ROMA/ CRONACA
Sono tutti italiani e promettevano falsi prestiti a condizioni vantaggiose. Per smascherarli e fermarli i carabinieri si sono anche travestiti da preti.
di Redazione
Si spacciavano da intermediari del Vaticano o di una inesistente finanziaria lussemburghese, offrendo grossi finanziamenti a condizioni particolarmente vantaggiose senza la richiesta di garanzie patrimoniali personali, ma si facevano consegnare decine di migliaia di euro in contanti per false fidejussioni. I Carabinieri della Compagnia Roma Centro, coordinati dalla Procura in un’indagine iniziata 4 anni fa, hanno arrestato 5 italiani accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati di truffa, rapina e furto aggravato. Uno degli indagati – in tutto 11 – è finito ai domiciliari, gli altri 4 sottoposti all’obbligo di presentazione in caserma in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
L’inchiesta è nata dalle denunce di due persone, alle quali erano stati sottratti rispettivamente 20 mila e 75 mila euro in contanti. In genere, dopo numerosi incontri nei pressi della Santa Sede o all’interno di Istituti religiosi aperti al pubblico, a conclusione dell’accordo i truffatori ottenevano dalle vittime denaro contante per l’intermediazione e/o come saldo di una fidejussione emessa a garanzia del prestito, consegnando falsi contratti. Sparivano quindi nel nulla all’incontro finale in banche estranee alla vicenda, chiese o uffici muniti di uscita secondaria, dalla quale si allontanavano dopo essersi fatti consegnare il denaro.
Tra i vari episodi, quello avvenuto il 20 aprile 2018 in piazza Esedra, a Roma, all’interno della Basilica di S. Maria degli Angeli, dove, dopo diversi appuntamenti, i presunti intermediari del Vaticano si facevano consegnare 15 mila euro in contanti, corrispondente al pagamento di una fidejussione per un prestito di mezzo milione dalla inesistente finanziaria lussemburghese Eurozone S.a., facendo poi attendere, con una scusa, le vittime all’interno della basilica e tentando di dileguarsi uscendo dall’uscita posteriore, dove però venivano fermati dai militari della stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, che avevano assistito alla scena camuffati da sacerdoti.
Gli indagati sono ritenuti responsabili di 20 truffe consumate o tentate, con un danno totale pari a 1.630.000,00 euro, di una rapina per 3.000 euro e di un furto con strappo da 75 mila euro.
I Carabinieri sono riusciti a recuperare 30 mila euro in contanti, restituendoli ai proprietari.
8 luglio 2021 | 09:06