MILANO
L’annuncio di Letizia Moratti: rimetterà le deleghe di vicepresidente e assessore al Welfare. La nota: «Registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri sanitari no vax».
di Stefania Chiale
Letizia Moratti
Letizia Moratti si dimette da vicepresidente e assessora al Welfare della Lombardia. Con una nota stampa alle 10.45 stamattina l’ex Sindaca di Milano accelera il passaggio che da fine settembre tutti attendevano, vista la perdita del rapporto di fiducia tra lei e il Presidente Attilio Fontana. «Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione. Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il Presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia», comunica Moratti. Che spiega come questo sia «un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi».
Una netta presa di posizione nei confronti del governo che guida la Regione da cinque anni e di cui lei ha fatto parte da gennaio 2021. E dunque una precisa indicazione di possibile discesa in campo da avversaria di Fontana in vista delle Regionali del 2023 (anche se su questo esito il suo ufficio stampa non aggiunge ulteriori commenti al momento). «Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia. Da una parte prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in Ospedali e Rsa. Dall’altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini. Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito».
Si attendono quindi le decisioni del presidente Fontana. «Nel dare le dimissioni – conclude – con spirito di correttezza e lealtà, sottolineo che rimango a disposizione della Regione per un ordinato passaggio di consegne dello stato di avanzamento dei progetti che ho e abbiamo attivato. Mi riferisco a temi e politiche che mi stanno particolarmente a cuore, oggetto delle mie ultime proposte di delibere che riguardano importanti investimenti pubblici per la salute dei cittadini, per la realizzazione di ulteriori Case di Comunità e per ridurre drasticamente le liste di attesa negli ambulatori».
Tra i primi a commentare, il sindaco Beppe Sala – che si chiede quanto questa decisione andrà a minare anche il precario equilibrio del centrosinistra, da mesi in cerca di un’alleanza e di candidato – e il leader di Azione Carlo Calenda. Proprio di una possibile corsa di Moratti per le Regionali con la sua lista civica e il supporto del Terzo Polo si è parlato da mesi, non avendo né Matteo Renzi né Carlo Calenda mai nascosto il loro giudizio positivo sull’ormai ex vicepresidente lombarda. Uno scenario che si incrocia con il dialogo tra Terzo Polo e Pd in cerca di un’alleanza. «Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana – ha commentato Calenda – Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale».
Da parte del Pd la segretaria milanese Silvia Roggiani commenta che «la tiritera di questa destra irresponsabile è finita», ma prende le distanze da Moratti e ribadisce l’impossibilità di una candidatura dell’ex sindaca di Milano col Pd: «Noi però ricordiamo Letizia Moratti come Ministra dell’Istruzione e Sindaca con vice De Corato e che l’abbiamo battuta aprendo una nuova stagione di centrosinistra a Milano saremo sempre l’alternativa a lei. La Lombardia è contendibile con un’alleanza ampia contro entrambe queste destre». Concetto ribadito da Alessandro Alfieri, vicepresidente dei senatori Pd: «Le dimissioni di Letizia Moratti confermano che il governo della Lombardia si sta spostando sempre più a destra. Non ci sono più i moderati e la gestione della Regione è sempre più in mano ai sovranisti. Esattamente in linea con quanto avviene a Roma, dove i primi provvedimenti del governo di Giorgia Meloni, a partire da quello che riammette i medici no vax in servizio, confermano questa deriva identitaria. Ora sta a noi costruire l’alternativa unendo moderati e sinistra riformista». I Cinque Stelle chiedono le dimissioni di Fontana: «La farsa è terminata. Letizia Moratti, chiamata a salvare il centrodestra dai disastri del duo Fontana-Gallera e dall’incapacità di gestire la pandemia, se ne va sbattendo la porta, certificando il fallimento di questa Giunta – commenta il capogruppo del M5S al Pirellone Nicola Di Marco -. Fontana, ancora una volta, non ha avuto la forza di decidere e ha atteso passivamente l’ennesimo ceffone. Dopo i fatti di oggi riteniamo che questa disastrosa esperienza di governo debba terminare. Attendiamo le dimissioni a ruota dello sfiduciato Presidente Fontana, alla guida di una Giunta inoperosa e bloccata dalla fuga degli assessori verso il Parlamento».
Il consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli ribadisce la necessità di un’alleanza di centrosinistra il più ampia possibile: «Ciò che ha unito le opposizioni nel lavoro in Consiglio regionale su critica e proposte in sanità è sufficiente per un’alleanza comune per liberare la Lombardia, dopo 28 anni, da una malagestione della destra che sta distruggendo il nostro sistema sanitario regionale. È giunto il tempo, anche per le opposizioni, di mostrare senso di responsabilità nei confronti dei lombardi».
02 novembre 2022 ( modifica il 02 novembre 2022 | 13:20)