I mercati azionari europei consolidano il rialzo con Wall Street positiva. Deludono le vendite al dettaglio in Usa, non i prezzi import. Il dollaro resta forte sull’euro. Sul greggio pesano i timori di recessione e la debolezza della domanda, soprattutto in Cina |IL VIDEO | Stati Uniti, l’inflazione resta sopra l’8%. Powell sarà ancora falco | Dal QE al QT: Bce verso un aumento dei tassi e il Quantitative Tightening.
da del 14/10/2022 17:57
di Francesca Gerosa e Rossella Savojardo
Dopo aver accelerato chiudono in frazionale rialzo le borse europee in scia ai conti delle grandi banche Usa, con utili in calo ma sopra le stime degli analisti, e dopo le ultime novità da Londra con le dimissioni del Ministro del Tesoro e la sostituzione con un’esponente dell’ala più tradizionale dei Tories. La migliore nel Vecchio Continente è stata Parigi che ha chiuso in rialzo dello 0,9%, seguita da Milano (+0,7%) e Francoforte (+0,6%), chiude in leggero rialzo anche Londra (+0,1%).
15:35 Borse europee restano in positivo dopo l’avvio di Wall Street
Wall Street parte in rialzo (+0,50% il Dow Jones e +0,17% l’S&P500), anche se la trimestrale di Morgan Stanley ha deluso le attese, e i mercati azionari europei restano bene intonati (+2,22% il Dax, +2,11% il Cac40, +1,35% il Ftse100 e +1,86% il Ftse Mib). Eppure, dal fronte macro non sono arrivati dati rassicuranti. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti di settembre sono rimaste invariate rispetto al mese di agosto quando erano salite dello 0,4% (dato rivisitato dall’iniziale +0,3%). Gli economisti si attendevano, viceversa, un aumento dello 0,3%.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite al dettaglio sono cresciute dell’8,2%. In linea con la stima del consenso i prezzi import, calati dell’1,2 a livello mensile a settembre. In attesa delle scorte delle imprese ad agosto (precedente: +0,6% mese su mese) e dell’indice di fiducia dei consumatori dell‘Università del Michigan a ottobre preliminare (precedente: 58,6 punti; consenso: 58,9 punti), il dollaro resta forte sull’euro che scambia a 0,9737 (-0,32%). Infine, ha virato al ribasso il prezzo del petrolio (Wti -2,22% a 87,13 dollari al barile e Brent -1,85% a 92,82 dollari al barile). I timori di recessione globale e la debolezza della domanda di petrolio, soprattutto in Cina, hanno superato il sostegno del maxi taglio all’offerta da parte dell’Opec+.
L‘inflazione negli Stati Uniti ha registrato il più grande aumento annuale degli ultimi 40 anni, rafforzando l’opinione che i tassi di interesse rimarranno più alti a lungo con il rischio di una recessione globale. La prossima decisione sui tassi di interesse statunitensi è prevista per l‘1-2 novembre. “Le significative correzioni al ribasso delle previsioni sulla domanda di petrolio, soprattutto per il prossimo anno, hanno depresso i prezzi”, hanno dichiarato gli analisti della Commerzbank. “Tuttavia, non prevediamo un ulteriore potenziale ribasso. Il mercato è destinato a rimanere pressoché in equilibrio, nonostante la domanda più debole nella prima metà dell’anno a causa dei tagli di produzione dell’Opec+”. L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, noti come Opec+, hanno annunciato la scorsa settimana un taglio di 2 milioni di barili al giorno della produzione di petrolio.
Ore 14:30 Il falco Vasle (Bce) vede due rialzi dei tassi da 75 bp entro fine anno, Ftse Mib il migliore in Ue
I mercati azionari europei si mantengono in rialzo (+0,96% il Dax, +1,55% il Cac40, +1,11% il Ftse100 e +1,52% a 21.102 punti il Ftse Mib alle 14:30) anche se i colossi bancari americani, JP Morgan, Citigroup e Morgan Stanley, hanno registrato utili in calo nel terzo trimestre 2022. Anche i futures di Wall Street si confermano in crescita (+0,24% quello sul Dow Jones e +0,16% quello sull’S&P500).
Lo spread Btp/Bund scende sotto quota 240 punti base a 239 punti con il rendimento del Btp 10 anni in calo al 4,59% dopo le dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale Slovena e membro falco della Bce, Bostjan Vasle, il quale ha detto che la Banca Centrale Europea dovrebbe alzare i tassi di interesse di 75 punti base in entrambe le prossime riunioni quest’anno, per poi discutere la riduzione del proprio bilancio nel 2023, visto che l‘inflazione è troppo elevata.
“Considerate le dinamiche dell’inflazione sia headline sia core, penso che continueremo ad aumentare i tassi di interesse nelle nostre due prossime riunioni”, ha affermato Vasle. “Penso che il nostro ritmo di rialzo più recente sia appropriato anche per le prossime due riunioni”, ha precisato. L’euro cade sul dollaro a 0,9727 (-0,44%) e la sterlina flette a 1,1217 dollari (-0,99%) dopo la conferma che il Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, Kwasi Kwarteng, nonché Ministro delle Finanze, è stato silurato dal primo ministro britannico, Liz Truss.
Ore 12:05 Ftse Mib sopra 21.000 punti e spread in calo con Lorenzo Fontana eletto presidente della Camera
Piazza Affari accelera al rialzo dopo che il vice segretario della Lega ed ex ministro della famiglia nel primo governo Conte, Lorenzo Fontana, è stato eletto presidente della Camera nella quarta votazione. L’indice Ftse Mib sale dell’1,17% a quota 21.028 punti e lo spread Btp/Bund scende, anche se di poco, a quota 242 punti base. L’elezione di Fontana come terza carica dello Stato con 222 voti segue quella di ieri di Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, alla presidenza del Senato avvenuta senza i voti di Forza Italia e con un appoggio decisivo di senatori al di fuori del perimetro della coalizione di centro destra. Con l’elezione dei due presidenti delle Camere ora entra nel vivo la trattativa nella coalizione del centrodestra per la formazione del governo, con Giorgia Meloni che potrebbe ricevere l’incarico verso la fine della prossima settimana.
Il Btp non risente delle tensioni interne alla maggioranza
Il rendimento del Btp 10 anni cala al 4,59% e non sembra risentire delle tensioni interne alla maggioranza. In un momento tanto delicato a livello di politica monetaria, inflazione e recessione, ha affermato un trader, “dal nuovo governo si aspettano i fatti: saranno la legge di bilancio e il proseguimento del Pnrr a eventualmente far spostare l’esposizione agli asset italiani”.
Sul listino milanese continua la corsa delle utilities come Terna (+3%) e A2A (+4,23%), ma che di Azimut (+3,45%), Recordati (+2,99%) e DiaSorin (+2,65%).
Resta sospeso il titolo Mps con un calo teorico del -34% dopo i dettagli dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che partirà il 17 ottobre.
Ore 11:00 Bce pronta a tutto per far scendere l’inflazione, il Ftse Mib prosegue in rialzo
Piazza Affari si conferma tonica con l’indice Ftse Mib in rialzo dello 0,76% a 20.943 punti, grazie all’ottimo andamento di tutte le utilities e di alcuni titoli finanziari come Azimut (+3,14%) e Unicredit (+2,29%), in linea con gli altri indici europei (+0,84% il Dax, +0,73% il Cac40, +0,70% il Ftse100 alle 11:00). Gli occhi degli investitori restano puntati sulle prossime mosse delle Banche centrali con la maggior parte degli economisti che si aspetta un aumento dei tassi da parte della Fed di 75 punti base dopo il dato della vigilia sull’inflazione americana, scesa solo di poco all‘8,2% a settembre. Sul fronte europeo la Banca centrale europea è pronta ad affrontare la possibilità di una recessione tecnica associata a un’inflazione elevata, che deve scendere per consentire di mantenere la fiducia dei mercati, come ha detto il vice presidente della Bce, Luis de Guindos. “Faremo tutto ciò che sarà necessario per riportare l’inflazione al target del 2% nel medio termine”, ha detto De Guindos in un’intervista con il settimanale lituano, Verslo žinios.
Il dollaro, nel frattempo, risale sull’euro (cross a 0,975, -0,17%), dopo un avvio in calo, considerato il dato inflattivo, che costringerà la Fed ad essere ancora più aggressiva sul fronte rialzo dei tassi. “Il posizionamento del mercato ha visto per tutto l’anno gli istituzionali long biglietto verde e short valuta europea e britannica, oltre allo yen e ora sembrano orientati a portare a casa dei benefici attraverso la chiusura delle posizioni long greenback”, ha spiegato Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades. “Ma prima che il biglietto verde possa invertire la rotta ce ne vuole ancora, dobbiamo essere chiari. Occorrerà prima vedere la pubblicazione di qualche dato deflattivo o peggiore del consensus, inoltre attendere almeno i prossimi due rialzi dei tassi della Fed prima probabilmente di avere un quadro più completo sull’inflazione e l’eventuale recessione conseguente all’azione della banca centrale. Vedremo oggi se la settimana chiuderà con un ritorno dell’euforia e dell’appetito al rischio, oppure se prevarrà ancora la paura di continui rialzi del costo del denaro che la Fed ha promesso”, ha concluso Berlinzani.
Ore 09:05 Balzo dell’Europa, Ftse Mib sopra 21.100. Brent a un passo da 95 dollari al barile
Borse europee tutte su di giri (+1,59% il Dax, +1,57% il Cac40, +1,22% il Ftse100 e +1,59% a 21.116 punti il Ftse Mib alle 09:05) in scia a quelle asiatiche e alla buona impostazione dei futures di Wall Street (+0,59% quello sul Dow Jones e +0,63% quello sull’S&P500) dopo l’inversione a U della vigilia e la chiusura positiva. “Cosa ci sia dietro l’inversione resta discutibile. Alcuni individuano nei supporti tecnici la ragione del rimbalzo, altri negli hedger di opzioni, i quali si sono trovati costretti a chiudere le posizioni corte quando gli investitori hanno registrato profitti dalle opzioni put durante il sell off. Infine, non dovremmo neanche dimenticare i primi barlumi di speranze all’interno dei risultati della stagione degli utili, con il settore bancario che ieri ha guidato i rialzi e che oggi vede le pubblicazioni di Morgan Stanley, JP Morgan, Citi e Wells Fargo”, ha spiegato Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Intanto, i russi avanzano lentamente nel Donbass. L’aggiornamento quotidiano dell’intelligence britannica sulla situazione in Ucraina spiega che “negli ultimi tre giorni, le forze filo-russe hanno compiuto progressi tattici verso il centro della città di Bakhmut nell’oblast di Donetsk e che “elementi del secondo corpo d’armata, la milizia filo-russa nella regione di Luhansk, probabilmente sono entrati nei villaggi di Opytine e Ivangrad a sud della città”. L’avanzata dei russi è tuttavia limitata, “pochi altri insediamenti, se non nessuno, sono stati presi da forze regolari russe o separatiste dall’inizio di luglio”.
Il mercato dell’energia resta sotto pressione
Il mercato dell’energia resta sotto pressione (Brent +0,26% a 94,82 dollari al barile e gas -2,8% a 149,5 euro a MWh) anche a causa del forte apprezzamento del dollaro statunitense, in rialzo anche nei confronti di valute a basso rendimento come lo yen. “L’impegno della Federal Reserve a continuare ad alzare i tassi di interesse per arginare l’alta inflazione ha fatto salire i rendimenti, rendendo la valuta statunitense più attraente per gli investitori stranieri. In questa prospettiva attenzione al dato di oggi relativo alle vendite al dettaglio in Usa a settembre, visto stabile sulla rilevazione precedente, dopo che ieri il Cpi in Usa è stato sopra le attese confermando che l’inflazione non è ancora arrivata al picco, spingendo il Treasury a 10 anni sopra il 4% di rendimento (oggi 14 ottobre scende al 3,901%, ndr)”, ha sottolineato Fabrizio Barini di Integrae Sim. Anche il rendimento del Btp 10 anni flette al 4,574 % con lo spread Btp/Bund in calo a quota 242 punti base.
L’Opec+ ha fatto deragliare la traiettoria di crescita dell’offerta di petrolio per il resto dell’anno e il 2023
Il greggio dopo avere toccato un minimo di 84 dollari si è riportato stabilmente sopra 90 dollari. “Un movimento che trova sostegno nella decisione di tagli alle forniture presa la scorsa settimana dall’Opec+, -2 milioni di barili al giorno. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia i tagli potrebbero spingere l’economia globale verso la recessione. Il piano dell’Opec+ ha fatto deragliare la traiettoria di crescita dell’offerta di petrolio per il resto dell’anno in corso e per il prossimo e i conseguenti livelli di prezzo più elevati hanno esacerbato la volatilità e aumentato i timori per la sicurezza energetica”, ha osservato ancora Barini. Attenzione, quindi, “ai titoli del settore dell’energia che nel corso dell’ultimo mese sono stati resilienti rispetto al sell-off dei mercati ( Eni -1,6% rispetto al -8% dell’indice Ftse Mib, ndr) ma potrebbero presto invertire la tendenza”, ha avvertito.
A Milano Mps ancora sospesa (teorico -11%)
Sul listino milanese Eni segna un +0,48% a 11,74 euro. Ancora sospesa con un teorico -11,9% Mps. Ieri, 13 ottobre, ha chiuso in calo la seduta di oltre il 33% dopo l’annuncio dei termini dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, che ha ottenuto piene garanzie e partirà il 17 ottobre. Meglio Stellantis (+1,30% a 12,64 euro) all’indomani dell’accordo ad Algeri tra il marchio Fiat e le autorità algerine finalizzato alla produzione locale di veicoli. Mentre Fiera Milano (+0,32% a 3,1 euro) ha siglato term-sheet non vincolanti con gli azionisti privati di Fiere di Parma per una partnership volta alla creazione di una comune piattaforma fieristica europea nel comparto agro-alimentare. Si ricorda che oggi termina l’opa su Cellularline (-0,29% a 3,38 euro) promossa da 4SIDE finalizzata al delisting. Invece, il termine del periodo di adesione all’opa promossa da Poste Italiane (+1,26% a 7,88 euro) su tutte le azioni e i warrant emessi da Sourcesense (+2,47% a 4,15 euro) e quotati su Euronext Growth Milan, originariamente previsto per il 14 ottobre, è stato prorogato di ulteriori cinque giorni di Borsa aperta. Quindi il periodo di adesione terminerà il 21 ottobre.
Ore 08:10 Europa vista correre in attesa dei conti dei colossi bancari Usa
Borse europee attese in netto rialzo (+1,61% il future sull’Eurostoxx50 alle 08:10) in scia all’inversione a U di Wall Street della vigilia e al rally dei mercati azionari asiatici. La Cina tiene sotto controllo l’inflazione: a settembre i prezzi al consumo sono saliti del 2,8% contro il 2,5% di agosto, in linea con le attese degli economisti. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,3% (+0,4% stimato e -0,1% ad agosto).
In Cina inflazione sotto controllo, non è così negli Stati Uniti
Non è così per gli Stati Uniti dove l’inflazione a settembre è risultata leggermente più alta delle stime (8,2% contro 8,1%), ma pur sempre in lenta discesa rispetto ad agosto (8,3%). L’inflazione core, invece, non solo è stata più alta delle stime (6,6% contro 6,5%) e rispetto ad agosto, ma anche degli ultimi 40 anni. Segnale evidente che la crescita dei prezzi si è ormai infiltrata in gran parte dell’economia. E questo ovviamente è proprio quello che vorrebbe evitare la Fed.
A questo, Antonio Tognoli di Cfo Sim, aggiunge l’aumento dell’indice energetico del 19,8% (23,8% in agosto), con il paniere dei prodotti alimentari che a settembre è cresciuto dell’11,2% anno su anno. Anche lo shelter index (l’indice degli alloggi) è risultato in crescita (+6,6% anno su anno), arrivando a pesare per il 40% dell’aumento totale dell’indice di tutti i beni al netto di cibo ed energia. “I mercati si aspettano ora un aumento dei tassi di 75 punti base nel prossimo meeting della Fed con il 99% di probabilità”, ha detto Tognoli.
Più dati macro Usa che Ue
Alle 11:00 è in agenda la bilancia commerciale ad agosto dell’Eurozona (precedente: -34 miliardi di euro) e alle 14:30 i prezzi import a settembre degli Stati Uniti (precedente: -1% mese su mese; consenso: -1,2% mese su mese), le vendite al dettaglio a settembre (precedente: +0,3% mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese), alle 16:00 le scorte delle imprese ad agosto (precedente: +0,6% mese su mese) e l’indice di fiducia dei consumatori dell’università del Michigan a ottobre preliminare (precedente: 58,6 punti; consenso: 58,9 punti). Tra le materie prime sale il petrolio (Brent +0,06% a 94,63 dollari al barile), non l’oro (-0,06% a 1.676 dollari l’oncia).
Futures di Wall Street in rialzo nel giorno dei conti di Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley
I futures di Wall Street salgono (+0,55% quello sul Dow Jones e +0,58% quello sull’S&P500) in attesa dei conti di Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley e il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 3,938%, anche quello del Btp 10 anni cala al 4,662% all’indomani dell’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato, mentre per la Camera si profila il nome di Lorenzo Fontana, in quota Lega, e c’è il via libera di Giorgia Meloni a Giancarlo Giorgetti per il ministero dell’Economia. In campo valutario l’euro consolida il rialzo sul dollaro e si porta a 0,9780 (+0,11%).
A Milano fari ancora accesi su Mps
Sul listino milanese di nuovo fari puntati su Mps che ieri, 13 ottobre, ha chiuso in calo di oltre il 33% dopo l’annuncio dei termini dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, che ha ottenuto piene garanzie e partirà il 17 ottobre. Da monitorare anche Stellantis all’indomani dell’accordo ad Algeri tra il marchio Fiat e le autorità algerine finalizzato alla produzione locale di veicoli. Mentre Fiera Milano ha siglato term-sheet non vincolanti con gli azionisti privati di Fiere di Parma per una partnership volta alla creazione di una comune piattaforma fieristica europea nel comparto agro-alimentare. Si ricorda che oggi termina l’opa su Cellularline promossa da 4SIDE finalizzata al delisting. Invece, il termine del periodo di adesione all’opa promossa da Poste Italiane su tutte le azioni e i warrant emessi da Sourcesense e quotati su Euronext Growth Milan, originariamente previsto per il 14 ottobre, è stato prorogato di ulteriori cinque giorni di Borsa aperta. Quindi il periodo di adesione terminerà il 21 ottobre