lunedì, Dicembre 12, 2022

La diretta dai mercati | Il Ftse Mib resiste alle vendite grazie a Tim, Unicredit e Recordati………

Le altre piazze europee restano sotto la parità. Intanto, dall’altra parte dell’oceano i futures di Wall Street proseguono in frazionale rialzo. Euro forte sul dollaro |Piazza (senza) Affari, è pioggia di opa, ecco chi paga premi fino al 135% per lasciare il listinoFtse Mib future: spunti operativi per lunedì 12 dicembre | Il calendario macro di oggi | IL VIDEO

da del 12/12/2022 14:55

di Emma Bonotti e Francesca Gerosa

Gli indici europei continuano a scivolare al ribasso (-0,43% il Dax, -0,38% il Ftse 100, -0,39% il Cac 40 alle 14:35), tranne il Ftse Mib che spunta un lieve rialzo dello 0,07% a 24.295 punti. A sostenere il principale listino di Piazza Affari sono Recordati, Unicredit e DiaSorin. Anche Azimut recupera terreno dopo l’ottima raccolta, rimanendo tuttavia in netto rosso (-1,39%). A novembre il gruppo del risparmio gestito ha registrato una raccolta netta positiva per 531 milioni di euro, portando il totale annuale a 7,3 miliardi.

Intanto, dall’altra parte dell’Oceano, i futures di Wall Street proseguono al rialzo (+0,2% quello sul Dow Jones e +0,26% quello sull’S&P500), lasciando presagire un’apertura in frazionale rialzo per le borse a stelle e strisce. Sul fronte obbligazionario, il rendimento del Treasury decennale scende al 3,54%, come quello del Btp di pari durata (3,79%) e del Bund a 10 anni (1,897%). Nel mercato valutario, invece, l’euro guadagna terreno contro il biglietto verde, portando il cambio a 1,0564 dollari.

Ore 12:10 I timori di una recessione globale frenano le Borse e il petrolio

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I mercati azionari europei restano sotto tono (-0,12% il Dax, -0,10% il Cac40, -0,12% il Ftse100), tranne Milano che sale dello 0,21% a 24.328 punti grazie al buon andamento di UnicreditRecordati e Tim. I prezzi del petrolio virano al ribasso: Wti -0,80% a 70,45 dollari al barile e Brent -0,87% a 75,44 dollari al barile a causa dei segnali di indebolimento dell’economia globale che hanno messo in secondo piano i problemi di approvvigionamento derivanti dalla chiusura di un oleodotto negli Stati Uniti e dalle minacce russe di un taglio della produzione. La scorsa settimana, il Brent e il Wti sono scesi ai minimi da dicembre 2021 sui timori di una recessione globale che avrà un impatto sulla domanda di petrolio. Ieri, 11 dicembre, la società canadese, Tc Energy, ha detto di non aver ancora determinato la causa della perdita dell’oleodotto Keystone che si è verificata la settimana scorsa negli Stati Uniti. L’azienda non ha fornito alcuna tempistica su quando loleodotto riprenderà a funzionare. Mentre il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto che Mosca potrebbe tagliare la produzione e si rifiuterà di vendere petrolio a qualsiasi Paese che imponga uno “stupido” price cap sulle esportazioni russe.

Ore 10:30 Il Ftse Mib vira al rialzo, spread sotto 190 punti

Le Borse europee si confermano in calo, tranne Milano che ha virato al rialzo grazie a UnicreditTimStellantis e Recordati, nella settimana dominata dalla Federal Reserve (futures sul Dow Jones -0,04% e sull’S&P500 +0,05%), che mercoledì annuncerà il prossimo rialzo dei tassi americani, e dalla Bce. A Francoforte l’indice Dax cede lo 0,52%, mentre a Londra il Ftse100 perde lo 0,27%, a Parigi il Cac40 è in ribasso dello 0,22%. Viceversa, l‘Ftse Mib sale contro corrente dello 0,17% a 24.317 punti. Gli economisti si attendono un rialzo di mezzo punto dei tassi Usa, di portata inferiore rispetto agli ultimi quattro (75 punti base ciascuno). Focus anche sulle parole del Presidente della Banca Centrale Americana, Jerome Powell, che potrebbe dare indicazioni sulle mosse successive. Lo spread Btp/Bund si porta sotto 190 a 188 punti e leuro vale 1,054 dollari (+0,47%).

“Il dollaro mantiene una debolezza che pare diventata strutturale e legata alle aspettative di un Jerome Powell dovi si va a tendere, ma attenzione perché la settimana in cui entriamo potrebbe cambiare alcuni scenari e correlazioni”, ha spiegato Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades. “Sono, infatti, attese le decisioni, oltre che della Fed, anche della Boe e Bce, entrambe giovedì prossimo, il giorno seguente alla Fed e tutto potrebbe accadere. In Europa gli ultimi dati macro hanno evidenziato il possibile arrivo della recessione in Germania, mentre i dati Uk paiono misti e migliori di quelli del Vecchio Continente, pertanto sarà interessante ascoltare le dichiarazioni e le Conferenze Stampa di Powell, Lagarde e Bailey, che sicuramente creeranno volatilità di breve, e forse anche di medio termine, se le affermazioni si discostassero in modo sostanziale dalle attese degli analisti”.

Sul fronte price action va detto che sui cambi il dollaro si è indebolito e non riesce per il momento ad accennare reazioni degne di tal nome, con le valute concorrenti che hanno rotto dei punti chiave “e l’accumulazione di euro, sterlina, e in parte dello yen, è chiara e sembra avere ancora spazio di rialzo. I target potrebbero arrivare per la fine dell’anno e su euro-dollaro potrebbero essere a 1,0750 e dollaro-yen in area 130”, ha continuato Berlinzani. “Ma se la Fed tornasse hawkish”, ha previsto l’esperto, “allora non si dovrebbe neppure escludere un ritorno del cambio euro/dollaro a 1,0200 e del cambio dollaro/yen sopra 140. Per noi tutto è possibile e le probabilità sono 50 e 50 in questo momento”.

Ore 09:05 Ftse Mib in calo, spread a 192 alla prova banche centrali

Borse europee in calo in avvio di seduta. Il Dax perde lo 0,54%, il Cac40 lo 0,47%, il Ftse100 lo 0,28% e il Ftse Mb lo 0,44% a 24.169 punti con lo spread Btp/Bund in aumento a 192 punti base. Focus sull’indice dei prezzi al consumo americano del mese di novembre il giorno prima della riunione della Fed (mercoledì). E il giorno successivo (giovedì) la Bce. “In questa settimana pare potersi scatenare la tempesta perfetta. Pare, perché se tutti i pronostici dovessero essere confermati, ovvero rialzo di 50 punti base dei tassi da entrambe le sponde dell’atlantico e dichiarazioni “colomba” di Powell e Lagarde, allora il livello di volatilità, che nel mese di dicembre è tornata a farsi sentire, potrebbe calmarsi all’improvviso”, ha sottolineato Fabrizio Barini di Integrae Sim. “La speranza del mercato è che arrivino conferme che il picco di inflazione è stato raggiunto. In questo caso ci sarebbero tutte le condizioni per una prosecuzione del rally iniziato nel mese di ottobre”. Fatte accezione per le riunioni delle Banche centrali, tra i dati di rilievo della settimana segnaliamo martedì l’indice dei prezzi al consumo in Germania, “visti stabili sul mese precedente e l’indice Zew sulle condizioni economiche tedesche. Infine, venerdì è prevista la diffusione dell’indice dei prezzi al consumo nellarea euro, attesi invariati sulla rilevazione precedente ovvero +10%, ma con un calo dello 0,1% su base sequenziale”, ha precisato Barini.

Sul listino milanese scendono le banche. All’offerta di rimborsi anticipati di fondi Bce rivenienti da finanziamenti Tltro III hanno aderito Intesa Sanpaolo (-0,34% a 2,06 euro) per 5,5 miliardi, Unicredit (-0,41% a 12,47 euro) per 29 miliardiBanco Bpm (-0,29% a 3,12 euro) per 12,5 miliardi. Anche Eni, che ha annunciato sabato l’avvio della produzione dell’impianto fotovoltaico operato di Tataouine, nel sud della Tunisia, arretra dello 0,81% a 13,41 euro. E se Enel (-0,08% a 5,21 euro) ha perfezionato la cessione del proprio business della trasmissione elettrica in Cile con un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato di circa 1,5 miliardi di euro, Cnh Industrial (-1% a 15,19 euro) ha acquisito una quota di minoranza in Stout Industrial Technology (Stout), startup statunitense attiva nelle soluzioni smart, basate sull’intelligenza artificiale per l’agricoltura. Infine, è sotto pressione Tod’s (-5,92% a 31,44 euro): DeVa Finance, che fa capo alla famiglia Della Valle, ha rinunciato al piano di fusione per incorporazione della società e quindi al suo delisting dopo l’insuccesso dell’opa.

Ore 08:15 Europa attesa in rosso, è la settimana di Fed e Bce

Borse europee attese in calo in avvio di seduta (-0,53% il future sull’Eurostoxx50) in scia a quelle asiatiche e ai futures di Wall Street deboli (-0,01% quello sul Dow Jones e -0,01% quello sull’S&P500). I lavori del Consiglio Affari Esteri, presieduto dall’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, prendono il via oggi, 12 dicembre. È previsto uno scambio di opinioni sull’aggressione russa contro l’Ucraina e sull’Iran. I ministri dei 27 discuteranno anche della situazione in Moldova, di vicinato meridionale e di Tunisia, di diritti umani e dello stato di attuazione del Piano di Azione Ue sulle conseguenze del conflitto in Ucraina, dove la situazione resta difficile.

In Ucraina situazione difficile

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha parlato venerdì scorso di “accordo inevitabile” in base alla realtà sul campo, ma a parere del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non è ancora il momento di avviare un negoziato. Nel frattempo, Putin ha avvertito che Mosca è pronta a tagliare la produzione di energia e ha ribadito che si rifiuta di vendere petrolio a qualsiasi Paese intenda applicare lostupido” price cap occidentale sul greggio (Wti +0,76% a 71,56 dollari al barile e Brent +0,46% a 76,45 dollari al barile). Nella notte, invece, la telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e quello dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. È stata “una fruttuosa conversazione”, ha poi scritto su Twitter Zelensky, esprimendo gratitudine per un altro pacchetto di sicurezza varato dagli Usa e “abbiamo discusso di un’ulteriore cooperazione in materia di difesa, protezione e manutenzione del nostro settore energetico. Posizioni coordinate alla vigilia del vertice online del G7. La leadership americana resta salda!”.

Scendono i rendimenti dei titoli di Stato

Il rendimento del Btp 10 anni cala al 3,821% e quello del Treasury Usa 10 anni al 3,553% con il cambio euro/dollaro a 1,052 (+0,21%) nella settimana della Fed (14 dicembre) e della Bce (15 dicembre). “La prima è attesa aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, mentre la seconda di 75 punti base. Al di là degli aumenti, che comunque i mercati si aspettano, sarà importante e strategico capire l’outlook dei due banchieri centrali”, ha affermato Antonio Tognoli di Cfo Sim. “Difficile che prima di mercoledì le borse possano prendere una direzione. Gli investitori si aspettano dalla Fed un cambio di passo dopo che l’inflazione ha mostrato segnali di riduzione, mentre dalla Bce il capo economista, Lane, ha fatto sapere che i tassi aumenteranno ancora a dicembre e l’anno prossimo, precisando, però, che gli aumenti saranno più contenuti rispetto a quelli visti fino ad ora, perché non ci sono più le ragioni per un rialzo da 75 punti base. Vedremo le decisioni del Consiglio”.

Intanto, venerdì scorso, ha segnalato lagenzia Reuters, il Tesoro ha annunciato, a causa dell’ampia liquidità a disposizione, la cancellazione delle aste di fine mese: quella del 28 dicembre su Bot e Btp short, quella del giorno successivo sul medio e lungo termine. Domani, 13 dicembre, saranno, invece, a disposizione degli investitori fino a 7 miliardi di Btp a tre e sette anni, insieme a un off-the-run 15 dicembre 2024, triennale a vita residua due anni e cedola zero. Quanto alliter della manovra, la maggioranza ha presentato 200 emendamenti in tutto dei mille rimasti dopo la tagliola dell’ammissibilità, a cui si aggiungono altri 250 dell’opposizione. Dei 200 rimasti, ha precisato Reuters, 95 sono di FdI, 55 della Lega, 40 di FI e 10 di Noi Moderati. Con le ultime modifiche la manovra comincerà subito la corsa in Parlamento con il varo entro il 31 dicembre.

Il Pil della Gran Bretagna torna ai livelli pre-Covid

Nessun dato macro eccetto che Pil britannico, cresciuto dello 0,5% a ottobre dopo un calo dello 0,6% a settembre, legato al lutto nazionale per i funerali delle Regina Elisabetta II. Ora il Pil è dello 0,4% più alto rispetto ai livelli pre-Covid di febbraio 2020. Nel trimestre chiuso a ottobre il Pil si è contratto dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre su base annua ha registrato un aumento dell1,5%. Le attese erano di un incremento mensile dello 0,4% e dell’1,4% annuo. Quanto alla produzione industriale della Gran Bretagna è rimasta invariata su base mensile, mentre è scesa del 2,4% a livello annuale a ottobre. La lettura congiunturale ha deluso leggermente il consenso degli economisti che si aspettavano un dato in aumento dello 0,1% mese su mese. Invece, la produzione manifatturiera, sempre a ottobre, è cresciuta dello 0,7% su base mensile ed è calata del 4,6% a livello annuale (-0,3% mese su mese e -5,5% anno su anno il consenso degli economisti).

A Milano focus su UnicreditIntesaEniEnel e Tod’s

Sul listino milanese attenzione alle banche. All’offerta di rimborsi anticipati di fondi Bce rivenienti da finanziamenti Tltro III hanno aderito Intesa Sanpaolo per 5,5 miliardi, Unicredit per 29 miliardi e Banco Bpm per 12,5 miliardi. Si tratta delle prime tre banche italiane a cui restano comunque a disposizione fondi Tltro per rispetti 96, 78 e 26,7 miliardi. A livello di zona euro i rimborsi di venerdì – a valuta 21 dicembre – sono stati 447 miliardi. Da monitorare anche Eni che ha annunciato sabato l’avvio della produzione dell’impianto fotovoltaico operato di Tataouine, nel sud della Tunisia. L’impianto, che ha una capacità installata di 10 MW, fornirà alla rete elettrica nazionale oltre 20 GWh all’anno di energia. E se Enel ha perfezionato la cessione del proprio business della trasmissione elettrica in Cile con un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato di circa 1,5 miliardi di euro, Cnh Industrial ha acquisito una quota di minoranza in Stout Industrial Technology (Stout), startup statunitense attiva nelle soluzioni smart, basate sull’intelligenza artificiale per l’agricoltura. Infine, nel caso di Tod’s DeVa Finance, che fa capo alla famiglia Della Valle, ha rinunciato al piano di fusione per incorporazione della società e quindi al suo delisting dopo l’insuccesso dell’opa.

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