sabato, Ottobre 24, 2020

Le opportunità da cogliere per sfruttare il processo di elettrificazione globale

Nel rapporto dellIea la domanda globale totale di energia elettrica rappresenterà il 31% del consumo di energia entro il 2040, con addirittura 28 mila megaWatt prodotti. Per sfruttare al meglio questa transizione, Berenberg consiglia di puntare su Oersted, Rwe, Verbund e Edp Renovaveis

da del 24/10/2020 14:00

di Marco Vignali

In un mondo sempre più attento all’ambiente e al cambiamento climatico, si può senza dubbio affermare che il passaggio verso delle emissioni nette di gas a effetto serra pari a zero sia uno degli obiettivi principali che aziende e Paesi stanno perseguendo, nonché uno tra i meglio avviati. Tuttavia, vi è ancora parecchio lavoro da fare, indi per cui le industrie coinvolte in questo cambiamento potrebbero da qui in avanti essere ancora più protagoniste.

Secondo le stime rese note dallistituto tedesco Berenberg, per raggiungere il sopracitato obiettivo, il settore dei privati dovrà investire ogni anno miliardi di dollari per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, saranno necessari livelli di spesa analoghi per altri cambiamenti ambientali, tra cui un ambiente edificato, modifiche nei metodi di agricoltura, e tutto ciò che concerne le tematiche relative all’economia circolare, ovvero quella incentrata su un sistema economico in grado di potersi rigenerare da solo, garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità. “A nostro avviso, il “green shift” diventerà uno dei principali temi di investimento dei prossimi decenni. Il ritmo dei cambiamenti nelle industrie accelererà ulteriormente con l’avvicinarsi del 2030, data che per molti Paesi e regioni rappresenta un importante traguardo di metà percorso”, affermano gli analisti dell’istituto.

Una delle principali protagoniste di questo cambiamento sarà senza dubbio la componente elettrica, chiamata a sostituire i combustibili fossili come fonte energetica. Per Berenberg, “la rapida crescita delle tecnologie di elettrificazione nei trasporti, nell’edilizia e nell’industria, unita all’aumento della produzione di energia elettrica rinnovabile, sarà uno dei temi principali dei prossimi decenni”. Gli analisti dell’istituto hanno definito una serie di dibattiti chiave sull’elettrificazione, i quali saranno importanti per identificare le aziende che potranno trarre profitto da questo tema. Il primo di questi riguarda il prezzo del carbonio, che da Berenberg pensano possa diventare sempre più influente nel prossimo decennio: “Almeno in Europa, il prezzo salirà man mano che progrediremo verso e fino al 2021. Questo cambiamento migliorerà materialmente la redditività economica di molti impianti di elettrificazione”.

Un altro dibattito chiave riguarda le dimensioni del potenziale mercato delle energie rinnovabiliSebbene il fatto che la nuova generazione di energia elettrica sarà dominata dalle energie rinnovabili sia ormai accertato, le opinioni in merito alla portata del mercato e al ritmo di crescita differiscono notevolmente a seconda degli analisti. Per Berenberg, “il potenziale di crescita risulta superiore a quanto molti investitori sembrano aspettarsi”.

Ad esempio, lo scenario di sviluppo sostenibile dell’dellInternational Energy Agency (Iea), che delinea una visione di come il settore energetico globale potrebbe evolvere per raggiungere gli obiettivi dell’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, stima che entro il 2040 la produzione di elettricità rinnovabile potrebbe arrivare addirittura fino a 28 mila megaWatt, quadruplicando rispetto al 2018.

Se si avverasse anche solo parzialmente tale eventualità, le tecnologie di elettrificazione diventerebbero una componente chiave molto diffusa sui mercati. “Nel suo rapporto 2019, l’Iea ha presentato uno scenario di sviluppo sostenibile in base al quale prevede che la domanda globale totale di energia elettrica rappresenterà il 31% del consumo globale totale di energia entro il 2040, rispetto al solo 19% nel 2018″.

“Nelle economie avanzate, la crescita legata all’aumento della digitalizzazione e dell’elettrificazione sarà ampiamente compensata dai miglioramenti dell’efficienza energetica. Per le regioni in via di sviluppo, tuttavia, l’aumento dei redditi, l’espansione della produzione industriale e la crescita del settore dei servizi dovrebbero spingere saldamente verso l’alto la domanda di elettricità”, si legge nel report della banca tedesca.

“In altre parole, è possibile che se i governi mondiali stabiliscono la giusta agenda e gli incentivi, il mercato delle energie rinnovabili può essere pari o superiore al 130% di quello attuale entro il 2040. Tra lo sviluppo e la costruzione di nuovi impianti rinnovabili e il loro funzionamento effettivo, ci aspettiamo che le aziende allochino gran parte del loro capitale nel primo aspetto, dato che le strutture operative diventano sempre più competitive, riducendo i rendimenti” si legge nel report di Berenberg.

Questo aspetto svolge un ruolo chiave anche nella distribuzione e nelle reti di trasmissioneGli analisti del gruppo ritengono che sia ampiamente assodato tra le aziende elettriche che l’aumento della produzione di energia elettrica rinnovabile richieda una spesa di capitale rilevante per la stabilità della rete. “Senza questa spesa”, argomentano gli esperti della banca, “dovremo affrontare sbalzi di corrente e guasti di sistema, che porterebbero a consistenti blackout. Tuttavia, molti regolatori non hanno incorporato investimenti di rete più elevati nei loro profili per i rendimenti dei servizi di distribuzione elettrica sul capitale. Fino a quando questo scollamento non sarà risolto, è improbabile che il livello necessario di investimento sarà raggiunto”.

Per l’istituto tedesco, le migliori aziende (con rating buy) su cui puntare alla luce di tali cambiamenti sono senza dubbio Oersted (target price a 1060 euro), Rwe (target price a 39,5 euro), Verbund (target price a 40,0 euro), Edp Renovaveis (target price a 14,5 euro), Fortum (target price a 23 euro), Tekmar (target price a 130 euro), Ceres Power (target price a 790 euro), Nel (target price a 23 euro), Linde (target price a 230 euro), Neste (target price a 47 euro), Umicore (target price a 43 euro), Johnson Matthey (target price a 3000 euro) e Varta (target price a 140 euro). Valutazione positiva, ma con rating hold, anche per Siemens Gamesa (target price a 23 euro), Snam (target price a 4,60 euro) e Alfen (target price a 51 euro).

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