Secondo quanto riporta Bloomberg, Ant, braccio finanziario di Alibaba, potrebbe andare in borsa già a ottobre, dopo aver ricevuto l’ok delle autorità di Shanghai. Sbarco anche a Hong Kong. L’obiettivo è una quotazione da 35 miliardi di dollari, superando i 29 miliardi di Aramco nel 2019
da del24/09/2020 13:50
Fa un ulteriore passo in avanti il percorso di Ant verso la quotazione in quella che si candida a diventare la più grande ipo di tutti i tempi. Secondo quanto riporta Bloomberg citando fonti vicine al dossier, la fintech cinese controllata da Alibaba potrebbe quotarsi già a ottobre, dopo aver ricevuto venerdì scorso l’ok dalle autorità di regolamentazione di Shanghai per procedere con la vendita di azioni, e in attesa del via libera anche da Hong Kong che dovrebbe arrivare questa settimana. La società aveva presentato domanda di quotazione doppia alle borse di Shanghai e Hong Kong il 25 agosto scorso.
Ant, termine inglese che in italiano sta per formica per indicare il business in cui è attiva quello del risparmio, punterebbe a una quotazione da 35 miliardi di dollari, un obiettivo incrementato rispetto al target precedente di 25 miliardi, con uno sbarco a Shanghai e a Hong Kong per una valutazione di circa 250 miliardi, aggiunge Bloomberg. Tra le grandi banche americane quotate soltanto Jp Morgan ha una valutazione superiore, 290 miliardi, mentre quella di Citi è la metà.
La società basata a Hangzhou vuole vendere emettere nuove azioni tra l’11 e il 15% del numero in circolazione (27 miliardi) dividendo il flottante tra la borsa della città stato asiatica e quella della capitale finanziaria della Cina. E se l‘ipo centrerà gli obiettivi di Jack Ma, fondatore di Alibaba, l‘ipo di Ant supererà in valore quello della società petrolifera saudita Saudi Aramco, che nel 2019 ha raccolto 29 miliardi, e anche quella della controllante che nel 2014 era sbarcata a Wall Street con un’offerta da 25 miliardi.
Nei primi sei mesi del 2020 Ant ha registrato 72,5 miliardi di yuan di ricavi dopo i 120,6 miiardi yuan nell’intero 2019 con un utile netto di 21,1 miliardi di yuan nel semestre. Ant, dopo aver sondato il gradimento degli investitori, si sarebbe convinta che può portare a termine la parte di ipo riservata alla borsa di Hong Kong (la metà del totale) senza fare affidamento sui cosiddetti cornerstone investors, ovvero i grandi investitori spesso necessari per assicurare un andamento il meno volatile possibile delle prime fasi della quotazione perché di solito accettano di detenere le azioni per alcuni mesi. Mentre per quanto riguarda Shanghai l’intenzione sarebbe quella di coinvolgerli per mitigare probabili fluttuazioni dei prezzi.
Il gruppo, nato dallo spin-off da Alibaba nel 2011, è attivo nel segmento dell’asset management con 173 miliardi di dollari in fondi monetari, il maggior importo in tutta la Cina, nel business dei prestiti con 209 miliardi di finanziamenti retail da emettere entro 2021 secondo le stime di Goldman Sachs, e nel mercato dei pagamenti online nel quale ha processato tramite Alipay (che controlla) 17 mila miliardi di dollari nei 12 mesi conclusi lo scorso giugno. La società aveva ricevuto una valutazione di 150 miliardi di dollari attraverso una raccolta fondi privata del 2018.