L’esplosione poco dopo le 7 in un appartamento al piano terra, da dove è stato estratto un 30enne con ustioni su tutto il corpo. I danni hanno interessato almeno otto piani dello stabile. Uno dei primi soccorritori: «Ho chiuso il gas, era aperto»
da del 12 settembre 2020 | 07:39
di Gianni Santucci
ANSA/Mourad Balti Touati
Una violentissima esplosione si è verificata sabato mattina, poco dopo le 7, in un condominio di 9 piani in piazzale Libia 20 a Milano, in zona Porta Romana. Un uomo di 30 anni è rimasto gravemente ustionato, mentre almeno altre 7 persone sono rimaste ferite. Lo scoppio ha distrutto tre piani dell’edificio, mentre i danni hanno coinvolto almeno 8 piani dello stabile. Sul posto i vigili del fuoco e i mezzi di soccorso del 118 con molte ambulanze. Centinaia di persone si sono precipitate in strada.
Altri inquilini si sono feriti lievemente per la rottura delle finestre, o cadendo nella fretta di uscire dallo stabile: una 15enne con trauma alla caviglia è stata portata al Fatebenefratelli, mentre una 38enne incinta, sotto choc, è stata portata in via precauzionale all’ospedale Mangiagalli. Portati in ospedale in codice verde anche altre quattro donne, tra i 46 e i 76 anni, e un uomo di 48 anni.
L’esplosione è deflagrata dall’appartamento al piano terra, da dove è stato estratto un uomo con ustioni su tutto il corpo. «Eravamo in due, l’abbiamo accompagnato fuori. Era cosciente, in stato di choc, si lamentava per le ferite», racconta uno dei condomini che l’hanno aiutato a uscire. L’appartamento aveva preso fuoco. Il trentenne, con ustioni di secondo e terzo grado, è stato portato all’ospedale Niguarda. L’uomo ha detto di abitare con due coinquilini, che però non si trovano: in tutta probabilità non erano in casa al momento dello scoppio. L’appartamento accanto, adibito a studio dentistico, sabato mattina era vuoto.
L’ALLARME
L’esplosione poco dopo le 7 in un appartamento al piano terra, da dove è stato estratto un 30enne con ustioni su tutto il corpo. I danni hanno interessato almeno otto piani dello stabile. Uno dei primi soccorritori: «Ho chiuso il gas, era aperto»
Il boato è stato percepito in tutta la zona Sud di Milano. «Molto probabilmente si tratta di gas metano, dovremo indagare da dove si è originata la perdita. Abbiamo fatto chiudere il gas da tutto l’edificio che è stato evacuato», riferisce Maurizio Pendini, direttore e vice dirigente del comando dei Vigili del Fuoco di Milano. Il gas aveva probabilmente saturato l’appartamento al piano terra.
All’interno del palazzo si sono verificati una serie di crolli di muri interni; tapparelle d’acciaio sono state sbalzate a decine di metri di distanza. Non sembra tuttavia che ci siano stati gravi danni strutturali. I vigili del fuoco, che hanno svolto verifiche negli appartamenti ai piani superiori, hanno fatto evacuare tutti gli inquilini del civico 20 e in parte anche quelli del civico 22 di piazzale Libia. «Passavo in auto quando c’è stata l’esplosione, l’onda d’urto mi ha spostato di un metro», racconta un testimone.
«È stata una forte esplosione, le notizie erano molto gravi, temevamo il peggio – ha spiegato Pendini -. È stato danneggiato un appartamento e l’androne delle scale nonché tutte le finestre fino al quinto piano dell’edificio». «È già stata predisposta l’assistenza in albergo per chi non potrà rientrare stasera a casa», ha spiegato Cristiano Cozzi, direttore della Protezione civile di Milano.
«Alle 7.15 passavo col mio furgone e ho sentito l’esplosione, un urto fortissimo, c’erano le tapparelle saltate. Mi sono precipitato dentro e ho soccorso un ragazzo, l’ho avvolto in una coperta bagnata e l’ho portato fuori. Poi ho chiuso il gas», racconta Aly, di origini egiziane, che lavora in una ditta di pulizie in zona «Quando ho visto il ragazzo sono tornato al mio furgone, ho preso una grossa coperta dal retro, l’ho bagnata, mi sono avvolto in un’altra e sono rientrato. Ho tolto i vestiti al ragazzo, era tutto bruciato. Ho avvolto il ferito, sono uscito fuori a chiedere aiuto e assieme a un’altra persona lo abbiamo portato fuori. Dopo averlo portato fuori sono rientrato per chiudere il gas in casa che era rimasto aperto».
12 settembre 2020 | 07:39