Dopo il calo del 13% nel 2022, torna il sereno a Piazza Affari. Bene anche il resto d’Europa, mentre Wall Street, Londra, Cina e Tokyo restano chiuse per festività.
Seduta positiva anche sul fronte obbligazionario, con il rendimento del Btp a 10 anni che scende a 4,5%. Alessandro-Puliti-ad-Saipem.jpg
Ma gli analisti avvertono, una rondine non fa primavera | Il calendario della settimana | Ftse Mib: spunti operativi per lunedì 2 gennaio | Il Caffé Ristretto di lunedì 2 gennaio | Sarà ancora orso o il toro sta tornando? Il sondaggio tra 46 gestori.
da del 02/01/2023 17:44
di Emma Bonotti e Elena Dal Maso
L’anno sui mercati parte con il piede giusto. Dopo il calo del 13% nel 2022, il Ftse Mib chiude la prima seduta del 2023 con un balzo dell’1,85% a 24.146 punti. Anche nel resto d’Europa gli indici principali guadagnano terreno: il Cac 40 francese spunta un +1,87%, il Dax tedesco un +1,08%, e l’Aex olandese un +1,76%. All’appello mancano Londra, Wall Street, Tokyo e le borse cinese rimaste chiuse per le festività.
Giornata positiva anche sul fronte obbligazionario, con il rendimento del titolo di Stato italiano a 10 anni che scende al 4,5% mentre il pari durata tedesco rende il 2,44% portando lo Spread Btp/Bund a 211 punti base.
Ore 14:40 Il Ftse Mib prosegue in netto rialzo. Saipem, Banco Bpm e Stellantis sul podio
Il Ftse Mib prosegue la prima seduta dell’anno in netto rialzo. Alle 14:40 il listino milanese avanza dell’1,54% a 24.073 punti trainato dagli industriali e dalle banche: Saipem +5,5%, Banco Bpm +2,91%, Stellantis +2,86%, Pirelli +2,70% e Intesa Sanpaolo +2,62%. In luce anche Fincantieri (+1,6% a 0,54 euro), dopo che Equita Sim ha definito il gruppo “ben posizionato” per vincere una commessa da 1,5 miliardi di euro in Grecia, alla luce del recente memorandum of understanding con il gruppo Onex Shipyards & Technologies, per la gestione dei cantieri navali di Elefsis nel Paese. Sul titolo la sim conferma il rating hold e il prezzo obiettivo a 0,49 euro.
Segni più anche nel resto d’Europa, dove il Cac 40 francese sale dell’1,45% e il Dax tedesco dello 0,86%. Resteranno chiuse per tutta la giornata la Borsa di Londra, quella di Zurigo e, oltre oceano, anche Wall Street. Sul fronte valutario, l’euro flette leggermente contro la divisa a Usa, portando il cambio a 1,0684 dollari.
Ore 12:05 Ftse Mib prosegue in deciso rialzo. Il gas scende del 75% dai massimi
Alle ore 12:05 il Ftse Mib consolida il rialzo, +1,4% a 24.040 punti. Svetta Mps (+9,6%) a 2,10 euro, bene, con un rialzo medio del 3%, Juventus, Saipem, Leonardo, Stellantis, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm. Telecom Italia ed Enel salgono dell’1,8%. Sul versante opposto Brunello Cucinelli cede il 2,7%, Amplifon il 2,8%.
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- I prezzi del gas naturale in Europa hanno esteso le perdite nella prima sessione del 2023, scendendo a 72,5 euro per megawatt all’ora e toccando un nuovo minimo dal febbraio 2022, prima dell’inizio della guerra in Ucraina.
I prezzi sono anche inferiori di oltre il 75% rispetto ai livelli record di 350 euro raggiunti ad agosto, poiché le importazioni record di Gnl e le scorte più piene del normale alleviano le preoccupazioni per le carenze.
La terza ragione per il calo continuo dei prezzi del gas è l’inverno mite, cui sommare l’aumento della produzione di energia dal vento (quarto motivo) e le minori esportazioni verso la Francia (quinto) che hanno consentito alla Germania di rifornire gli impianti di stoccaggio per l’ottavo giorno consecutivo.
Allo stesso tempo, le forniture dalla Russia inviate attraverso l’Ucraina sono state stabili e le previsioni meteorologiche indicano temperature da normali a superiori alla media fino all’inizio di gennaio.
Sul fronte politico, i leader dell’Ue hanno raggiunto un accordo per limitare i prezzi del gas naturale, se i valori sul contratto TTF olandese del primo mese superano i 180 euro per megawatt all’ora per tre giorni e se il prezzo del Gnl è superiore a 35 euro. Considerando l’intero 2022, i prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati di quasi il 14%.
Ore 10:40 – Dopo il Pmi Italia, il Ftse Mib accelera a ridosso dei 24.000 punti. Giù il gas, giù il Btp. Occhio alla jv Intesa– Enel
Alle ore 10:40, dopo l’uscita del Pmi Italia, Piazza Affari accelera e il Ftse Mib sale dell‘1,2% a ridosso dei 24.000 punti. A guidare gli acquisti sono il settore Oil (+1,8% con il petrolio Wti sopra gli 80 dollari il barile), Auto (+1,6%), Banche (+1,5%). Per contro, il gas europeo scambiato al TTF di Amsterdam continua a scendere (-2,7% a 74,28 euro).
E il Btp decennale vede il rendimento calare lunedì 2 gennaio dal 4,7% al 4,61% grazie anche ad un Pmi Italia in tenuta, seppure sotto il livello di 50 (area di contrazione economica).
Fra i titoli che salgono di più a Piazza Affari vi sono: D’Amico (+3,9%), Seco (+2,9%), Intercos (+2,9%), Juventus (+2,7%), Stellantis (+2,6%), Saipem (+2,5%), illimity (+2,25%), Eni (+2,2%), Intesa Sanpaolo ed Enel (+2%).
Sul versante opposto, vendite su Amplifon (-2,4%), Brunello Cucinelli (-2%), Tinexta (-0,8%) e Tamburi (-0,4%).
Il Pmi manifatturiero S&P Global Italia appena pubblicato è salito a 48,5 a dicembre 2022 da 48,4 di novembre, in linea con le previsioni del mercato e indicando il sesto mese consecutivo di calo dell’attività industriale in una condizione di domanda globale debole.
L’S&P Global Manufacturing Pmi in Eurozona è stato confermato a 47,8 a dicembre 2022, al di sopra del 47,1 del mese precedente e indicando la flessione più debole del settore da settembre, poiché le pressioni inflazionistiche si sono allentate e le catene di approvvigionamento hanno continuato a stabilizzarsi.
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Ore 9:05 – Piazza Affari tonica il primo giorno del 2023. Bene illimity e Juventus, occhio alla jv Intesa– Enel
Dopo aver lasciato sul terreno il 13% nel 2022, Piazza Affari apre ben intonata, lunedì 2 gennaio 2023. Il Ftse Mib sale infatti dello 0,7% a 23.873 punti.
In evidenza, con un rialzo del’1,7% in media, illimity, Juventus, Credem, poi StM (+1,35%), Telecom Italia (+1,25%), Enel (+1%), Intesa Sanpaolo (+1%). Vendite invece su San Lorenzo (-1,5%) e Ferragamo (-1%).
Ore 8:15 – Borse Europee attese positive il primo giorno del 2023. Italia, occhio al Pmi
Nonostante i dati macro in Cina piuttosto grigi, i futures sullo Eurostoxx 50 sono nettamente positivi lunedì 2 gennaio 2023 (+0,7%) grazie anche al traino di quelli di Wall Street (+0,2%) nonostante le borse americane siano chiuse per festività, così come Cina e Giappone.
Gli investitori continuano a valutare le prospettive sulla crescita globale poiché si prevede che le principali banche centrali aumenteranno ulteriormente i tassi di interesse quest’anno nel tentativo di ridurre l’inflazione. Sullo sfondo resta la guerra in Ucraina.
Il calendario macro prevede lunedì 2 gennaio la pubblicazione del dato S&P Global manifatturiero definitivo di dicembre dell’Eurozona e dell’Italia (consensus 48,5, precedente 48,4)
Inoltre in settimana saranno pubblicati i tassi di inflazione di dicembre per l’area Euro, Germania, Francia, Paesi Bassi, Turchia, Svizzera, Filippine e Indonesia. Infine, gli investitori presteranno attenzione ai Pmi manifatturieri anche di India, Spagna, Corea del Sud, Canada e Svizzera.
Negli Stati Uniti il centro della scena occupato dal rapporto sul mercato del lavoro, dai verbali delle riunioni del Fomc, dal Pmi manifatturiero e dei servizi dell’Ism e dagli ordinativi di fabbrica.
A Piazza Affari occhio a
Snam ed Eni hanno comunicato che si sono avverate le condizioni per realizzare la partnership sui gasdotti Algeria-Italia; il closing è previsto entro metà gennaio.
Mooney, società di pagamenti che fa capo ai gruppi Intesa Sanpaolo e ad Enel, partirà con il suo servizio di telepedaggio entro il primo semestre 2023, ha detto sabato Salvatore Borgese, general manager commercial&banking services di Mooney.
Quanto ad Anima, l’accordo nel risparmio gestito che lega l’asset manager al Creval fino al tutto il 2027 è stato mantenuto, con alcuni adattamenti, a seguito della fusione per incorporazione della banca nel gruppo Credit Agricole Italia efficace dallo scorso aprile.
A piazza Affari da seguire anche Telecom Italia, colpita venerdì da decise vendite (-3,78%). Sul futuro del gruppo delle tlc resta ancora forte l’incertezza.
Quanto a Gefran, la controllata Gefran Siei Drives Technology ha concluso un accordo con Weg Automation Equipment per la vendita del relativo ramo d’azienda cinese per 2,98 milioni di euro, su un totale complessivo dell’accordo per la cessione del Business Azionamenti pari a 23 milioni di euro, ha dichiarato sabato la società.
Star7 ha detto sabato di aver compiuto un «passo decisivo» verso l’acquisizione di CAAR, firmando un contratto di affitto del ramo d’azienda.
Solutions Capital Management Sim inizia lunedì 2 gennaio l’aumento di capitale che termina il 19 gennaio. I diritti saranno negoziabili fino al 13 gennaio.
Trevi Finanziaria termina lunedì 2 gennaio l’aumento di capitale.