Sulle montagne russe i titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York è sceso fino a 11 dollari al barile: ENI perde oltre il 2%. Banche nervose.
da Milano Finanza.it del20/04/2020 18:30
Il listino milanese ha chiuso intorno la parita’ la prima seduta della settimana, in linea con la debolezza diffusa in tutta Europa. Il Ftse Mib ha segnato +0,05% a 17064 punti, con gli investitori che si muovono con prudenza in vista del Consiglio Ue di giovedi’, che trattera’ del finanziamento del Recovery Fund (attraverso Eurobond o altri strumenti) e dell’utilizzo del Mes dopo l’accordo raggiunto di recente in sede di Eurogruppo.
Nel frattempo, Wall Street, dopo un’apertura in netta flessione, ha rallentato le perdite, con il Dow Jones che al momento segna -0,75%. Da un lato l’equity ha beneficiato del trend relativamente positivo in termini di diffusione del coronavirus in vari Paesi occidentali che incrementa le speranze di una riapertura delle economie, dall’altro ha pesato il netto calo del petrolio, con il contratto future sul greggio Usa, in scadenza domani, che cede circa il 40%, poco sopra i 10 dollari al barile.
Sul fronte dei dati macro, l’indice dei prezzi alla produzione in Germania e’ calato dello 0,8% sia a livello mensile che su base annuale a marzo.
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di beni per un valore di 23 miliardi di euro a febbraio.
A piazza Affari, in rally Juventus (+12,87%), in scia alla possibilita’ che il Campionato di Serie A possa ripartire in tempi relativamente brevi. In luce Diasorin (+6,23%), dopo che l’azienda ha annunciato che il suo nuovo test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Coronavirus ha ottenuto il marchio CE ed e’ pronto per essere sottoposto all‘Fda per ottenere l`approvazione ad uso di emergenza. Seguono Amplifon (+10,8%), Atlantia (+3,77%) e Moncler (+2,11%).
In forte rialzo anche gli industriali. In particolare Pirelli (+3,34%), Cnh I. (+3,01%). Unicem (+3,66%), Fca (+1,48%), mentre hanno perso terreno Stm (-1,36%), Prysmian (-1,3%) e Leonardo Spa (-1,29%).
In territorio positivo il settore bancario, con lo spread Btp/Bund a 238,956 punti base, stabile dopo annuncio del collocamento di un nuovo Btp benchmark a 5 anni, con scadenza il 1* luglio 2025, e una nuova tranche di Btp a 30 anni, in scadenza il 1* settembre 2050 con cedola del 2,45%.
Bene Ubi B. (+1,29%), Mediobanca (+1,24%), Unicredit (+0,5%), Intesa Sanpaolo (+0,49%), Bper (+0,09%) e Banco Bpm (+0,04%). Focus sul comparto oil, con i prezzi del petrolio Usa che continuano a crollare con i future a maggio che scadono domani, che sprofondano a causa del grave squilibrio tra domanda e offerta guidato dal coronavirus.
In rosso Eni (-1,78% a 8,43 euro), su cui Jefferies ha ridotto la raccomandazione sul titolo da buy a hold (Tp 8,05 euro), Tenaris (-0,59%), dopo che Kepler Cheuvreux ha ridotto la raccomandazione da buy a hold, con Tp che scende da 7,5 a 7 euro. Resiste ai cali Saipem (+1,42%), su cui Banca Akros ha confermato il rating buy (Tp 4,5 euro). Male Campari (-3,17% a 6,73 euro), su cui Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione neutral e il prezzo obiettivo a 7,4 euro, e Ferrari (-2,02%), che oggi hanno staccato la cedola. Seguono Terna (-2,44%) e Nexi (-1,93%).
Tra le mid cap, in progresso Sogefi (+9,03%), dopo i conti del primo trimestre 020,Fila (+7,04%), Ima (+5,11%) e Fincantieri (+4,57%), mentre hanno perso terreno Cir (-5,26%), Marr (-3,72%), Dovalue (-3,58%)e Astaldi (-3,3%). In territorio positivo Saras (+1,04%), che venerdi scorso ha comunicato di avere sospeso la distribuzione del dividendo a seguito dell’incertezza dello scenario creata dalla pandemia Covid-19, al fine di salvaguardare la solidita’ di bilancio della societa’. In evidenza Giglio Group (+17,81%), che ha ampliato la propria attivita’ al settore Healthcare, siglando un accordo quadro a tempo indeterminato con Sinopharm, uno dei piu’ grandi gruppi farmaceutici al mondo.
Sull’Aim, denaro su Askoll Eva (+5,76%), dopo che l’Assemblea ordinaria degli Azionisti ha approvato il bilancio di esercizio ed esaminato il bilancio consolidato relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, deliberando inoltre la copertura delle perdite d’esercizio, pari a 11.871.094 euro, mediante rinvio a nuovo.