Fallimento o strategia che impone perdite subito per avere benefici più tardi? Il Paese scandinavo è osservato speciale e al centro delle critiche.
La primavera in Svezia in piena crisi pandemica: solo raccomandazioni al distanziamento sociale
da TiscaliNews
La strategia soft adottata dalla Svezia contro il coronavirus ha fallito. Il Paese scandinavo è diventato quello con il tasso di mortalità tra i più alti al mondo – 6,08 per milione di abitanti – davanti alla Gran Bretagna (5,57), Belgio (4,28), Stati Uniti (4,11) e Italia (3). I dati, elaborati dal sito di ricerca Our World in Data si riferiscono soltanto all’ultima settimana, dal 12 al 19 maggio. Nel corso di tutta la pandemia sono Belgio, Spagna, Italia, Gran Bretagna e Francia a detenere il triste primato. Per questo Anders Tegnell, l’epidemiologo che ha convinto il governo di Stoccolma a non chiudere il Paese nemmeno per un giorno e ad affidarsi al senso di responsabilità della popolazione ha criticato i dati bollandoli come fuorvianti perché basati solo su una settimana.
“Ma sulla lunga distanza avremo ragione noi”
La Svezia ha tenuto aperte le scuole per i bambini di età inferiore ai 16 anni, insieme a caffè, bar, ristoranti e aziende limitandosi ad esortare le persone a rispettare le linee guida sul distanziamento sociale. Secondo la Johns Hopkins University ad oggi ha registrato 31.523 contagi e 3.831 morti. Numeri assai più elevati dei vicini Danimarca e Norvegia che invece hanno adottato strategie di lockdown in linea con il resto d‘Europa. “La battaglia contro il Covid-19 è una maratona”, ha dichiarato il premier svedese Stefan Lofven difendendo le scelte del suo governo che, ritiene, “sulla lunga distanza”, si riveleranno più efficaci del blocco totale. “E’ facile imporre il lockdown, più difficile toglierlo”, è l’opinione di Tegnell secondo il quale per la popolazione “è più complicato seguire delle raccomandazioni quando un giorno ti viene detta una cosa e il giorno dopo un’altra”. Dall’Oms, intanto, è arrivato un allarme generale sull’aumento dei casi di Covid-19 nel mondo.
Massima attenzione soprattutto ora
Nelle ultime 24 ore, ha detto il direttore generale dell’Agenzia dell’Onu Tedros Adhanom Ghebreyesus ne sono stati registrati 106.000, il numero più alto in un solo giorno dall’inizio della pandemia. E due terzi di questi sono stati rilevati in soli quattro Paesi.
Il direttore non li ha nominati ma in giornata sono arrivati numeri allarmanti dal Brasile, un record di 17.408 nuovi contagi nelle ultime 24 ore,
Usa e Iran. “La strada è ancora lunga”, hanno ribadito Ghebreyesus e i suoi, invitando a tenere alta la guardia soprattutto adesso che le misure di lockdown si stanno allentando un po’ ovunque.
21 maggio 2020