La denuncia, ‘ma in Paesi poveri vaccinato solo il 2%’.
Redazione ROMA 16 novembre 2021 13:24 NEWS
Le aziende produttrici dei 2 vaccini Covid di maggior successo al mondo – Pfizer, BioNTech e Moderna – stanno realizzando profitti per 65 mila dollari al minuto, ossia oltre 1.000 dollari al secondo.
Le stesse aziende, però, hanno venduto la maggior parte delle dosi ai Paesi ricchi: Pfizer e BionTech hanno consegnato meno dell’1% delle dosi prodotte ai Paesi a basso reddito, mentre Moderna lo 0,2%.
Qui il 98% della popolazione non ha ancora completato il ciclo vaccinale.
È la denuncia lanciata oggi in un comunicato da Oxfam e Emergemcy, membri della People’s Vaccine Alliance, sulla base dei dati forniti dalle stesse aziende, alla vigilia del vertice annuale STAT – l’equivalente del World Economic Forum di Davos per le grandi aziende farmaceutiche – in programma dal 16 al 18 novembre, che riunirà top manager e scienziati di fama internazionale.
“È vergognoso che un pugno di aziende stia guadagnando milioni di dollari all’ora, mentre appena il 2% della popolazione dei paesi a basso reddito ha ricevuto un ciclo vaccinale completo. – hanno detto Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency – Pfizer, BioNTech e Moderna continuano a sfruttare la loro posizione di monopolio, dando priorità ai contratti ovviamente più redditizi stipulati con i Paesi ricchi, incuranti del fatto che ad essere tagliate fuori sono più di 500 milioni di persone che vivono nei Paesi più poveri”.
“Contrariamente a quanto afferma il CEO di Pfizer, la vera assurdità è affermare che nei Paesi in via di sviluppo non ci siano l’esperienza e la competenza necessarie a sviluppare e produrre farmaci e vaccini salvavita – continuano Albiani e Miccio – Questa è la scusa infondata dietro cui le aziende farmaceutiche si nascondono per proteggere i profitti astronomici che continuano a realizzare. Il tutto mentre i Governi dei paesi ricchi consentono a queste aziende di mantenere un monopolio che limita artificialmente l’offerta di vaccini, nonostante gran parte della popolazione mondiale debba ancora essere immunizzata”.