Dopo mesi di incertezza, il governo saudita parte con l’offerta pubblica per la quotazione del gigante petrolifero. Consultazioni con gli investitori per definire la forchetta di prezzo. In ballo una quota fino al 2%, pari a un valore di circa 40 miliardi di dollari
03 Novembre 2019 da La Repubblica
RIAD – L’Arabia Saudita ha ufficializzato la quotazione di Aramco alla Borsa di Riad. L’organo di vigilanza della Borsa saudita ha dato il via libera ad una IPO (Initial public offering) che potrebbe arrivare ad essere la più grande della storia. Al momento mancano ancora molti dettagli sulla Ipo, a partire dalla forchetta sul prezzo delle azioni e anche sulla percentuale delle azioni che saranno messe in vendita. Secondo fonti della agenzia Reuters, la percentuale di azioni in vendita potrebbe essere dell’1 o del 2%, con un valore equivalente a circa 20/40 miliardi di dollari. La Ipo più “ricca” della storia è stata quella della cinese Alibaba che riuscì a raccogliere 25 miliardi di dollari, per cui se azioni in vendita dovessero crescere quel livello potrebbe essere raggiunto. Secondo la Reuters, nei prossimi 10 giorni la compagnia sarà impegnata in incontri con investitori e banchieri per definire concretamente la forchetta di prezzo e definire la quantità di azioni in vendita.
Secondo gli analisti, la vendita di una parte anche minima di Aramco costituisce la base del piano di trasformazione che il principe ereditario Mohammed Bin Salman vuole portare avanti nel suo paese. Le risorse raccolte saranno necessarie a finanziare mega-progetti come “NEOM”, una mega città futuristica da 500 miliardi di dollari pianificata sulla costa settentrionale del Mar Rosso, che nei sogni della dirigenza saudita dovrebbe avere taxi volanti e robot parlanti.
Sarà un successo?
Come sempre in questi casi, lo scetticismo abbonda e i livelli di attenzione sulla borsa saudita saranno ai massimi nelle prossime settimane. Secondo alcuni analisti, se le azioni dovessero diminuire drasticamente dopo l’inizio delle negoziazioni, sarebbe un colpo molto visibile alla credibilità delle riforme economiche così strettamente associate a Mohammed bin Salman. Non solo, ma gli investitori internazionali presteranno molta attenzione a come Aramco si comporterà sul mercato interno, soprattutto in assenza di qualsiasi dettaglio sull’ipotesi di un suo debutto internazionale.
Perché Aramco è così importante?
Aramco estrae circa il 10% del petrolio del mondo dai suoi pozzi sotto le sabbie del deserto, soprattutto Est del regno, ma anche nel suggestivo “Quartiere Vuoto” a sud. Ci sono anche alcuni importanti giacimenti petroliferi offshore. L’Agenzia Italia ricorda che il colosso dell’energia ha generato l’anno scorso i più importanti risultati rispetto a qualsiasi altra società, con un utile netto di 111 miliardi di dollari, sicuramente più di Apple. Peraltro, il destino di Aramco è fondamentale per l’approvvigionamento energetico mondiale.
Come Mbs sta ricostruendo l’economia
Anche prima di diventare principe ereditario nel giugno 2017, il figlio di re Salman – spesso conosciuto con le sue iniziali Mbs – aveva annunciato un piano per diversificare l’economia e allontanarla dalla sua lunga dipendenza dal petrolio.
Da allora, il regno è stato testimone di una serie di iniziative mai viste prima, per lo più legate al divertimento e al turismo, tra cui vasti progetti di destinazioni di lusso.
Le donne sono state più coinvolte rispetto al passato nel mondo del lavoro, i concerti sono stati aperti ai sauditi, gli eventi sportivi internazionali hanno avuto il via libera e sono stati rilasciati i primi visti turistici.
Nonostante i bassi prezzi del petrolio, il regno ha anche aumentato i prezzi del carburante e dell’elettricità, ha imposto un’imposta sul valore aggiunto (IVA) del 5% e ha imposto dazi su 11 milioni di beni di esportazione nel tentativo di generare entrate aggiuntive.
I gioielli di famiglia
L’Ipo di Aramco ha generato un sentimento di orgoglio tra i sauditi, ma molti sono preoccupati di condividere il “gioiello di famiglia” con gli stranieri. Soprattutto i dipendenti vivono completamente immersi nella realtà dell’azienda, in un paese dove le città offrono finora poche attrazioni, e l’Ipo ha esposto Aramco alla visibilità mondiale. Temono quindi un cambiamento sostanziale dell’azienda, e quindi della loro vita.
Sicurezza e confronto con l’Iran
La conferma del lancio dell’Ipo arriva sette settimane dopo il clamoroso attacco del 14 settembre contro la più grande raffineria di petrolio al mondo e contro il più importante complesso di pozzi sauditi. Il tema della sicurezza, della vulnerabilità degli impianti petroliferi sauditi a possibili attacchi militari (che siano dei ribelli houthi dallo Yemen o dello stesso Iran) avrà una influenza diretta sulla IPO. In queste settimane gli Stati Uniti, il principale alleato militare dei sauditi, hanno rafforzato rapidamente le difese anti aeree e anti missilistiche nel regno. Ma il futuro del confronto con l’Iran in tutta la regione continuerà ad aleggiare su ogni attività economica dei sauditi.