Il Sistema. In dieci anni soldi a pioggia su società locali, in territori dove la banca aveva già quote di mercato. Scopo: foraggiare politica e media.
del 13 Maggio 2021
di Redazione
Mentre la Commissione Parlamentare nata, sulla carta, per occuparsi del crac di Monte dei Paschi di Siena continua a muoversi a rilento, e con la massima accortezza nel tutelare i responsabili del disastro dell’istituto senese e non i risparmiatori fregati, emergono altri, inquietanti dettagli relativi al Bilancio 2002-2012, nel periodo che ha visto la crisi sui conti di Mps farsi via via sempre più drammatica. Mentre i numeri andavano verso un profondo rosso, però, veniva distribuito denaro a pioggia, a conferma di un comportamento sconsiderato di fronte al quale non si possono continuare a tenere gli occhi chiusi.
Come rivelato dai documenti pubblicato da Il Fatto Quotidiano (a firma di Marco Grasso e Stefano Vergine) infatti, proprio mentre il baratro si faceva sempre più vicino, ecco che Mps dilapidava la bellezza di 593,3 milioni di euro in promozioni, pubblicità e sponsor. Una spesa media altissima, di 54 milioni l’anno, “la metà dei quali investita in sponsorizzazioni sportive”. A decidere questi esborsi pesantissimi era David Rossi, manager poi morto suicida in circostanze sulle quali i Magistrati continuano a indagare, al quale era stato affidato il controllo delle sponsorizzazioni da Giuseppe Mussari. Si giravano soldi, tanti, a squadre di basket, calcio e media, mentre la Banca andava incontro a un destino inesorabile.
A partire dal 2007, l’anno della sciagurata acquisizione di Antonveneta con la benedizione di Mario Draghi, il budget per la comunicazione di Mps non è mai sceso sotto i 57 milioni di euro, toccando “l’apice nel 2010 con 66,1 milioni di euro”. Con una virata improvvisa verso le sponsorizzazioni sportive, diventate improvvisamente un chiodo fisso dell’istituto: su 58 milioni spesi nel 2011, per esempio, un terzo è andato in pubblicità e il rimanente (ben 35,6 milioni) per legare il nome della banca a squadre di rugby, calcio e basket, spesso team di città di provincia.
Il motivo di questi investimenti apparentemente folli? Uno scambio di favori, come emerso in un’intercettazione pubblicata dal Corriere della Sera nella quale l’ex presidente Mps Mussari parlava con Giuliano Amato. Amato si impegnava a sostenere la candidatura di Mussari a Presidente Abi (l’Associazione Bancaria Italiana), il numero uno della Banca in cambio garantiva la sponsorizzazione al Circolo tennis Orbetello, di cui il politico era presidente onorario. Tanti, tantissimi i lati oscuri ancora da approfondire in questa vicenda. Con la Commissione d’Inchiesta sbandierata dal Governo che continua a non prendere forma. La Giustizia verso gli italiani raggirati dalla banche, d’altronde, non sembra essere tra le priorità di questo esecutivo.