I listini europei aumentano le vendite in chiusura di seduta. Pesano le tensioni nell’economia globale e la diffusione dei contagi della variante Delta del Covid. Wall Street continua in rosso nonostante i dati in miglioramento della produzione industriale. In flessione l’oro, mentre il biglietto verde guadagna terreno. Petrolio in lieve crescita |CASO DI BORSA: Mondadori | Ftse Mib, i titoli migliori e peggiori della giornata
da del 17/08/2021 17:26
di Rossella Savojardo
I principali listini europei chiudono la seduta sotto la parità. Milano perde lo 0,85% a 26.225 punti. Seguono Francoforte e Parigi che scivolano rispettivamente allo 0,01% e allo 0,24%. Unica in controtendenza la piazza londinese che guadagna lo 0,42%. La giornata densa di dati macro ha visto il pil dell’Eurozona espandersi del 2% in termini congiunturali e del 13,6% su base tendenziale.
Anche Wall Street prosegue in rosso con il Dow Jones che perde lo 0,80%, l’S&P lo 0,53% e il Nasdaq lo 0,60% dopo i dati macro sotto le attese. Le vendite al dettaglio negli Usa sono infatti scese dell’1,1% su base mensile a luglio, deludendo il consenso degli economisti che si aspettavano un dato in calo dello 0,2%. Sempre a luglio però, la produzione industriale degli States è aumentata, battendo le attese degli esperti. L’indice ha infatti registrato un rialzo dello 0,9% a 101,1, mentre le attese degli analisti erano per un +0,5%. L’indice ha recuperato gran parte del calo del 16,5% registrato tra febbraio e aprile del 2020, ma resta dello 0,2% sotto il livello pre-pandemia (febbraio 2020).
Intanto Michael Wilson, chief equity strategist di Morgan Stanley, ha dichiarato di prevedere una correzione del 10% nello S&P 500 da qui a fine dicembre, poiché il sostanziale rialzo dei prezzi delle azioni quest’anno ha peggiorato il rapporto rischio/rendimento del mercato. Wilson ha anche notato che una correzione farebbe parte della normale progressione dei cicli di negoziazione delle azioni e non segnalerebbe necessariamente l’inizio di un mercato ribassista. “Ogni anno notiamo una correzione del 10-15%, queste dovrebbero essere le aspettative”, ha detto, “non credo che sia così insolito”.
Infine sul versante delle commodieties, in ripresa il petrolio con il Wti e il Brent, che segnano rispettivamente +0,25% a 67 dollari al barile e +0,50% a 69 dollari. In controtendenza l’oro che tratta sempre sotto quota 1.800 a 1.784 dollari l’oncia (-0,28%). Nel valutario la moneta unica perde terreno sul biglietto verde a 1,171 (-0,53%).