venerdì, Novembre 5, 2021

LA PROTESTA-Belluno, il direttore della farmacia non è vaccinato e l’azienda sanitaria chiude l’attività

 La Farmacia non potrà riaprire fino a quando non sarà in regola. La titolare: «Non vogliamo adeguarci al sistema e rifiutiamo una vaccinazione sperimentale».

di Andrea Pistore

I cartelli e una delle titolari, Cristina Muratore

«Farmacia forzatamente chiusa dall’Ulss 1 per la nostra volontaria non adesione alla campagna vaccinale» e ancora «Si riaprirà al ritorno della democrazia». I due cartelli sono apparsi mercoledì sulla porta d’ingresso della farmacia Veneggia di Belluno che, come ha ironizzato su Facebook Cristina Muratore, una delle titolari, si è presa delle «ferie meritate». La chiusura dell’attività è stata imposta dall’azienda sanitaria e a spiegare l’iter che ha portato all’abbassamento forzato delle saracinesche è lavvocato Gino Sperandio che assiste l’attività di vendita di medicinali.

Non molla la protesta

«L’Uls locale ha preso atto che il direttore sanitario della farmacia non è vaccinato e la norma prevede che per poter tenere aperto è necessario che questa figura abbia ricevuto la somministrazione. L’ispezione è arrivata sabato 30 ottobre e lunedì l’Uls ha inviato una pec in cui veniva spiegato che fino a quando la questione non fosse stata risolta l’attività avrebbe dovuto rimanere chiusa. So che i titolari (anche loro non vaccinati, ndr) stanno cercando un altro direttore sanitario in regola con le somministrazioni ma fino a quando non lo trovano saranno costretti a non lavorare», dice il legale. Cristina Muratore non molla e in questi giorni su vari organi di stampa locale ha motivato la scelta: «Per il momento stiamo valutando il da farsi dato che noi non abbiamo un direttore sanitario vaccinato. Non vogliamo adeguarci a questo sistema e rifiutiamo la vaccinazione visto che questa dovrebbe essere fatta senza rischi per la salute, mentre i rischi sono sempre più evidenti e documentati».

«Covid come un’influenza»

La titolare della farmacia negli ultimi mesi è stata una delle protagoniste delle manifestazioni contro il vaccino e il green pass che si sono tenute nelle piazze venete, sfilando quasi tutti i sabati insieme ai paladini no vax a Belluno (anche se Muratore ha spiegato di non essere contro i vaccini) e postando sui social network le foto delle piazze gremite da manifestanti contro il passaporto vaccinale: «Abbiamo sempre combattuto contro l’obbligo vaccinale ha proseguito abbiamo cercato di resistere organizzandoci con plexiglas e distanziamento ma ora abbiamo dovuto chiudere. Il decreto legge che impone ai sanitari l’obbligo di essere vaccinati è illegittimo e non abbiamo inteso adeguarci per un rischio della nostra salute. Il Covid è una malattia al pari dell’influenza se ben curata. La maggior parte dei morti è stata mal curata. È una strage di Stato».

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