ROMA / CRONACA
Stefano Castiglione rischia di finire in giudizio, con altri 4 dirigenti. L’accusa: disastro colposo e lesioni stradali. Imputato anche Diego Porta, ex direttore della Protezione civile: non avrebbero sollecitato la sindaca nel 2019 a adottare misure urgenti.
di Giulio De Santis
L’albero caduto in viale Mazzini nel febbraio 2019 (Benvegnù/Guaitoli/)
Per aver omesso di sollecitare la Sindaca Virginia Raggi ad adottare provvedimenti urgenti tra il 23 e il 25 febbraio del 2019, quando sono caduti 164 alberi tra Tuscolana, Centro, Prati, Trionfale e Cassia a causa delle raffiche di vento, il Capo di Gabinetto, Stefano Castiglione, insieme ad altri quattro dirigenti, rischia di finire sotto processo con l’accusa di disastro colposo e lesioni stradali, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. Oltre a Castiglione è imputato innanzitutto Diego Porta, (ex) direttore della Protezione Civile. Poi nell’elenco degli accusati figurano due dirigenti del dipartimento Tutela Ambiente: l’attuale Direttore, Marcello Visca, e Antonio Odoardi, delegato alla gestione del verde. Infine a sedere sul banco degli imputati potrebbe finire anche Lorenzo Celli, Direttore del Dipartimento di Polizia Locale.
I cinque dirigenti erano i componenti del C.o.c (Centro operativo comunale), struttura di coordinamento della Protezione civile operativa a livello locale per la gestione delle emergenze, che si era riunito il 22 febbraio di due anni fa in seguito all’allerta meteo diramata a livello nazionale. A causa di quella situazione d’allarme era stata chiesta al Coc «l’attenta sorveglianza dei tratti stradali alberati».
A Presiedere l’organo c’era Castiglione, su delega della Sindaca Virginia Raggi. Secondo l’accusa il Capo di Gabinetto, con il supporto degli altri quattro dirigenti, avrebbe dovuto imporre alla Prima cittadina la chiusura ai passanti e alle auto delle strade alberate della Capitale.
In queste vie si sarebbe anche dovuto vietare ai veicoli di sostare e perfino di fermarsi.
Misura che invece non è stata adottata, con la conseguenza che un albero venuto giù in viale Mazzini all’altezza della sede della Corte dei Conti il 25 febbraio ha ferito un avvocato seduto in auto rendendolo tetraplegico. Ma alberi tra il 23 e il 25 febbraio sono caduti, senza conseguenze alle persone, ovunque: sulla Trionfale, la Laurentina, in via di Boccea, sulla via del Mare e in piazza Verbano. Quella strage di piante, secondo il pm Andrea Cusani, dopo l’allerta meteo avrebbe potuto essere prevista, anche facendo il raffronto con quanto accaduto in cinque precedenti occasioni, la prima datata 26 dicembre del 2017 e l’ultima risalente al 10 febbraio del 2019.
In totale sono otto gli imputati. La Procura infatti ha esteso la richiesta di rinvio a giudizio per gli stessi reati a Mauro Ianese e Claudio Maggi, dirigenti del Dipartimento Tutela Ambiente, accusati di non aver ordinato l’abbattimento degli arbusti pericolanti dal 2018 nel quartiere Prati. È imputato anche Luigi Neri, il Direttore della ditta Bonifico Group, con il compito di monitorare gli alberi nel medesimo Municipio.
5 giugno 2021 | 07:32