Momenti di tensione nella notte di sabato a piazza del Popolo: circa 250 manifestanti, alcuni dei quali vicini a Forza Nuova, hanno attaccato polizia e giornalisti dopo le 24. Cassonetti e motorini dati alle fiamme, auto danneggiate e lanci di bombe carta ROMA / CRONACA da
di Rinaldo Frignani e Redazione Roma
Hanno cominciato a radunarsi in piazza del Popolo, pieno centro capitolino, intorno alle 23.45 di sabato sera alcune decine di manifestanti vicini al gruppo di estrema destra Forza Nuova per protestare contro la «dittatura sanitaria e il coprifuoco».
Coprifuoco fissato alla mezzanotte che i manifestanti hanno violato. In piazza anche il leader romano del movimento politico, Giuliano Castellino. La piazza era in ogni modo già monitorata dalle forze dell’ordine, che avevano blindato gli accessi da via del Corso e verso il Muro Torto.
All’improvviso, pochi minuti dopo la mezzanotte, non appena le forze dell’ordine hanno intimato al gruppo di disperdersi (visto l’inizio del divieto a circolare), i manifestanti hanno fatto esplodere bombe carta e alcuni bengala, e qualche istante più tardi è cominciato un fitto lancio di bottiglie contro poliziotti e giornalisti: gli agenti hanno rincorso i giovani che fuggivano su piazzale Flaminio passando dalla Porta del Popolo per dileguarsi lungo la via Flaminia non prima di aver dato fuoco ad alcuni cassonetti. Intorno all’una di notte ci sono stati anche degli scontri: due agenti sono rimasti contusi.
La tensione è rimasta alta a lungo. La polizia ha inseguito i manifestanti per alcune centinaia di metri. Protagonisti dell’azione una cinquantina tra i circa 250 presenti ,tra i quali, alcuni commercianti che avevano posizionato un tricolore fra i leoni dell’Obelisco di piazza del Popolo e scandito alcuni slogan («libertà, libertà»). I vigili del fuoco hanno immediatamente spento i contenitori di rifiuti dati alle fiamme. E due manifestanti coinvolti sono stati fermati dagli agenti per accertamenti. Ma gli altri non si sono fermati lì, perché poi, nel corso dei minuti successivi, gruppi di giovani hanno cominciato a danneggiare auto e scooter in direzione del lungotevere, sempre inseguiti dai poliziotti del Reparto mobile della Questura.
Poco prima degli incidenti, lo stesso Castellino aveva detto :«Noi siamo qui e ci saremo anche dopo la mezzanotte. Non si può accettare che un minuto dopo la mezzanotte c’è il virus e un minuto prima no. La vostra narrazione del Covid è quella che sta permettendo di chiudere tutto: oggi abbiamo un presidente del Consiglio che viola la legge, perché la legge dice che è vietato girare con il volto coperto. Non sono negazionista, il Covid esiste, è un’influenza ma non si muore di Covid», aveva concluso.
25 ottobre 2020 | 00:01