Borse europee caute dopo che è stata riconvocata per le 16:00 la riunione della plenaria del vertice Ue per la quarta giornata del negoziato sul Recovery plan post pandemico. Per Conte il confronto sta diventando più risolutivo.
In Germania i prezzi alla produzione a giugno sono risultati invariati mese su mese. Euro in rialzo sul dollaro e spread Btp/Bund in lieve contrazione. Febbre da M&A per Ubi, Banco Bpm e Tim Brasil. Atlantia debole dopo Fitch |
da del 20/07/2020 09:00
di Francesca Gerosa
Borse europee caute in avvio di seduta dopo che è stata riconvocata per le 16:00 di questo pomeriggio, dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la riunione della plenaria del vertice Ue a Bruxelles per la quarta giornata del negoziato sul Recovery plan post pandemico e sul bilancio comunitario pluriennale 2021-2027. Ripresa attorno alle 5.45 del mattino, la riunione plenaria del Consiglio europeo era stata interrotta neanche cinque minuti dopo da Michel, che ne aveva annunciato la nuova riconvocazione alle 14 di questo pomeriggio. Ma la riconvocazione è stata ora aggiornata a due ore più tardi.
Secondo quanto ha riferito questa mattina il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo rientro in hotel dopo la notte passata al Consiglio europeo, nel negoziato sul Recovery Plan post pandemico e sul bilancio comunitario pluriennale 2021-2027, in corso da venerdì scorso al vertice Ue di Bruxelles “ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni; il confronto diventa più risolutivo. Spero che si possano iniziare a valutare alcuni aggiornamenti delle poste (di bilancio, ndr), frutto dell’intensa negoziazione di questi giorni”, si è augurato.
Secondo Conte, il Presidente del Consiglio europeo proporrà una soluzione con due opzioni riguardanti le sovvenzioni del Recovery Plan agli Stati membri: “riduzione dei trasferimenti a 400 miliardi o a 390 miliardi”. La soluzione da 400 miliardi “condurrebbe un maggiore sconto (sulle contribuzioni nazionali al bilancio Ue, ndr) per i paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi a uno sconto minore”.
Mentre in campo europeo si continua a discutere, aumentano i nuovi casi di contagio da Covid-19 nel mondo. La Cina ha registrato 22 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, 17 dei quali nello Xinjiang. I casi attivi sarebbero, invece, 249. Inoltre almeno 510 persone hanno contratto il coronavirus in Giappone (89 a Osaka, 188 a Tokyo). Invece negli Stati Uniti sono stati registrati 63.872 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore.
I decessi sono 574. Il bilancio complessivo del Covid-19 nel Paese è ora di oltre 3,7 milioni di casi e 140.474 vittime. E almeno 23.529 persone hanno contratto il coronavirus nelle ultime 24 ore in Brasile. Così il bilancio totale sale a 2.098.389 contagi. Le vittime da ieri sono invece 716, per complessivi 79.488 decessi. Infine, la Germania ha registrato 249 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, aggiornando il bilancio totale dei contagi a 201.823. Due le nuove vittime, per complessivi 9.086 decessi dall’inizio della pandemia nel Paese.
Dal fronte macro le esportazioni del Giappone sono diminuite per il 19° mese consecutivo a giugno a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus, sebbene gli scambi con la Cina abbiano mostrato alcuni segnali di ripresa. L’export è calato del 26,2% a giugno rispetto all’anno precedente, dopo un calo del 28,3% mese su mese. Gli economisti avevano previsto un calo del 24,2%.
Le esportazioni in Cina sono diminuite dello 0,2% anno su anno, rispetto al calo dell’1,9% a maggio. Le importazioni dalla Cina sono aumentate dello 0,8%, migliorando rispetto al calo del 2% del mese precedente. Mentre le esportazioni negli Stati Uniti sono rimaste deboli, scendendo del 46,6% a causa della minore domanda di auto e ricambi auto. Al contempo in Germania i prezzi alla produzione a giugno sono risultati invariati mese su mese quando il consenso si aspettava un +0,2% mese su mese e sono scesi dell’1,8% anno su anno.
L’euro è in rialzo rispetto al dollaro a 1,14508 dollari (+0,23%), i prezzi del petrolio in leggero ribasso con il greggio Wti a 40,34 dollari al barile (-1%) mentre il Brent è a 42,70 dollari (-1,02%) e lo spread Btp/Bund in lieve contrazione a 160 punti base. L’indice Ftse Mib cede lo 0,63% a 20.290 punti.
Intesa Sanpaolo passa di mano a quota 1,8146 euro (-0,94%) dopo che venerdì scorso il cda ha deliberato di aumentare il corrispettivo dell’ops promossa su Ubi Banca (+11,29% a 3,637 euro ) e di riconoscere, per ciascuna azione portata in adesione all’offerta, un corrispettivo, rappresentato dal corrispettivo in azioni indicato nel documento di offerta, pari a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’offerta, e da un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro. Pertanto, il controvalore complessivo dell’offerta è pari a 4,1 miliardi, di cui 3,5 miliardi quanto al corrispettivo in azioni e 652,2 milioni quanto al corrispettivo in denaro.
L’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi ha fatto da apripista visto che Unicredit (-0,89% a 8,732 euro) starebbe esplorando l’ipotesi di un’aggregazione con un rivale italiano. Il Messaggero ha riportato di un incontro tra Jean Pierre Mustier e l‘ad di Banco Bpm (+3,72% a 1,45 euro), Giuseppe Castagna, e di un altro meeting tra i presidenti delle due banche. Sia Unicredit che Banco Bpm hanno preferito non commentare. In alternativa Banco Bpm potrebbe fondersi con Bper Banca (+0,71% a 2,56 euro) e Mps (+1,28% a 1,59 euro).
“In seguito al deal intesa-ubi Banca, lo scenario M&A è esploso e qualsiasi intesa sembra possibile. Per quanto ci riguarda, Mustier ha sempre ribadito la sua riluttanza a finalizzare qualsiasi accordo di fusione e acquisizione, nazionale o transfrontaliero. Riteniamo che un accordo Banco Bpm- Bper potrebbe essere più probabile”, ha commentato stamani Fidentiis.
E sempre in chiave M&A Tim Brasil, società controllata da Tim (-0,85% a 0,39 euro), sabato scorso ha lanciato un’offerta vincolante con Telefonica Brasil e Claro per acquisire le attività mobili del gruppo Oi. L’offerta è soggetta ad alcune condizioni.
Invece l’accordo con Atlantia (-0,58% a 13,77 euro), holding dei Benetton, su Autostrade per l’Italia (Aspi) “non costa nulla” allo Stato, quanto a Cassa depositi e prestiti “farà un investimento che sarà un investimento remunerativo, naturalmente, ha affermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervistato da Enrico Mentana al Tg La7, in un’infrastruttura regolata che deve funzionare e che quindi è giusto non abbia dei rendimenti eccessivamente elevati, come quelli che la precedente convenzione assicurava, ma che certamente non è destinato a produrre perdite”.
“Cdp è investitore di lungo termine” e per la parte della maggioranza sceglierà nuovi partner della partnership pubblico-privata, “poi ci sarà una quotazione e quindi”, ha concluso Gualtieri, un’apertura totale: “è un’operazione moderna”. Secondo quanto hanno detto all’agenzia Reuters alcune fonti Bank of America Merrill Lynch, JP Morgan e Mediobanca sono stati scelti per il ruolo di advisor per la cessione di quote di Autostrade per l’Italia a Cdp e altri investitori. Unicredit e Citigroup affiancano, invece, Cdp.
Intanto Fitch ha migliorato da “negativa” a “in evoluzione” la procedura di revisione del rating (Rating Watch) su Atlantia a cui ha assegnato un rating BB, assieme a procedure analoghe su Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma (AdR), su cui ha rating rispettivamente BB+ e BBB-. La decisione segue i recenti “accordi preliminari” con il governo, ha spiegato venerdì l’agenzia di rating, per dirimere la disputa sulla concessione a Aspi. Il mantenimento di una valutazione “evolving”, invece, che un rialzo a “stabile” riflette “le persistenti incertezze sull’evolversi della situazione”.
Fitch ha spiegato, infatti, che potrebbe decidere sviluppi positivi su Aspi, Atlantia e AdR “se verrà firmato un memorandum of understanding sulla base dei termini delineati dal recente Consiglio dei ministri”. Ma ha aggiunto che, se l’accordo potrebbe arrivare nell’arco di “settimane”, la sua attuazione potrebbe richiedere “diversi mesi”. All’opposto, se non si dovesse perfezionare l’accordo “si ricreerebbero pressioni al ribasso” e si ripresenterebbe il rischio di revoca della concessione. L‘agenzia ha precisato che non concluderà la procedura di revisione del rating fino a quando il governo, formalmente, non ritirerà la proposta di revoca della concessione.
Quanto a Enel (-2,24% a 8,24 euro) si ricorda che oggi stacco la cedola sul dividendo (0,168 euro a saldo), mentre Terna (+0,25% a 6,48 euro) venerdì ha lanciato con successo un’emissione obbligazionaria green, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare nominale pari a 500 milioni di euro. L’emissione, che ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta di oltre 2 miliardi di euro, quattro volte l’offerta, avrà una durata di dodici anni con scadenza 24 luglio 2032 e un prezzo pari a 99,623% con uno spread di 90 punti base rispetto al midswap. Pagherà una cedola dello 0,75%. Il tasso effettivo sarà dello 0,78%, il più basso mai ottenuto tra le corporate italiane sia per green bond sia, in generale, per emissioni sopra i 10 anni, a testimonianza del ruolo di leadership di Terna nella finanza sostenibile, e sarà inferiore rispetto al costo medio complessivo del debito consolidato di piano pari all’1,4%.
Infine, Astaldi dopo aver comunicato che il Tribunale di Roma, all’esito della verifica della regolarità della procedura di concordato e dei risultati della votazione dei creditori, ha pubblicato il decreto di omologa del concordato preventivo in continuità aziendale, sale del 4,65% a 0,52 euro.