mercoledì, Settembre 21, 2022

Largo Veratti, l’angolo “popolare” tra occupazioni e abusivismo: qui è nata la spedizione punitiva del San Camillo……

CRONACA  SAN PAOLO / LARGO GIUSEPPE VERATTI

La discussione che ha poi portato alla spedizione punitiva è iniziata a nella zona che incrocia con viale Marconi, dove furti, occupazioni, prostituzione e abusivismo sono all’ordine del giorno.

da di Mercoledì, 21 Settembre 2022

Il pronto soccorso del San Camillo di Roma assediato per quasi quattro ore da 25 persone. Un branco che aspetta l’uscita di un parente coinvolto in una rissa e che poi è passato alle vie di fatto. Lunedì 19 settembre tra la zona di viale Marconi e il pronto soccorso sulla Gianicolense si sono vissuti lunghi momenti di paura.

Tensione anche dentro l’ospedale dove almeno cinque persone del gruppo, tutte provenienti dalla baraccopoli in vicolo Savini stando alle prime ricostruzioni, hanno aggredito un paziente e minacciato il personale sanitario che tentava di impedire il pestaggio. La vittima, un uomo di 42 anni, intorno alle 10 del mattino aveva rimproverato un rom in un palazzo di largo Veratti dopo averlo sorpreso, a suo dire, ad armeggiare con fare sospetto su alcuni contatori dell’energia elettrica delle case popolari.

L’agguato al San Camillo

A quel punto fra i due è scoppiata una rissa, alla quale si è aggiunta la compagna del 42enne. Tutti e tre sono rimasti feritiUn antefatto di quanto poi accaduto al San Camillo. Sul caso ora sono in corso le indagini e la Procura ha aperto un fascicolo per lesioni. I Carabinieri hanno acquisito anche le immagini della videosorveglianza dell’Ospedale e lavorano per chiarire, oltre che la dinamica del blitz dal sapore di vendetta, anche sul contesto nel quale è sfociata la lite del mattino.

La zona di largo Veratti

Largo Veratti, ormai da tempo, è finita spesso agli onori delle cronache. Il campo di vicolo Savini dista appena 15 minuti a piedi dall’angolo “popolare”, lembo di territorio ricadente nellVIII municipio, ma affacciato in tutto e per tutto su viale Marconi. A pochi metri dai negozi di viale Marconi e a pochi minuti dal Centro di Roma sembra però di stare nella periferia più decadente e abbandonata. Case popolari del Comune di Roma costruite intorno agli anni ’50 e divise in tre gruppi da undici palazzine ciascuno, aree verdi abbandonate, bottiglie di birre vuote lasciate come trofei sui marciapiedi e furti.

La prostituzione a Marconi

E poi il problema della prostituzione. “Largo Veratti – racconta un residente –  diventa ogni notte un posto ideale per le prostitute e che si appartano con i clienti. Anche fin dentro i giardini e gli androni dei palazzi per consumare i loro rapporti sessuali, lasciando profilattici ovunque”.Il tutto nonostante è stato costruito anche una sorta di muro anti prostituzione tirato su dall’amministrazione e che non spaventa.

La difficile convivenza – per così dire – con le prostitute rappresenta un tema che, i residenti, hanno ripetutamente segnalato, ma non è l’unico. La vera “piaga”, secondo qualcuno, è la serie di furti e le tentate occupazioni negli appartamenti di largo Veratti, proprio dove secondo la prima ricostruzione fatta dai Carabinieri – il 42enne e la compagna vittime della spedizione punitiva di 25 persone, hanno rimproverato il rom che stava, a loro dire, “armeggiando con i contatori elettrici” di una palazzina popolare.

Furti e rischio occupazioni

È questo il vero tema caldo per chi vive lì. “Non siamo ancora riusciti a capire perché lo fanno ma non è la prima volta. Forse per il rame. O forse si voleva intrufolare nel palazzo ed è stato “disturbato” da quella coppia”, racconta un uomo che vive lì e che preferisce restare anonimo. D’altronde chi vive a largo Veratti fatica a raccontare quella realtà. Lo scorso luglio abbiamo raccontato su RomaToday la storia di “Paolo” e nel farlo abbiamo deciso di utilizzare un nome di fantasia. Lui vive lì da anni, un regolare assegnatario di una casa popolare.

Eppure una notte qualcuno ha dato fuoco alla porta del suo appartamento: “Non ho capito se volevano vedere se fossi in casa per rubare all’interno, ma allora perché non fermarsi al primo tentativo e rifarlo dopo? Forse volevano vedere se casa fosse vissuta per occuparla?”, si domandava. La stessa persona ci ha raccontato che la notte dopo la spedizione punitiva al San Camillo ha visto una serie di “pattuglie dei carabinieri a controllare la zona di largo Veratti, come mai viste prima” e che, secondo la sua opinione, spesso ci sono persone che “sondano la possibilità di occupare case popolari in quelle palazzine”.

Il tema dei furti e delle occupazioni selvagge a largo Veratti non è una novità. Una abitazione di edilizia popolare al civico 37 più volte ha rischiato di essere abitato abusivamente senza diritto ma che ogni volta è stato poi liberato. I Carabinieri che indagano sulla spedizione punitiva al San Camillo non vogliono lasciare nulla al caso, anche la questione delle occupazioni e dei furti a largo Veratti.

 

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