Cosa succede nelle aziende partecipate di Roma? Nessuno tocchi i servizi pubblici, Gualtieri e il Pd sono avvisati.
Roma, 30/03/2023 11:36
Ormai il sindaco Gualtieri ci ha quasi abituati al suo perenne silenzio e alla sua ingiustificabile assenza sulle problematiche che affliggono la Capitale. Ma quando ci sono da assicurare gli interessi economici ai palazzinari che da decenni tengono sotto scacco la città, sembrerebbe sapersi destreggiare bene nella fitta rete dei compromessi con i potentati economici di Roma, ingolositi da sempre dal mettere mano sui soldi facili dei finanziamenti pubblici e avere così in pugno la città e la politica di turno.
Quello che finanche la destra non è riuscita a fare a Roma, ovvero privatizzare i servizi pubblici, sembrerebbe sia diventato l‘obiettivo primario del mandato dell’attuale giunta a guida PD.
Il primo atto si è consumato con l’accordo raggiunto con Acea Spa – di cui Roma Capitale detiene le quote di una misera maggioranza – oltre a soci di un certo “peso” come Caltagirone e Suez, alle quali Gualtieri ha promesso e poi assegnato il progetto dell’ecomostro dell’inceneritore che sorgerà a Santa Palomba, nonostante in campagna elettorale avesse dichiarato di non essere interessato alla costruzione di un altro termovalorizzatore e nonostante le numerose e continue proteste dei comitati di cittadini.
Gualtieri sembra perseguire tutt’altri obiettivi, ben lontani da quelli cari ai concittadini: la costruzione di un impianto sproporzionato che non serve ai cittadini romani, né in termini di dimensioni né tantomeno per l’impatto negativo che avrà sull’ambiente e sulle persone ma che di certo servirà a foraggiare i profitti delle imprese e dei soci privati. Difatti gli interessi economici in ballo sembrerebbero davvero tanti. Si parla di investimenti per circa 5 miliardi di euro ( Termovalorizzatore di San Vittore, ampliamento) poi la costruzione del nuovo Termovalorizzatore a Santa Palomba, incremento dei volumi di rifiuti raccolti/trattati, a cui si aggiunge il raddoppio del Peschiera, etc..) che tra l’altro assicureranno extraprofitti da capogiro. Poco importa al Sindaco di Roma se le famiglie sono attanagliate dalla speculazione che Acea, azienda che continua ad operare con i rincari dei costi di luce, acqua e gas, senza preoccuparsi di coloro che non riescono a pagare le bollette oppure si vedono ridurre drasticamente le forniture provocandone, un attimo dopo, il distacco tragico delle utenze .
Sarà per questo che per il prossimo 18 aprile Acea ha convocato una seduta straordinaria dell’assemblea degli azionisti, con all’ordine del giorno la modifica all’art. 15 dello Statuto sociale per riuscire nell’intento di aumentare il numero massimo dei consiglieri da nove a tredici. L’aspetto numerico del CdA, già in sede di redazione dello Statuto, fu oggetto di accese discussioni tra le parti sociali, perché trattandosi di un’azienda partecipata dal Comune di Roma occorreva preservare la solidità della maggioranza pubblica e scongiurare eventuali tentativi di scalata e di “cartello” dei soci privati.
Già nel 2012 l’allora Sindaco Alemanno tentò di favorire gli interessi privati mettendo in vendita una parte consistente delle quote di proprietà del Comune, ma venne colpito da una furiosa contestazione, promossa anche da USB, che lo costrinse alla rinuncia del progetto.
Ma le strane manovre sotterranee messe in campo dal braccio armato di Gualtieri, l’ad Fabrizio Palermo, sembra che non riguardardino solo Acea. Per riscrivere la geografia del potere di Roma, ne manca ancora una all’appello: la gestione dei rifiuti. Così, dopo aver portato a casa il miliardario progetto del termovalorizzatore, è adesso il momento di mettere sul mercato un’altra big delle pubbliche aziende romane, la società Ama Spa.
Così, ora si spiega la nomina a Presidente di Ama di Daniele Pace!