Segni piu’ diffusi tra le piazze europee dopo le decisioni delle Banche Centrali. Il Ftse Mib in particolare e’ salito dello 0,44% a 26.782 punti.
da del 16/12/2021 18:00
La Banca Centrale Europea ha confermato i Tassi di Interesse e ritiene che i Progressi nella Ripresa Economica, verso il suo obiettivo di inflazione a medio termine, consentano una graduale riduzione del ritmo degli acquisti di attivita’ nei prossimi trimestri, ma e’ ancora necessario un accomodamento monetario affinche’ l’inflazione si stabilizzi all’obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine.
Inoltre, nel primo trimestre del 2022, il Consiglio Direttivo della Bce prevede di effettuare acquisti netti di attivita’ nell’ambito del Programma di Qe di emergenza pandemica (PEPP) a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente. La Bce cessera’ gli acquisti netti di attivita‘ nell’ambito del PEPP alla fine di marzo 2022.
La Presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che l‘Eurozona continua a riprendersi e che l’inflazione restera’ alta a breve, ma e’ destinata a scendere nel 2022 e che l’incertezza impone di restare flessibili.
Intanto, la Bank of England ha alzato il tasso di interesse di riferimento per domare l’inflazione in aumento, il primo rialzo dei tassi da parte di una grande Banca Centrale dall’inizio della pandemia di coronavirus.
I funzionari del Comitato di Politica Monetaria della Banca Centrale del Regno Unito hanno votato otto contro uno per alzare il bank rate allo 0,25% dal minimo storico dello 0,1%, affermando che la forza del mercato del lavoro significa che ‘i costi di prestito piu’ elevati sono appropriati’ per tenere a freno i prezzi.
Sul fronte dei dati macro, l’indice Pmi composito dell‘Eurozona preliminare di dicembre si e’ attestato a 53,4 punti, in calo rispetto ai 55,4 di novembre e sotto le stime del consenso degli economisti a 53,8 punti.
L’indice preliminare relativo al Settore dei Servizi si e’ invece attestato a 53,3 punti, in discesa rispetto ai 55,9 del mese precedente (54 punti il consenso). Quello manifatturiero e’ sceso a 58 punti dai 58,4 precedenti (57,6 punti il consenso).
Nel frattempo Wall Street prosegue la seduta sopra la parita’ (Dow Jones +0,39%) dopo le decisioni politiche della Banca Centrale Europea e della Bank of England, che seguono la svolta da ‘falco’ della Federal Reserve.
Da segnalare le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono salite di 18.000 unita’ a quota 206.000, nettamente sotto il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal a 195.000.
La Produzione Industriale negli Usa e’ cresciuta dello 0,5% a livello mensile a novembre, al di sotto di quanto atteso dal consenso degli economisti al +0,7% m/m.
L’indice sull‘attivita’ manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia si e’ attestato a dicembre a 15,4 punti, in calo rispetto ai 39 punti di novembre. Il dato ha deluso il consenso degli economisti contattati dal Wsj che si aspettavano invece una lettura a 30 punti.
Il Pmi manifatturiero Usa, nella lettura preliminare di dicembre, si e’ attestato a 57,8 punti, in rialzo rispetto ai 58,3 di novembre, mentre il Pmi servizi Usa, nella lettura preliminare di dicembre, e’ sceso a 57,5 punti dai 58 di novembre.
A piazza Affari in luce gli industriali tra cui Cnh I. (+4,38%), Stellantis (+3,3%), Leonardo Spa (+1,14%), Pirelli (+0,34%).
In rialzo anche il comparto oil e oil service: Tenaris +2,87%, Saipem +0,83%, Eni +1,65%. A novembre i consumi petroliferi sono stati pari a poco meno di 4,8 milioni di tonnellate, in progresso del 13,8% (+580.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2020, risultando quasi in linea (-3.000 tonnellate in meno) rispetto a novembre 2019, ha reso noto l‘Unem.
Occhi puntati sulle banche: Intesa Sanpaolo +1,86%, Mediobanca +1,12%, B.Mps +0,67%, B.P.Sondrio -1,35%, Banco Bpm -1,9%. Debole Unicredit (-0,53% a 13,06 euro) nonostante gli aumenti di target price dopo la recente presentazione del Piano Industriale: Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 17 euro da 12,1 euro, confermando a buy la raccomandazione.
Da segnalare in particolare Bper (-4,25%) e B.Carige (-2,38%): il Consiglio del Fondo Interbancario di Tutela Depositi ha dato parere negativo all’offerta non vincolante presentata da Bper per l’acquisto di una partecipazione pari all’88,3% di Banca Carige per l’importo simbolico di 1 euro a fronte di una dote da 1 mld di euro.
In calo Tim (-0,93%) dopo l’ennesima revisione al ribasso delle guidance. Da notare Seco (-1,91%) in scia alla notizia che Digital Media Vending International LLC (DMVI), produttore di distributori automatici custom e soluzioni automatizzate per il retail con sede in California, ha scelto Clea, la piattaforma software di IoT e AI sviluppata da Seco Mind, per essere integrata con i nuovi gateway di Seco e utilizzata come soluzione point-point nella nuova linea di smart vending machines targata DMVI.
Focus poi su S.I.F. Italia, capogruppo del Gruppo SIF, attivo in Italia nella fornitura di servizi nell’ambito della gestione e amministrazione di complessi immobiliari, che ha debuttato oggi sull‘EGM con un -3,85% a 2,5 euro.
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