POLITICA
La Presidente del Consiglio parla a Montecitorio alla vigilia del Consiglio europeo: «Fieri della solidarietà mostrata dall’Italia nei confronti del popolo ucraino».
di Cesare Zapperi
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni giovedì debutta al Consiglio europeo e spiega alla Camera con quali intendimenti intende presentarsi. «L’obiettivo del governo è dimostrare quanto l’Italia possa essere un valore aggiunto nel contesto europeo, stravolgendo la falsa narrazione di un’Italia che arrancherebbe, rappresenterebbe quasi un peso per l’Unione Europea. Non solo noi siamo fondatori di questo processo di integrazione non solo siamo centrali nelle dinamiche geopolitiche del continente, noi siamo una colonna indispensabile alla crescita alla crescita economica e sociale dell’intera Europa. L‘Italia può giocare un ruolo da protagonista avendo come stella polare la difesa dell’interesse nazionale» spiega all’Aula di Montecitorio, sottolineando che la realtà «è diversa dal disfattismo fatto dopo la nascita del nostro governo. Ci vuole più Italia in Europa, non limitarsi a ratificare decisioni prese a valle. Siamo chiamati ad essere protagonisti e non comprimari».
Primo punto è la difesa della causa ucraina. «Il governo garantisce pieno appoggio a Kyev. Come sempre su questo non abbiamo cambiato idea. Perché le nostre convinzioni non mutano se siamo all’opposizione o al governo. Il conflitto non coinvolge solo il futuro delle popolazioni ucraine ma delle istituzioni europee. L’Italia deve svolgere un ruolo più propositivo. Dobbiamo contribuire anche sul piano militare al sostegno europeo all’Ucraina. Per perseguire una pace, ma una pace giusta, l’Italia deve continuare a fare la sua parte». La Premier ricorda che il nostro Paese ha sempre onorato i suoi impegni (5 decreti legge), anche relativamente alle sanzioni. «Sono dolorose ma hanno dimostrato di essere efficaci e hanno un ruolo fondamentale per accelerare la fine del conflitto».
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Poi l’energia. Sul prezzo del gas, precisa Meloni, la «proposta europea di price cap è insufficiente perchè inattuabile alle condizione date. Proprio oggi si riunisce il Consiglio dei ministri dell’energia dove da mesi l’Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese» evitando di avere «un’Ue a due velocità. Andare in ordine sparso non solo sarebbe un’illusione ma tradirebbe una realtà dell’Europa molto diversa da quella che è stata decantata in questi anni».
Quindi il passaggio sui temi dell’immigrazione. «La rotta del Mediterraneo centrale è stata considerata per la prima volta prioritaria in un documento della Commissione Ue, non sarebbe accaduto se l’Italia non avesse posto con determinazione due questioni: il rispetto della legalità internazionale e la necessità di affrontare il fenomeno della migrazione a livello struttural e. Continuiamo ad essere convinti che bisogna passare dalla discussione sulla distribuzione dei migranti alla difesa dei confini. Bisogna fermare le partenze e lavorare ad una gestione europea dei rimpatri. Con 94 mila arrivi l’Italia subisce il maggiore onere in Europa. Non intendiamo fingere che vada bene così. Arricchire gli scafisti nulla ha a che fare con il concetto di solidarietà. Bisogna responsabilizzare i paesi della sponda sud del Mediterraneo. Finora non è avvenuto. L’Italia può svolgere ruolo da protagonista anche su questo fronte». Meloni propone un «piano Mattei» per l’Africa per garantire «crescita, dignità, lavoro» per non essere costretti ad emigrare. «La nostra nazione è cerniera tra il Mediterraneo e l’Unione. L’obiettivo strategico del Governo è fare dell’Italia lo snodo energetico che colleghi tramite gasdotti, che in futuro dovranno condurre idrogeno verde, ed elettrodotti la sponda sud del Mediterraneo con il resto dell’Europa».
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Infine, la Presidente del Consiglio si è soffermata sull’Iran. «L’uso della forza contro donne e manifestanti pacifici da parte delle autorità iraniane è ingiustificabile e inaccettabile. Questo governo resterà impegnato nel rispetto delle libertà fondamentali, in Iran come nel resto del mondo».
13 dicembre 2022 (modifica il 13 dicembre 2022 | 10:57)