Forti guadagni per il listino milanese, con il Ftse Mib che, dopo avvio in progresso, ha accelerato in scia al newsflow positivo sul fronte dei vaccini, chiudendo a +2,40% a 22.734 punti, in linea con le principali piazze europee.
da del 06/01/2021 18:15
A spingere il sentiment del mercato, già positivo grazie alla performance dei petroliferi, si è aggiunta la Commissione Europea, che ha concesso un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio (Cma) del vaccino contro il Covid-19 sviluppato da Moderna, che sara’ il secondo autorizzato nell’Ue.
Questa autorizzazione ha seguito una raccomandazione scientifica positiva basata su una valutazione approfondita sulla sicurezza, l’efficacia e la qualità del vaccino da parte dell‘Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ed è stata approvata dagli Stati membri.
Sul fronte dei dati macro poi l‘indice Pmi composito dell‘Eurozona, nella lettura finale di dicembre, è salito a 49,1 punti dai 45,3 di novembre. Il dato è però al di sotto del preliminare a quota 49,8 punti.
L’indice finale relativo al Settore dei Servizi è invece risalito a 46,4 punti rispetto ai 41,7 punti del mese precedente, al di sopra peò dei 47,3 punti del preliminare.
Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi servizi definitivo della Germania di dicembre e’ salito a 47 punti rispetto ai 46 di ottobre, al di sotto dei 47,7 punti del preliminare. L’indice Pmi servizi francese si è attestato a 49,1 punti rispetto ai 38,8 del mese precedente, sotto il preliminare a 49,2 punti.
Infine a livello italiano, la lettura del Pmi servizi si è attestata a 39,7 punti dai 39,4 di novembre, deludendo il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal a 45 punti.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna, il Pmi servizi, nella lettura finale di dicembre, siè attestato a 49,4 punti, leggermente al di sotto dei 49,9 del dato preliminare.
Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta sopra la parità, con i democratici che sembrano a un passo dal conquistare anche il Senato americano. Il Dow Jones sale dell’1,50%, mentre il Nasdaq Composite segna +0,22%, penalizzato dalle ipotesi di un inasprimento della regolamentazione per i Big Tech con l‘Amministrazione Biden.
Il democratico Raphael Warnock, infatti, ha vinto uno dei due ballottaggi in Georgia, mentre l’altra gara tra il Dem Jon Ossoff e il repubblicano David Perdue e’ ancora serrata per annunciare un vincitore e determinare quindi quale partito che avra’ il controllo del Senato degli Stati Uniti.
Tuttavia, i funzionari elettorali della Georgia stimano che le schede ancora da conteggiare per i ballottaggi al Senato siano poco più di 65.000 e per la maggior parte si tratta di votazioni per posta nelle roccaforti democratiche.
Sul fronte dei dati macro statunitensi poi, in base alle stime dell’Automatic Data Processor, e’ stato registrato a dicembre un calo dei posti di lavoro nel settore privato pari a 123.000 unita’, la prima contrazione dall’aprile dello scorso anno. Il dato ha deluso nettamente il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal, che vedeva una crescita dei posti pari a 60.000 unità.
Il Pmi servizi degli Stati Uniti, nella lettura definitiva di dicembre, invece si è attestato a 54,8 punti, al di sotto dei 58,4 di novembre. La lettura ha anche deluso il dato preliminare, a quota 55,3 punti.
A piazza Affari, in evidenza il settore bancario: Bper +5,33%, Banco Bpm +5,68%, Intesa San Paolo +3,39% , B.P.Sondrio +4,81%. In progresso poi Mediobanca (+3,79%), dopo che, secondo quanto riportato dalla Consob, Del Vecchio ha incrementato la sua quota in Mediobanca dello 0,9% circa, portandosi all`11,92%.
Da notare in particolare Unicredit (+6,09%) e B.Mps (+3,65%), dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui, nelle interlocuzioni in corso tra Unicredit e il Mef in merito alla cessione di B.Mps, sarebbe filtrata la richiesta di Unicredit di un contributo, in termini di capitale, superiore rispetto al rafforzamento patrimoniale da 2-2,5 bn previsto dal capital plan della banca che dovra’ essere inviato alla Bce.
Forti guadagni poi per il comparto oil dopo la decisione sulla produzione raggiunta dall‘Opec+: Saipem +5%, Eni +3,28%, Tenaris +5,35%. A spingere ulteriormente il settore poi le scorte settimanali di greggio Usa, che sono risultate pari a 485,459 mln di barili, in calo di 8,01 mln di barili rispetto alla settimana precedente (-1,8 mln il consenso).
Tra gli industriali, in luce B. Unicem (+7,96%), Cnh I. (+6,64%), Leonardo Spa (+1,47%) e Prysmian (+2,01%).
Tra le mid cap, in rialzo De’Longhi (+2,21% a 26,78 euro), su cui BofA Global Research ha avviato la copertura con rating buy e target price di 32 euro.
Sull’Aim, in evidenza Iervolino E. (+4,03%), dopo che UnipolSai ha aumentato la sua quota nel capitale, superando la soglia del 5%.