioni capaci di “ridurre il controllo dell‘Opec sui prezzi dell’energia”. Il Presidente americano, Joe Biden, si prepara a ridurre le sanzioni contro il Venezuela per consentire alla società petrolifera americana Chevron di poter riavviare le operazioni e ridurre le tensioni sui mercati energetici, ha scritto il Wall Street Journal.
A Milano da monitorare Tim, Generali ed Edison
Sul listino milanese da monitorare Tim visto che il primo azionista, Vivendi, sarebbe disponibile a dire sì alla vendita della Società della Rete solo in caso di un’offerta di almeno 25 miliardi di dollari. Il gruppo francese valuterebbe una cifra più bassa, in arrivo da Cdp, solo nel caso di un miglioramento del quadro della regolamentazione. E se Generali è alla ricerca di opportunità di espansione nel risparmio gestito e punterebbe a BrightSphere, che gestisce 91 miliardi di dollari, Edison torna sotto i riflettori in vista dell’imminente nazionalizzazione di Edf, con la possibilità che possa essere ceduta da parte del colosso transalpino. Mentre il 5 ottobre il cda di Inwit ha avviato la discussione sulla struttura organizzativa apicale convergendo su un assetto costituito da un Presidente e un Direttore Generale. Le nomine e i poteri saranno formalizzati nella prossima riunione del 7 ottobre.