di Massimiliano Jattoni Dall’AsénI 11 ott 2022
Mantenere l’ora legale farebbe risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità». Non è una novità l’idea che evitare di tornare all’ora solare sarebbe un vantaggio in termini di risparmio energetico, ma ora una ricerca del Centro Studi di Conflavoro Pmi ha fatto i conti per dimostrare come l’ora legale (che nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 dovrebbe lasciare il posto all’ora solare, tirando indietro le lancette di 60 minuti) potrebbe ammortizzare, almeno in parte, il caro energia che sta mettendo in difficoltà molte imprese del Paese.
I numeri di Terna
Del resto, pochi mesi fa, anche la Società italiana di medicina ambientale (Sima) aveva chiesto ufficialmente al governo Draghi di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’ormai consueto passaggio ora legale/ora solare (in Italia l’ora legale è stata introdotta nel maggio 1916, con interruzioni tra il 1921 e il 1939 e poi tra il 1948 e il 1965). La richiesta di Sima non era campata per aria: nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, secondo quanto calcolato da Terna a marzo, dunque prima dell’impennata dei prezzi, sono 420 milioni i kilowattora di energia elettrica risparmiati, l’equivalente al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Senza contare poi le 200 mila tonnellate di Co2 non immesse nell’atmosfera. Il risparmio era stato stimato in oltre 190 milioni di euro. Ma se allarghiamo lo sguardo al periodo 2002-2021, Terna ha calcolato che il risparmio per i cittadini è stato di oltre 1,8 miliardi di euro.
____________________________________________________________________
LA PROPOSTA Ora legale tutto l’anno: così si risparmiano 500 milioni di euro
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén ___________________________________________________________________
Un esempio pratico
Per capire meglio la portata di una decisione del genere ci si può fare aiutare da un esempio pratico, suggerito dallo stesso presidente di Conflavoro Pmi , Roberto Capobianco. A Roma, quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell’anno) il sole tramonta alle 16.42. «Con quella legale», spiega Capobianco, «diventerebbero le 17.42. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento». Eseguendo un calcolo spannometrico, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (30 ottobre – 26 marzo, per un totale 147 giorni), sostiene Conflavoro, «si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Considerati gli attuali prezzi, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia ipotizzabili in 2,7 miliardi di euro per il 2023. Si tratta di una stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh rinnovabili comprese (i primi 8 mesi del 2022 hanno già registrato una media di fabbisogno mensile di 25,9 miliardi di KWh) calcolati sul prezzo oggi nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh calcolato al momento per il mese di ottobre 2022».
__________________________________________________________________________
AIUTI
di Enrico Marro
Bollette, tutti gli aiuti contro i rincari: Intesa, Enel e il «bonus» da 600 euro pagato dall’azienda _________________________________________ L’ora legale potrebbe scongiurare le misure di emergenza
«Mantenere l’ora legale potrebbe quindi certamente contribuire a scongiurare tutte quelle misure pratiche di emergenza – conclude Capobianco – come la riduzione degli orari di lavoro, lo spegnimento anticipato e l’accensione posticipata dell’illuminazione e, nei casi peggiori, gli eventuali distacchi che le imprese potrebbero trovarsi costrette ad attuare per tamponare le criticità della situazione. Per questo facciamo appello al governo perché valuti con molta rapidità i benefici di questa proposta».