venerdì, Novembre 11, 2022

La diretta dai mercati | Il Ftse Mib chiude in rialzo (+0,25%). Toccato nell’intraday il massimo da giugno……….

Le Borse Europee concludono la settimana contrastate dopo una seduta poco mossa. Ibex 35 e Ftse 100 sotto la parità. Cambio euro/dollaro oltre 1,03. Spread in aumento a 204 punti base|IL VIDEOAssist della Ue a Mediobanca sulla quota in Generali | A2A alza la guidance su ebitda e utile 2022 | Mps conti in rosso. Mazzucco (Cariverona) apre alla fusione con Unicredit

da del 11/11/2022 18:34

di Emma Bonotti e Francesca Gerosa

Le borse europee chiudono la settimana contrastate, dopo una seduta poco mossa. il l Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi spuntano un +0,58%. Il Ftse Mib avanza dello 0,25% a 24.456 punti, dopo aver toccato nell’intraday nuovi massimi dal primo giugno a 24.676 punti. In positivo hanno giocato i dati delle trimestrali e dell’inflazione di ottobre negli Stati Uniti più moderata delle attese. A Londra il Ftse 100 scivola invece dello 0,59% e a Madrid l’Ibex 35 perde lo 0,44%.

A sostenere il sentiment di fondo è sempre la possibilità che la Fed possa diventare meno aggressiva in termini di aumento dei tassi. Quanto all’Eurozona, la Commissione europea ha tagliato le stime di crescita per il 2023, alzando quelle sull’inflazione. Il Pil della zona euro dovrebbe crescere dello 0,3% il prossimo anno, a fronte dell’espansione dell’1,4% stimata a luglio. I prezzi al consumo sono visti salire dell’8,5% nel 2022, rispetto al 7,6% delle stime di luglio. Nel 2023 l’inflazione dovrebbe essere pari al 6,1%, dal 4% previsto in precedenza. Per il 2024 la Commissione prevede un’inflazione del 2,6%.

Sul fronte dei titoli di Stato, il rendimento del Btp decennale italiano scende a 4,19% mentre il Bund di pari durata rende il 2,16%. Così lo spread Btp/Bund, dopo la breve discesa di ieri sotto i 200 punti basi, è tornato ad allargarsi. Il differenziale è salito a 204,359 punti base, anche se per molti analisti gli spread italiani stanno sottovalutando i rischi futuri. “I fattori più probabili per un riallargamento dello spread nelle prossime settimane sono l’indebolimento degli indicatori di crescita, la decisione sui parametri del Qt (quantitative tightening della Banca Centrale Europea) nella riunione di dicembre e le preoccupazioni per il ritorno dell’offerta nel primo trimestre del 2023 senza il sostegno del Qe”, affermano gli esperti di Citi.

A piazza Affari hanno tenuto sempre banco le trimestrali. Hanno festeggiato i conti A2A (+2,64%), che ha anche alzato la guidance sull’ebitda e sull’utile netto ordinario per l’annoDatalogic (+8,95%), De’ Longhi (+12,66%), Dovalue (+8,15%) e  D’Amico (+7,23%). In deciso rialzo poi Saipem (+7,81%) e Sogefi (+6,29%). Bene il lusso, complice l’allentamento delle misure anti Covid in Cina, mercato molto importante per il settore: Salvatore Ferragamo +6,46%, Tod’s +4,57%, Moncler +3,93% e BrunelloCucinelli +2,88%. Rimbalzo del 10% per Gvs dopo il tonfo (-38,68%) di ieri. Sull’Egm, infine, positiva al debutto Fae Technology, che ha segnato un +3,33%. In fondo al listino milanese, invece,  Telecom Italia (-3,46%), Terna (-3,34%) e  Snam (-3,27%).

Ore 14:10 L’euro vola con la Fed vista meno aggressiva

L’indice Ftse Mib di Piazza Affari si avvia a chiudere la settimana con quasi un +6%. L’indice delle blue chip milanesi sale dello 0,47% a 24.508 punti alle 14:10. Bene anche il Dax (+0,35%) e il Cac40 (+0,57%). Nota stonata il Ftse100 (-0,35%). Futures di Wall Street positivi: +0,46% quello sul Dow Jones e +0,48% quello sull’S&P500. Vola l’euro sul dollaro: +1% a 1,031. “Il dollaro sembra destinato a chiudere la settimana al ribasso, dopo la diffusione, ieri, dei dati sull’inflazione statunitense, usciti inferiori a quanto atteso”, ha commentato Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades, facendo presente che il biglietto verde ha perso più del 2,5% rispetto alle altre principali valute e gli indici azionari hanno registrato la miglior performance delle ultime settimane, con il sentiment di investitori e operatori andato a spostarsi verso una maggior propensione al rischio.

“L’inflazione statunitense ha, dunque, rallentato a ottobre, alimentando le speranze degli investitori di un rallentamento del ritmo dei rialzi del costo del denaro da parte della Federal Reserve. Con l’inflazione finalmente sotto controllo, in tanti ora, tra analisti ed esperti del settore, si aspettano una Fed meno restrittiva già nella riunione di dicembre”, ha aggiunto Evangelista. “Le attese sono per un aumento dei Fed Funds di 50 punti base, invece dei 75 precedentemente previsti. È probabile che questo cambiamento nelle aspettative, così come l’aumento della propensione al rischio degli investitori, crei spazio per un’ulteriore debolezza del dollaro nelle prossime sessioni”.

Spread a 205 punti base con i rendimenti dei Btp 7 anni e 3 anni sui minimi da due mesi nell’asta odierna

Mentre lo spread Btp/Bund sale a 205 punti base dopo l’asta di Btp. Il Tesoro italiano ha assegnato l’importo massimo di 8,75 miliardi di euro con rendimenti ai minimi da settembre per il nuovo titolo a 7 anni e per la riapertura del 3 anni. Il nuovo Btp 15 dicembre 2029, che garantisce una cedola del 3,85%, è stato assegnato per 4 miliardi a un rendimento del 3,84% rispetto al 4,25% di metà ottobre sul titolo giugno 2029 (cedola 2,80%). La terza tranche del Btp gennaio 2026 è stata collocata per 2,75 miliardi a un rendimento del 3,22% dal 3,57% del mese scorso. Mentre la riapertura del Btp Green aprile 2035, cedola 4%, è stata assegnata per 2 miliardi a un tasso del 4,26%, rispetto a 4,067% del collocamento via sindacato del 6 settembre. Il rapporto di copertura è pari a 1,42 per il nuovo 7 anni, 1,78 per il 3 anni e 1,56 per il titolo green.

Ore 11:00 Ftse Mib sui massimi di giugno, volano i titoli del lusso

Le borse europee accelerano al rialzo (+0,64% il Dax, +0,78% il Cac40, +0,15% l’Ibex). Stona solo Londra (-0,32% il Ftse100). L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha toccato nell’intraday nuovi massimi dal 1° giugno a 24.676 punti e ora guadagna lo 0,61%. Positivi anche i futures di Wall Street (+0,47% quello sul Dow Jones e +0,51% quello sull’S&P500). Ieri il Nasdaq ha messo a segno la miglior performance giornaliera dal 24 marzo del 2020: +7,4%. Tra i settori, spicca il lusso (+3,83% lo Stoxx settoriale, +5,40% Ferragamo e +4% Moncler) con le autorità di Pechino che hanno annunciato una revisione delle procedure sul contrasto alla pandemia: scendono i giorni di quarantena obbligatoria per chi arriva dall’estero e per chi è stato in contatto con infetti. Cambio euro-dollaro a 1,02689 (+0,59%), sui massimi da metà agosto. L’oro sale anche stamattina, dopo aver chiuso ieri in rialzo del 2,9%, a 1.768 dollari l’oncia (+0,87%), il prezzo è tornato sui livelli di due mesi e mezzo fa.

Ore 09:10 Il Ftse Mib sfonda il muro di 24.500 punti, il rally di fine anno forse è partito

Borse europee in rialzo in avvio di seduta (+0,43% il Dax, +0,82% il Cac40, +0,25% il Ftse100 e +0,59% a 24.537 punti il Ftse Mib con lo spread Btp/Bund in aumento a 204 punti base) come i futures di Wall Street (+0,51% il Dow Jones e +0,51% l’S&P500) con il dato sull’inflazione Usa che ha dato una forte spinta agli indici azionari e alle speranze degli investitori per un Fed pivot prima del previsto. L’inflazione negli Stati Uniti è aumentata del 7,7% su base annua rispetto al +8,2% del mese precedente e al di sotto dell’8% atteso dal consenso. La lettura rappresenta l’aumento più basso su 12 mesi dal gennaio scorso.

“Con la Fed che per la quarta volta ha aumentato i tassi di 75 punti base nell’ultima riunione, i derivati sui Fed funds per il prossimo meeting di dicembre indicano ora un rallentamento del rialzo: +50 punti base con l’85% di possibilità. In questo contesto la soglia psicologica dei 23mila punti sull’indice Ftse Mib è stata superata in silenzio mentre quella di 24mila, con fermento. Il rimbalzo di ottobre ha quindi preso un bel ritmo, trasformandosi forse, in quel rally di fine anno che in molti stavano aspettando”, ha previsto Fabrizio Barini di Integrae sim. “La voglia di recuperare il terreno perso c’è, dopotutto le blue chip perdono ancora il 10% da inizio anno, ma la differenza la faranno come sempre i fondamentali sottostanti alle aziende. In assenza di nuovi elementi distorsivi sembrano esserci le condizioni per proseguire con questo trend mentre le incertezze sul 2023 sono ancora presenti, ovvero recessione e tensioni geopolitiche”, ha avvertito l’esperto.

Anche Antonio Tognoli di Integrae Sim tiene la guardia alzata perché con un’inflazione core in Usa al 6,3% significa che i prezzi sono cresciuti in gran parte dei settori produttivi. E si sa che l’inflazione è un razzo a salire e una piuma a scendere. “Per vedere un’inflazione equilibrata e compatibile con la crescita economica sono diverse le condizioni necessarie. Per citarne alcune: la fine del conflitto tra Russia e Ucraina, una distensione dei commerci internazionali, una riorganizzazione delle catene di approvvigionamento. Crediamo che il tempo necessario non possa essere inferiore a due/tre anni”, ha suggerito. Questo non significa, ha aggiunto, “che il mercato orso sia finito. Sicuramente, come abbiamo argomentato diverse volte, dati economici positivi aiutano le quotazioni, soprattutto alla luce del fatto che le vendite dei mesi scorsi hanno portato gli investitori ad essere sottopesati di azionario. Il trend ha, infatti, bisogno di essere costantemente alimentato da dati positivi. E sappiamo per esperienza, ma anche per la statistica, che non può essere così”.

Sul listino milanese tengono banco i titoli delle società che hanno pubblicato stamani i conti: Mps sale dello 0,84% a 1,81 euro, Unipol scende dello 0,33% a 4,78 euro, UnipolSai dello 0,25% a 1,34 euro, A2A balza del 4,39% a 1,2835 euro e Illimity dell’1% a 7,59 euro. Invece, Mediobanca segna un +1,22% a 9,93 euro e Generali un +0,36% a 16,72 euro visto che, come riportato da MF-Milano Finanza, nel testo di Basilea 3 approvato martedì dall’Ecofin c’è una norma che riguarda anche la partecipazione di Piazzetta Cuccia nel Leone. Le nuove regole Ue consentiranno alle banche che hanno quote nelle assicurazioni di mantenere lo sconto patrimoniale sulle partecipazioni (noto come Danish Compromise) a tempo indeterminato, non più fino al 31 dicembre 2024. Di conseguenza Mediobanca non avrà più una pressione patrimoniale a ridurre la quota in Generali, oggi pari al 12,8% del gruppo assicurativo. Il beneficio sul capitale sarebbe di 110 punti base. Dopo il via libera del Consiglio, per l’approvazione definitiva è ora necessario l’ok del Parlamento Ue.

Ore 08:20 Europa attesa in netto rialzo, in Germania inflazione confermata a +10,4%

Le Borse europee non sembrano aver esaurito la spinta. Il future sull’Eurostoxx50 sale dello 0,73%, anticipando una buona apertura in scia all’ottima chiusura dei mercati asiatici e di Wall Street dopo il dato sull’inflazione Usa, aumentata solo del 7,7% a ottobre. Le autorità di Pechino hanno annunciato nella notte una revisione delle procedure sul contrasto alla pandemia: scendono i giorni di quarantena obbligatoria per chi arriva dall’estero e per chi è stato in contatto con persone contagiate. Al contempo, il presidente americano, Joe Biden, ha detto che il suo incontro con il leader cinese, Xi Jinping, “sarà produttivo”. Secondo quanto trapelato dalla Casa Bianca, i due leader mondiali parleranno del conflitto Russia-Ucraina, di rapporti commerciali e di Taiwan.

La Cina, lentamente, si riavvicina all’Occidente

Da quando è iniziata la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina nel 2018, “la Cina ha evitato di mettere in atto ritorsioni contro le aziende a stelle e strisce. Tesla ad esempio ha costruito una fabbrica a Shanghai. Starbucks dispone di 6.000 negozi in Cina. General Motors vende più auto in Cina che negli Stati Uniti e non si è assistito sinora a misure contro queste aziende e a favore di quelle cinesi”, ha osservato Fabrio Barini di Integrae sim, aggiungendo che nel complesso il Governo asiatico pare ancora interessato all’attrazione di capitali esteri e a una maggior apertura alle imprese internazionali. “Dopo la conclusione del congresso del Partito Comunista Cinese, le cose stanno lentamente migliorando. In particolare, l’allentamento delle restrizioni della politica zero Covid che dovrebbero entrare in vigore a partire da aprile 2023 sarebbero un segnale molto importante. La Cina potrebbe, quindi, rivelarsi un tema di investimento nel corso del prossimo anno considerato che i principali indici azionari del Paese perdono ancora oltre il 25% da gennaio”, ha affermato Barini.

Il Btp rende il 4% nel giorno dell’asta per la prima volta allargata a un Btp green

Mentre il future sul Dow Jones sale dello 0,5% e quello sull’S&P500 dello 0,52%. Quanto al cambio euro-dollaro viaggia a 1,023 (+0,24%), sui massimi da metà agosto. Il rendimento del Btp 10 anni sale di poco al 4,027%, dopo essere sceso sotto il 4% per la prima volta dal 27 ottobre. Spread a quota 200 punti base. Oggi il mercato obbligazionario degli Stati Uniti è chiuso per festività. L’asta di metà mese – per la prima volta allargata a un Btp verde – mette a disposizione degli investitori fino a 8,75 miliardi di euro.

Sul piatto 4 miliardi del nuovo Btp sette anni dicembre 2029, che garantisce una cedola del 3,85% contro 2,80% del precedente giugno 2029, insieme a 2,75 miliardi nella terza tranche del 3 anni gennaio 2026 e 2 miliardi della riapertura – la prima via asta – del Btp green aprile 2035, ha segnalato l’agenzia Reuters. Ieri sera in chiusura sul secondario, ha aggiunto Reuters, il rendimento del tre anni era pari al 3,11% e sul mercato grigio di Mts il nuovo sette anni era indicato in area 4%. Si tratterebbe in entrambi i casi del minimo dall’asta di metà settembre. Collocato il 6 settembre via sindacato a 4,067%, il Btp green 2035 ha chiuso a 4,18%.

Inoltre, in tarda mattinata il Tesoro comunica la cedola minima garantita del nuovo Btp Italia novembre 2028, a disposizione degli investitori al dettaglio da lunedì a mercoledì della prossima settimana, mentre gli istituzionali avranno solo due ore la mattina di giovedì 17. Offerta in giugno, l’ultima edizione del Btp Italia – a scadenza otto anni, cedola definitiva 1,60% – ha raccolto 9,45 miliardi di ordini complessivi.

Inflazione in Germania in linea con le attese, il Pil del Regno Unito rallenta nel terzo trimestre

Dal fronte macro, l’indice dei prezzi al consumo definitivo tedesco è salito dello 0,9% a livello mensile ed è cresciuto del 10,4% su base annuale a ottobre. I dati sono in linea alla lettura preliminare e al consenso degli economisti. Invece, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato è salito dell’1,1% a livello congiunturale e dell’11,6% su base tendenziale, anche in questo caso in linea alla lettura flash e al consenso. Mentre la prima stima del Pil del Regno Unito ha mostrato un rallentamento dello 0,2% nel terzo trimestre (luglio-settembre) rispetto al +0,2% del trimestre precedente. In particolare, il Pil è diminuito dello 0,6% a settembre, influenzato dal giorno festivo per il funerale di Stato di Sua Maestà la Regina Elisabetta II.

Sempre nel Regno Unito la produzione industriale è cresciuta dello 0,2% su base mensile, mentre è scesa del 3,1% a livello annuale a settembre. La lettura congiunturale ha deluso leggermente il consenso degli economisti che si aspettavano un dato in aumento dello 0,3% mese su mese. Alle 16:00 è prevista la fiducia delle famiglie in Michigan preliminare a novembre (precedente: 59,9 punti; consenso: 60 punti). In rialzo, tra le materie prime, sia il petrolio (Wti +2,52% a 88,65 dollari al barile e Brent +2,43% a 95,96 dollari al barile) sia l’oro a 1.763 dollari l’oncia (+0,57%). In leggera ripresa il bitcoin: +4% a 17.385 dollari.

A Milano attenzione a MpsIllimityUnipol e A2A post conti

Sul listino milanese attenzione a Mps che ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con una crescita a doppia cifra del risultato operativo lordo (+13,5%, escludendo il contributo derivante dalla cessione di titoli) e con un margine di interesse che cresce a doppia cifra a 1,04 miliardi: +15,7% su anno e +12,7% sul trimestre precedente, grazie a una dinamica positiva dello spread commerciale. Conti anche per Unipol, che nei primi nove mesi del 2022 ha registrato un utile netto di 854 milioni di euro in crescita del 5% dagli 813 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente, per Illimity con un utile netto nel terzo trimestre 2022 a 19,1 milioni (+2% anno su anno, +10% anno su anno nei primi 9 mesi) e per A2A che ha evidenziato nei primi nove mesi dell’anno ricavi pari a 16,869 miliardi, in aumento del 161,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, spinti dalle dinamiche rialziste dei prezzi delle commodities. Il margine operativo lordo è ammontato a 1,148 miliardi, in aumento del 20%, e l’utile netto a 461 milioni (+17%).

Conti a parte, sono da monitorare anche Mediobanca e Generali visto che, come riportato da MF-Milano Finanza, nel testo di Basilea 3 approvato martedì dall’Ecofin c’è una norma che riguarda anche la partecipazione di Piazzetta Cuccia nel Leone. Le nuove regole Ue consentiranno alle banche che hanno quote nelle assicurazioni di mantenere lo sconto patrimoniale sulle partecipazioni (noto come Danish Compromise) a tempo indeterminato, non più fino al 31 dicembre 2024. Di conseguenza Mediobanca non avrà più una pressione patrimoniale a ridurre la quota in Generali, oggi pari al 12,8% del gruppo assicurativo. Il beneficio sul capitale sarebbe di 110 punti base. Dopo il via libera del Consiglio, per l’approvazione definitiva è ora necessario l’ok del Parlamento Ue.

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