ROMA / CULTURA
La Presidente di Ali, Ilaria Milana: «La decisione di organizzare la fiera dell’editoria nel periodo natalizio ci danneggia. Perché non farla a novembre?»
di Redazione Roma
La protesta delle librerie romane contro la data fissata per la Fiera «Più libri Più liberi». Una data più volte contestata, mentre gli editori sembrano fare orecchie da mercante. Infatti anche quest’anno l’hanno fissata nel periodo natalizio, e la Presidente di Ali – Associazione librai italiani – Confcommercio, Ilaria Milana, si appella «agli editori, alle istituzioni e alle rappresentanze politiche perché prendano posizione su una “decisione” che ha impatto sulla cultura e sul lavoro e dimostrino nei fatti in quale modello di società credono: una società arricchita dal lavoro quotidiano e penetrante dei librai, o una società dove le librerie chiudono».
Le librerie della Capitale, infatti, soffrono da tempo e dal 2007 al 2017 hanno chiuso il 52% di loro. La crisi pandemica, poi, ha ovviamente peggiorato la situazione mettendo a rischio molti dei superstiti (nel 2020 le librerie hanno perso dal 15% al 50% del fatturato). E ormai da anni i librai romani contestano inascoltati le date in cui si tiene la fiera «Più Libri Più Liberi», che tenendosi a dicembre mette a rischio la tenuta economica delle librerie (si consideri che il mese di dicembre rappresenta il 20% del fatturato annuo). «Perché non farla a novembre, nel ponte dei morti?», è la domanda dell’Associazione librai. Perché «è intollerabile che il mondo degli editori (che invece hanno visto crescere il loro fatturato nel 2020, nonostante l’assenza di fiere e grazie allo share di Amazon che è passato dal 27% al 43%) rimanga sordo».
Al contrario proprio ieri l’Associazione Editori ha comunicato che la Fiera si terrà ancora una volta a dicembre, ed è giudicata appunto «intollerabile» dalle librerie romane.
8 aprile 2021 | 10:49