La Presidente della Bce risponde alle critiche e elogia l’azione tempestiva dell’Eurozona. Confermata l’intenzione di garantire gli aiuti monetari fino a quando sarà necessario, con il Pepp che potrà essere anche aumentato. Nuova stoccata al Bitcoin, mentre Panetta afferma: “euro digitale serve per sicurezza e efficienza”
da del 10/02/2021 16:3
È una Christine Lagarde a 360 gradi quella intervenuta nel corso di un incontro con il settimanale The Economist, organizzato, tra le altre cose, per illustrare la situazione economica e sanitaria dell’Eurozona. “All’inizio ci abbiamo messo un pochino di tempo per aggiustare la risposta alla crisi pandemica, ma poi siamo stati “fast and furious”“, ha rivendicato la Presidente della Bce, citando (molto probabilmente involontariamente) l’omonimo film della saga automobilistica e rispondendo ad una domanda sulle critiche mosse da alcuni alla riposta Bce alla crisi Covid-19.
Lagarde ha anche confermato, per l’ennesima volta, che i supporti all’economia dovranno restare in essere almeno per tutto il 2021 e forse oltre. Questo dipenderà, in primo luogo, dagli sviluppi su vaccini e da eventuali nuove varianti che assumerà il Covid-19. “Gli aiuti all’economia vanno mantenuti almeno fino alla fine del 2021 e probabilmente anche dopo, molto dipenderà questi due fattori”, ha affermato la Presidente della Bce. Per questo, il Pepp “è flessibile, e se serve tutto lo useremo tutto, così come, sempre in caso di necessità, potremo anche aumentarne la portata. Viceversa, se non servisse tutto, non ci sar bisogno di utilizzarlo in maniera completa”, ha affermato Lagarde.
Non solo politica monetaria, ma anche importanti considerazioni sul fronte fiscale. I Paesi dell’Eurozona dovrebbero mantenere la propria politica di stimolo fiscale “per tutto il 2021 e forse anche nel 2022”, ha detto la Presidente dell’Eurotower, invitando inoltre a una rapida messa in campo dei Fondi del Recovery Fund, dato che esiste il rischio che alcune delle restrizioni contro il Covid-19 possano rimanere in vigore fino alla seconda metà dell’anno. Non è mancato, dunque, l’ennesimo appello ai governi, con l’auspicio che le varie organizzazioni “possano identificare una piattaforma su cui cercare risposte positive per il futuro, serve una discussione su un nuovo contratto sociale”.
Infine, almeno per il momento, di sicuro “non ci sono timori sull’inflazione nell’area euro”, ha affermato, smentendo qualsiasi possibile nuova azione intrapresa per contrastare un eccessivo apprezzamento della valuta. Sempre a proposito di valute, ed in particolar modo facendo riferimento alle valute digitali, Lagarde ha ancora una volta ribadito come il Bitcoin “non sia una moneta, ed è fuori questione che in qualche modo diventi in futuro parte di uno sforzo per creare una valuta ufficiale digitale”. Durante la videointervista, Lagarde ha sottolineato come, anche se alcuni sostengono che ne detiene alcune caratteristiche, “il Bitcoin non è una valuta, perché non ha la stabilità che sarebbe richiesta per essere una moneta. Secondo la nostra analisi, è un cripto asset digitale”, ha proseguito, “e penso che in molti casi sia stato sfruttato in modi buffi”.
“Continua a spingere a favore della creazione di un euro digitale”, ha dichiarato Fabio Panetta, il componente italiano del Comitato esecutivo della Bce incaricato dello studio di questo progetto. “Rappresenta la natural evoluzione in riposta alla trasformazione da digitalizzazione di moneta e pagamenti”, ha affermato durante un Convegno organizzato dal Centro studi Bruegel, “esattamente così come le banconote sono state una importante innovazione per le Banche Centrali e i Depositi che hanno dato alle Banche Commerciali un maggior ruolo nell’intermediazione”.
L‘euro digitale, secondo Panetta, è l’evoluzione che serve “non solo per sostenere efficienza e innovazione, ma anche per preservare il ruolo della Banca Centrale” nell’offrire un mezzo di pagamento sicuro. “Tuttavia, come ci ha insegnato il recente passato, se le innovazioni delle Banche Centrali non sono allestite adeguatamente, possono diventare una fonte di perturbazione finanziaria. Per evitare ogni effetto indesiderato”, ha concluso, “considereremo attentamente tutti gli aspetti del suo progetto”.