Il Pontefice rivolgendosi agli studenti ha detto: “L’Università non può rimanere sorda” davanti “alle ingiustizie sociali, alle violazioni dei diritti e alle migrazioni forzate. L’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia”.
da aggiornato alle 11:56 -19 dicembre 2021
© Andreas SOLARO / AFP – Papa Francesco
AGI – “Noi non possiamo andare avanti con la categoria dell’illuminismo. Ci vuole un pensiero nuovo, creativo”. Così Papa Francesco nel videomessaggio all’Università Cattolica del Sacro Cuore, per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022, che ha luogo nella sede di Milano, nella ricorrenza del centenario dell’Ateneo.
“Il mondo, oggi soprattutto, è totalmente interdipendente; tale condizione richiede uno sforzo inedito, perché questo cambiamento epocale ha reso obsolete le cornici interpretative del passato, che non sono più utili per comprendere il presente”, ha osservato il Pontefice. “Si tratta – ha sottolineato – di progettare nuovi modelli di pensiero, per definire soluzioni alle urgenze che siamo chiamati ad affrontare: da quelle ambientali a quelle economiche, da quelle sociali a quelle demografiche”.
“Università non sia sorda di fronte alle ingiustizie sociali”
Per Papa Francesco, “l’Università non può rimanere sorda” davanti “alle ingiustizie sociali, alle violazioni dei diritti, alle migrazioni forzate”. Il Pontefice ha ricordato la sua iniziativa del Patto educativo globale, “per sensibilizzare tutti all’ascolto delle grandi domande di senso del nostro tempo, a partire da quelle delle nuove generazioni“. “Sono contento che abbiate raccolto questo invito a una rinnovata stagione di impegno educativo”, ha sottolineato. “I vostri progetti di cooperazione internazionale, rivolti a diverse popolazioni del pianeta, i tanti aiuti economici che ogni anno erogate agli studenti bisognosi, la vostra attenzione verso gli ultimi e verso i malati sono testimonianza di un impegno concreto. Vi incoraggio ad andare avanti su questa strada!”.
“Non lasciatevi contagiare dal virus dell’Individualismo”
“Non lasciatevi contagiare dal virus dell’individualismo. E’ brutto questo, e fa male”. Lo ha dichiarato Papa Francesco continuando a rivolgersi agli studenti: “In questi tempi confusi, resi ancora più complessi dalla pandemia, vi ripeto: non lasciatevi rubare la speranza!”, ha detto invitantoli a non farsi contagiare dal virus dell’individualismo. “L’università – ha sottolineato – è il luogo adatto per sviluppare gli anticorpi contro questo virus: l’Università apre la mente alla realtà e alla diversità; lì potete mettere in gioco i vostri talenti e metterli a disposizione di tutti”.
“Come studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, appartenete a una comunità di studi con solide radici, dalle quali potete attingere per la vostra formazione e per rinnovare, ogni giorno, l’entusiasmo di andare avanti e assumere la vostra responsabilità nella società. Non diventare tradizionalisti delle radici, no, prendere dalla radice per crescere, per andare avanti, per giocarvi la vita. Questo è l’orizzonte che vi propongo in questo centenario”, ha aggiunto. Occorre aprirsi e accogliere l’altro per vincere le paure “che rischiano di immobilizzarci” e combattere “le derive individualiste presenti nella nostra cultura”. “L’educazione è anzitutto relazione: relazione tra docente e studente, e poi anche degli studenti tra loro”, ha sottolineato il Pontefice.
“Una comunità di persone aperta alla realtà, all’Altro trascendente e agli altri, aperta a conoscere, a scoprire, a porre domande e cercare insieme risposte, risposte di oggi”, ha aggiunto. “Non spaventarsi di fare delle domande per cercare risposte. Una comunità aperta al mondo senza paure. La paura è brutta! Questo è speranza: scommettere sul futuro vincendo la naturale spinta che nasce dalle tante paure che rischiano di immobilizzarci, fissarci e chiuderci in un eterno e illusorio presente”, ha continuato Francesco che ha precisato: “L’apertura e l’accoglienza dell’altro è quindi particolarmente importante, perché favorisce un legame solidale tra le generazioni e combatte le derive individualiste presenti nella nostra cultura. E soprattutto costruisce, proprio a partire dalle aule universitarie, una cittadinanza inclusiva, opposta alla cultura dello scarto”.
“L’educazione è via più efficace per umanizzare il mondo”
“L’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia, e credo che la vostra Università custodisca nel suo mandato questo insegnamento”. Lo ha dichiarato Papa Francesco, aggiungendo che “ciò è possibile grazie alla valorizzazione – rinnovata attraverso le generazioni – del patrimonio culturale e spirituale che costituisce la sua identità. Un’identità chiara e immutata, che però non rifiuta, anzi rispetta e accoglie le sensibilità differenti, nella consapevolezza che è da un franco e rispettoso confronto con l’altro che si porta a fioritura la condizione umana”.