lunedì, Aprile 4, 2022

La Ue colpisce i giganti del web sulle pratiche sleali………

Amazon, Apple, Facebook e Google non potranno più dettare regole private, ma dovranno garantire la parità di accesso ai servizi online offerti dalle piattaforme. Lo prevede il Regolamento Digital Markets Act, su cui è stato raggiunto l’accordo.

da del 04/04/2022

di Matteo Rizzi

L’Europa colpisce i giganti del web. I monopolisti di Internet come Amazon, Apple, Facebook e Google non potranno più dettare regole private, ma dovranno garantire la parità di accesso ai servizi online offerti dalle piattaforme. Il 24 marzo scorso è stato infatti raggiunto laccordo di trilogo (tra parlamento europeo, consiglio e commissione) sul testo finale del regolamento Digital Markets Act (Dma).

Il testo definisce una serie di obblighi e divieti per alcune Società, definite come «gatekeepers», i guardiani del web, che forniscono «servizi di piattaforma di base» più inclini a pratiche commerciali sleali, come social network, motori di ricerca o piattaforme e-commerce, con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o un fatturato annuale di 7,5 miliardi nellUe. Inoltre, queste Società dovranno contare nell’Ue almeno 45 milioni di utenti finali mensili e 10.000 utenti commerciali.

Gli obblighi e i doveri stabiliti nel Regolamento hanno lo scopo di deviare le pratiche di mercato più sleali o le pratiche che creano o rafforzano barriere per le altre imprese, con l’obiettivo generale di garantire la contendibilità dei servizi digitali (si veda la tabella in pagina per l’elenco degli obblighi e dei doveri).

Le nuove regole per le piattaforme gatekeeper includono restrizioni sulla combinazione di dati personali da fonti diverse, obblighi di consentire agli utenti di installare app da piattaforme di terze parti e il divieto di pratiche di auto-preferenza.

I più grandi servizi di messaggistica (come Whatsapp, Facebook Messenger o iMessage) dovranno aprirsi e interoperare con le piattaforme di messaggistica più piccole, se lo richiedono.

Nell’ultima versione del testo, il Parlamento ha anche assicurato che la combinazione di dati personali per la pubblicità mirata sarà consentita solo con il consenso esplicito. Ed è stato inoltre aggiunto il requisito di consentire agli utenti di scegliere liberamente su un dispositivo elettronico browser, assistenti virtuali o motori di ricerca.

Il regolamento affronta le conseguenze negative derivanti da alcuni comportamenti delle piattaforme che fungono da «guardiani» digitali del mercato unico. E sono quelle piattaforme che hanno un impatto significativo sul mercato interno, visti anche i grandi numeri considerati nei criteri, e che fungono da porta d’accesso per gli utenti commerciali per raggiungere i clienti e che godono, o godranno prevedibilmente, di una posizione consolidata e duratura. Questo può garantire loro il potere di agire come regolatori privati e di agire come lasciapassare tra imprese e consumatori. A volte queste aziende hanno il controllo su interi ecosistemi di piattaforme. E proprio a causa di tale potere, quando un gatekeeper si impegna in pratiche commerciali sleali, può impedire o rallentare servizi preziosi e innovativi dei suoi utenti commerciali e concorrenti. Inoltre, quando un gatekeeper pratica comportamenti sleali come limposizione di condizioni di accesso inique al proprio app store o impedendo l’installazione di applicazioni da altre fonti, è probabile che i consumatori paghino di più o siano addirittura effettivamente privati dei benefici di servizi alternativi. Esempi di queste pratiche includono l’uso sleale dei dati delle imprese che operano sulle piattaforme, o situazioni in cui gli utenti sono bloccati in un particolare servizio e hanno opzioni limitate per passare ad un altro.

La Commissione sarà l’unica responsabile dell’applicazione delle regole, in stretta collaborazione con le Autorità degli Stati membri dell’Ue.

Se un gatekeeper non rispetta le regole, la Commissione può imporre multe fino al 10% del fatturato mondiale totale nell’anno finanziario precedente delle Società considerate, e il 20% in caso di infrazioni ripetute. In caso di violazioni sistematiche, la Commissione potrà vietare di acquisire altre Società per un certo tempo. Inoltre, il Digital Markets Act, essendo un Regolamento, contiene obblighi e divieti precisi che potranno essere applicati direttamente nei Tribunali Nazionali. Questo faciliterà le azioni dirette per danni da parte di coloro che sono stati danneggiati dalla condotta dei gatekeeper non conformi.

Il testo con le nuove regole in commento dovrà essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio. Una volta completato questo processo, entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e le regole saranno applicate dai sei mesi successivi.

Il Dma è parte della Riforma dello Spazio Digitale insieme al Digital Services Act, che mira a garantire un ambiente online sicuro e responsabile. Il pacchetto ha l’obiettivo di stabilire una serie completa di nuove regole per tutti i servizi digitali, compresi i social media, i mercati online e altre piattaforme online che operano nell’Unione europea.

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