Seduta di storno per il listino milanese con il Ftse Mib che ha perso l’1,27% a 24875 punti, in linea con la debolezza diffusa tra le principali piazze europee, con i timori sull’inflazione che hanno pesato sul sentiment del mercato.
da del 15/07/2021 18:10
Nel frattempo Wall Street prosegue la seduta intorno alla parita’ (Dow Jones +0,08%), nonostante le aziende Usa continuino a mostrare, a livello generale, conti solidi, con gli operatori che continuano a guardare all’andamento dell’inflazione.
Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ammesso che il recente aumento dei prezzi al consumo ha portato l’inflazione fuori scala, al di sopra dell’obiettivo di breve termine della Fed di un’inflazione “moderatamente” superiore al 2%.
“Questo e’ uno shock che attraversa il sistema associato alla riapertura dell’economia e ha portato l’inflazione ben al di sopra del 2%. E ovviamente non ci sentiamo a nostro agio”, ha puntualizzato Powell nell‘audizione odierna al Senato. “Comunque sia l’accelerazione dei prezzi dovrebbe essere temporanea e quindi non sarebbe appropriato per la Fed reagisse con un inasprimento della politica monetaria”.
Sul fronte dei dati macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono diminuite di 26.000 unita’ a quota 360.000. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 360.000 unita’.
I prezzi import Usa invece sono cresciuti dell‘1% a livello mensile a giugno. Il dato e’ inferiore al consenso degli economisti al +1,2% m/m.
L’indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Fed di New York poi si e’ attestato a 43 punti a luglio da quota 17,4 di giugno. Il dato ha stracciato il consenso degli economisti che si aspettavano una lettura a 18 punti.
Infine la produzione industriale negli Usa e’ salita dello 0,4% a livello mensile a giugno, deludendo il consenso degli economisti (+0,8% m/m).
A piazza Affari in forte calo gli industriali, tra cui Ferrari (-2,36%), B. Unicem (-2,7%), Stm (-2,14%), Cnh I. (-1,73%), Stellantis (-1,43%) e Leonardo Spa (-1,61%).
Occhi puntati poi sul comparto oil e oil service: Saipem -1,76%, Eni -1,14%, Tenaris –1,77%. “Una forte ripresa della domanda mondiale di petrolio il prossimo anno potrebbe dare una spinta significativa al ritmo dell’inflazione e mettere sotto pressione i Paesi con alti livelli di debito”, ha affermato l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio nel suo report mensile.
Forti perdite poi per B. Cucinelli (-4,25% a 49,12 euro) dopo che l’azionista di maggioranza assoluta Fedone ha completato la cessione dello 0,95% del capitale sociale a un prezzo per azione pari a 47,20 euro.
L’operazione e’ stata effettuata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati in Italia e Istituzionali all’estero.
Bene invece Giglio G. (+1%), che, attraverso la propria controllata “Salotto Brera”, ha siglato un importante accordo quadro di cooperazione commerciale con la multinazionale Greenland Global Commodity Trading Hub Group, impresa statale cinese con sede a Shangai attiva nel settore delle strategie di consumo e nel commercio internazionale di alta qualita’.
Sull’Aim denaro su Comer I. (+20,56%), in scia alla notizia che la societa’ ha sottoscritto un accordo vincolante con WPG Parent B.V riguardante l’acquisizione da parte dell‘Emittente del 100%G di WPG Holdco B.V., Societa’ capogruppo di Walterscheid Powertrain Group tra i leader nel settore dell‘industria dei sistemi di propulsione e dei servizi per applicazioni Off-Highway e industriali.